"Tredici agenti arrivati in Giappone, compreso colui che ti pedina. Abbiamo scoperto come si chiama. Il suo nome è Raye Pember, confermato con il controllo del suo distintivo"
-Ryuk
Messaggio piccolo ma carico di speranza e portatore di leggerezza. La rapidità con cui i due assassini l'avevano scoperto era disarmante e Light ne rimase impressionato. In quanto quello che era successo con il detective, qualche minuto prima, aveva creato nel moro sensazioni nuove. Non che ci fosse stato un minimo di contatto fisico ma la sola vicinanza gli provocava un gran scombussolamento, in modo positivo. Quello che il giovane non si spiegava era la voglia di risentire quella vicinanza e, perché no, azzardare qualcosa di più. Light era consapevole che era qualcosa di completamente sbagliato, quindi cancellare quel pensiero dalla sua testa era la cosa più logica da fare. Uscì dal bagno con aria contenta mascherata con una faccia di pura indifferenza...era pur sempre in territorio nemico. Il padre, insieme al suo team di poliziotti, era arrivato e dire che era sorpreso di vedere il figlio era un eufemismo. L'uomo, in un impeto di rabbia, si avvicinò di fretta e furia ad Elle, pretendendo delle spiegazioni della presenza del moro. Il corvino non si scompose di un millimetro a quella sfuriata. Si aspettava una reazione del genere per tanto che prima di un poliziotto, c'era un padre di famiglia ed Elle non sottovalutava quel punto.
"Papà smettila. Sappiamo bene entrambi che avete bisogno del mio aiuto per continuare con le indagini e, in aggiunta, già vi ho dato una preziosa mano nello scorso caso." disse Light avvicinandosi al padre, mettendo prontamente il suo cellulare nelle tasca anteriore dei pantaloni. Era di vitale importanza cancellare il messaggio, ma ci avrebbe pensato più tardi.
"Suo figlio ha ragione signor Yagami. La sua partecipazione potrebbe essere fondamentale per risolvere questo dilemma. So cosa sta pensando e non gli succederà niente di potenzialmente pericoloso, ma, non posso nasconderle, che nutro dei dubbi sulla sincerità di Light. Per farla breve credo che suo figlio sia sommo shinigami." Se le parole del giovane detective sembravano risuonare rassicuranti all'inizi, dopo l'ultima affermazione Soichiro sentì il mondo cadergli addosso. La sensazione di vuoto assoluto, di fronte a quella forte accusa, era persistente tanto che l'uomo dovette sedersi.
"Come è possibile e di quanto ne sei sicuro? Inoltre...perchè gli hai chiesto di aiutarci se è uno dei tuoi sospettati? In aggiunta è impossibile che Light sia in mezzo a questa storia. Non sarebbe da lui, visto e considerato che gli ho insegnato a rispettare gli altri e a preferire la giustizia." il tono di voce dell'uomo non era arrabbiato, ma si sentiva la forte frustrazione che provava. Aveva parato molti colpi nella sua vita, ma quello lo aveva preso in pieno. Light, invece, di fronte a quel dibattito, fece un lungo sospiro che esprimeva la sua indifferenza totale. Il moro era più che sicuro che avrebbe vinto lui quella battaglia e sarebbe diventato il dio di un nuovo mondo.
"La mia sicurezza è del quattro per cento, ma, nonostante i miei sospetti, devo ammettere che Light ha grandi capacità intellettive e un carattere determinato...caratteriste essenziali per prendere parte a questo genere di caso" Soichir, abbattuto più che mai, non rispose e riprese il suo lavoro. Lui era convinto che suo figlio non fosse la persona che stavano cercando e l'avrebbe dimostrato. Placate le acque tutti cominciarono con le loro mansioni. I due giovani, che stavano uno di fianco all'altro, si lanciavano occhiate di sfuggita e sguardi veloci. Nessuno dei due osava parlare. Un singolo tentativo di confronto sarebbe risultato imbarazzante e, soprattutto, difficile da sopportare. Era poco che si conoscevano e quella attrazione innaturale spaventava entrambi. Light non poteva crederci dell'esistenza di una remota possibilità che Elle gli piacesse. Il fatto che fossero dello stesso sesso, in più, lo mandava in confusione visto che a liceo era molto famoso tra le ragazze.
"Sembro una ragazzina alle prese con la sua prima cotta...sono ridicolo" il giovane si diede uno schiaffo mentale. In quel momento aveva cose molte più importanti a cui pensare e quella strana situazione con il corvino era l'ultima di queste. Mentre stava di fronte a un computer, esaminando un file, gli arrivò un messaggio che controllò in fretta e furia. L'unica cosa che riuscì a leggere era che Ryuk sarebbe stato a casa sua in pochi minuti. Si alzò dalla sedia, prese il suo cappotto e lasciò il maestoso edifico, inventando una semplice scusa. Quando arrivò a casa, Ryuk era già lì con due giovani ragazzi.
"Light, tesoro, Ryuk e i suoi amici sono arrivati pochi minuti fa così li fatti accomodare." la donna si trovava in cucina quindi dovette urlare per farsi sentire dal figlio, il quale gridò un 'ok' di risposta. Il moro non riusciva a staccare gli occhi dalle due nuove figure sedute sul divano: un ragazzo dal ciuffo bianco e occhi neri, dotato di un corpo alto e muscoloso e una ragazza di notevole somiglianza all'altro. Ryuk consigliò di andare in camera del moro per parlare di una questione molto importante, riguardante il messaggio di qualche ora prima.
"Light, loro sono coloro che dobbiamo ringraziare. Ti presento Kakashi Hatake e, sua sorella, Rose Hatake" disse il corvino introducendo prima l'uno e poi l'altra.
..............................................................................................................................................................
In questo periodo sto guardando (in realtà ricominciando) Naruto e Kakashi è il mio personaggio preferito/amore per la vita quindi, quando dovevo pensare al miglior assassino mi è venuto in mente lui.
P.S. Rose Hatake è un personaggio di pura invenzione. Lo so che Kakashi non ha né fratelli né sorelle. Don't worry
STAI LEGGENDO
Finché vita non ci separi
FanfictionLa storia che vi propongo è ispirata dall'omonimo anime conosciuto come Death Note. L'unica essenziale e importante differenza, tranne la storia omosessuale tra i due protagonisti, è la mancanza dell'oggetto che tanto caratterizza la serie: il quade...