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Il silenzio regnava in quella stanza. Light pensava alle parole dell'amico e lo guardava, ma non c'era compassione o pietà nei suoi occhi. Era contento che Ryuk gli avesse raccontato quel segreto tanto importante e quello poteva essere un incentivo per fare il meglio che poteva. Ma, in fondo, era Light Yagami e sarebbe stato, sicuramente, perfetto.Non disse nulla e l'unica cosa che fece fu avvicinarsi al grande schermo e accenderlo. 

"Ragazzi, forza, è ora di mettersi a lavoro" disse Light girandosi per guardare i due fratelli, arrabbiati l'uno con l'altra. Ryuk si sentiva tradito da sua sorella. Le aveva ripetuto più volte di non immischiare il suo migliore amico. Non pensava che per Rem fosse più importante il lavoro del padre che il loro rapporto. La giovane alzò lo sguardo verso Light e un piccolo sorriso si estese sulle sue labbra, poiché capì che con quel ragazzo al loro fianco l'orfanotrofio avrebbe avuto un futuro e, finalmente, tutto il sudore e sangue speso non sarebbero stati vani. Rem si avvicinò a Light, così come Ryuk, e cominciò a spiegargli tutte le funzioni dei vari computer intorno a lui. Pian piano il moro scoprì che tutti i piccoli schermi erano collegati a tutte le città del mondo. Qualcosa che sembrava impossibile ma era vero. Il maxi schermo, invece, serviva per programmare e localizzare i colpi. 

"Rem...Ryuk...come è possibile tutto questo?" domandò Light che aveva il viso alluminato dai molteplici aggeggi elettronici. I due fratelli si guardarono per un istante per poi distogliere subito lo sguardo, nessuno dei fratelli avrebbe dato la soddisfazione di chiedere 'scusa' all'altro. Prima che uno dei due potesse rispondere a Light, Rem venne chiamata dal maggiordomo Fettel per un questione con uno dei tanti 'shinigami. Il moro rimase da solo con Ryuk aspettando una risposta alla sua precedente domanda, che non tardò ad arrivare.

"Light in questa stanza puoi trovare ogni tipo di attrezzo elettronico che può essere utilizzato per spiare o filmare di nascosto...un pò come tu hai fatto con me. - Ryuk guardò Light e scoppiò in una grossa risata. Il moro alzò gli occhi al cielo e fece anche lui un leggero sorriso, tanto per non dargliela vinta. - I computer piccoli, come già sai, hanno delle coordinate mandate dagli assassini. Questi a destra controllano il continente europeo e asiatico, a sinistra l'America e in alto Oceania e Antartide. Il computer grande, come ha detto Rem, serve per mandare le informazioni e la posizione dei vari criminali. E' qui che entriamo in scena noi: mia sorella si occuperà della parte tecnica, mentre io mi occuperò delle informazioni e infine tu ti occuperai della parte più complicata e noiosa, prendere le decisioni. E' semplice dopo tutto" finito il suo discorso il corvino si adagiò sullo schienale della sedia. Light rimase con gli occhi spalancati davanti a tutto quello. Come aveva fatto un solo uomo a costruire tutti quei marchingegni, poi, all'epoca, era tutto più complicato. Era strabiliante. Light si sedette su una sedia e si tolse un ultimo dubbio chiedendolo all'amico affianco. 

"Ryuk, quanti 'shinigami' ci sono intorno al mondo?" domanda stupida all'apparenza ma fondamentale per Light. Se lui avesse saputo quanti assassini operavano in una sola città, avrebbe potuto gestire il tempo tra un omicidio e un altro. Un'area tanto vasta permetteva un raggio di azione ampio e un raggio di azione ampio significava più tempo. Il moro, grazie a quella informazione, doveva organizzare il tempo, in modo che gli assassini, in caso di sua assenza, avessero continuato ad uccidere. Ryuk ci pensò per qualche minuto e poi rispose. Light rimase esterrefatto. Come potevano esserci solo due 'shinigami' in ogni città. Il corvino non sembrava preoccupato, anzi lo rassicurò dicendo che in due avevano sempre lavorato meglio. 

"Light, ti spiego una cosa, questi assassini hanno un carattere molto particolare. Per quanto possiamo essere un enorme 'famiglia', ognuno di loro preferisce lavorare per conto proprio. Il lavoro di squadra è ancora un mistero per quei giovani. Ogni momento è buono per azzuffarsi ma il loro operato è sempre stato impeccabile. Non possiamo lamentarci. Fidati di loro, come noi ci stiamo fidando di te. - Le parole di Ryuk calmarono poco il moro che annuì impercettibilmente , infatti aveva paura che quella situazione potesse essere un ostacolo - In aggiunta, ti dico che le informazioni vanno e vengono attraverso piccoli collegamenti invisibili ottenuti grazie al tatuaggio che hanno tutti gli 'shinigami'" Il moro confuso aspettò ulteriori informazioni ma capì che avrebbe avuto tempo per saperlo, in quel momento era l'ultimo dei suoi pensieri.  

"E' meglio non correre. Pensiamo a una cosa alla volta" Light si ripeteva quelle parole come un mantra. Erano troppe le cose da fare e sistemare. Come erano troppe le cose che doveva ancora sapere. Se voleva che andasse tutto liscio come l'olio, doveva essere tutto perfetto.

"Ok, Ryuk, ascoltami: mi servono tutte le informazioni che avete ora a disposizione. Immagino che voi abbiate una scheda o qualcosa del genere con tutti i nomi dei criminali da uccidere." Ryuk annuì e non  fù sorpreso dell'improvvisa ripresa dell'amico. Infondo sapeva che Light non era il tipo che si faceva prendere dalle emozioni. Mentre il corvino prendeva tutti i documenti richiesti dal moro, lui girava da un computer all'altro per controllare tutti i criminali già uccisi in quell'anno. L'unica cosa a cui Light pensava in quel momento era che erano troppi pochi criminali uccisi in troppo lasso di tempo. I crimini dovevano essere di più e ,soprattutto, più veloci. In un attimo i documenti richiesti arrivarono e, grazie a quelli, poté confermare la sua teoria.

"Ryuk...sono pochi, troppo pochi. Dobbiamo organizzare più colpi contemporaneamente e, soprattutto, programmare quelli futuri. Cominciamo" così procedette il pomeriggio fino a tarda sera. I due giovani riuscirono a pianificare una lista con i decessi futuri dei criminali e solo quel pomeriggio ne erano morti una decina. Senza Rem con loro le azioni erano abbastanza limitate ma se la erano cavata. Light e Ryuk erano soddisfatti del loro lavoro. Finalmente il sogno di una vita si stava realizzando. Era ormai notte fonda, Ryuk stava dormendo su una sedia e un rivolo di bava gli stava colando dalla bocca. Una scena, a dir poco, esilarante. Light, invece, stava difronte a quel computer da ore e non aveva intenzione di smettere. Il moro stava studiando gli ultimi dettagli di un colpo abbastanza grosso, il quale si sarebbe tenuto la settima seguente nella città della Grande Mela. Mentre il giovane stava spegnendo l'ultimo computer, nella stanza entrò Rem. Lei guardò suo fratello e scoppiò a ridere in silenzio, per poi avvicinarsi e svegliarlo dolcemente. Light asistette alla scena e, in quel momento, pensò a sua sorella minore. Era così piccola e così ingenua. Sicuramente uno dei motivi per cui faceva tutto quello era lei, per assicurarle un futuro migliore. A quel pensiero sorrise e insieme ai due fratelli lasciò quella stanza in cui non vedeva l'ora di ritornare.

Finché vita non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora