33.

385 19 5
                                    

Quegli occhi rossi lo penetravano, Light li sentiva sotto la pelle quasi lo bruciavano. Proprio quello che voleva fare Ryuk in quel momento se solo avesse potuto. Bruciarlo vivo, come le streghe nel medioevo, e infetti Light, come una strega, ingannava e persuadeva e il corvino si era appena accorto di essere stata una delle sue tante vittime. L'istinto di  buttarsi sul corpo del moro per ammazzarlo di botte era forte e stava quasi per cedere ma, ad un tratto, Rem, sua sorella, entrò nella grande sala. Guardò i due incazzata nera ma, principalmente, lo rivolse a Light ancora per terra a tenersi la guancia. 

"MA CHE CAZZO TI PRENDE RYUK! Che cazzo avete entrambi, io dovrei essere furioso-"

"Per cosa Light?...Per cosa? Per la morte di tuo padre o per la mia di morte...ah no aspetta quasi mi dimenticavo le tue scopate con il detective mentre mia sorella si faceva il culo qui dentro." Ryuk, in modo teatrale, avanzava verso Light, contando l'elenco sulle dita con una pessima ironia, che intanto si rialzava da terra e osservava l'amico incredulo. Light stava per controbattere ma Rose si precipitò nella sala, che chiamò il corvino per risolvere una disputa tra assassini. Ryuk, tra rancore e rabbia, si avviò con la ragazza verso i dormitori degli shinigami e passando di fianco a Light, gli diede una spallata capace di spostarlo di qualche  centimetro. 

"Seguimi" Rem, scostante come sempre, si rivolse a Light. I due si incamminarono verso la sala di controllo per parlare con più riservatezza. La prima cosa da fare era calmare le acque solo dopo, Light avrebbe potuto affrontare un discorso civile con Ryuk. Arrivati nella sala, Rem indicò al moro un posto in cui sedersi e gli passò dell'acqua. La ragazza era appoggiata con il bacino alla scrivania con sopra uno dei tanti computer della stanza, tenendo le braccia conserte. Entrambi guardavano il pavimento, trovando, in quel momento, le loro scarpe e le mattonelle di quella stanza molto più interessanti. Fu Rem a prendere coraggio per cominciare.

"Io credo che tu debba delle spiegazioni a mio fratello. Io sapevo del piano ma lui no, non può biasimarti. Gli ho accenato qualcosa ma voglio che sia tu a dirglielo"

"Non mi hai portato qui per dirmi questo, ti conosco Rem. Arriva al punto." Light guardava ancora il pavimento, mentre teneva, quasi come Elle, il bicchiere tra le mani con i gomiti appoggiati sulle sue gambe mentre una di queste tremava incessantemente. 

"Quel depresso del cazzo mi ha incasinato la vita...ma che dico...l'esistenza!" 

"Ok, va bene Light. Io non lo so quale sia stata o quale sia la tua 'relazione' con Elle, e sono sicura che non mi interessa, e so anche, che tu provi rancore verso di me per la morte di tuo padre, ma ti ricordo che è solo colpa tua. Sapevi quello in cui andavi in contro. Il mio di padre, invece, poco tempo dopo la tua reclusione, è stato portato in una clinica psichiatrica in seguito all'aver tentato il suicidio. L'ho abbiamo trovato con una pistola alla tempia, in cucina, mentre piangeva e sputava parole senza senso, e solo io e Ryuk sappiamo quanto tempo ci è voluto per  togliergliela. Dovevi vederlo. Urlava e invocava il nome di mia madre, diceva 'voglio raggiungerla, devo raggiungerla. Ho bisogno di chiederle scusa'. Sembrava un pazzo, mi ha fatto male vederlo così, ma tutto quello che pensai fu 'se lo merita'. I medici lo hanno diagnosticato un pover uomo con tendenze suicide, se solo sapessero tutto quello che ha fatto. Tutto questo per dirti che ora sono io il capo, e visto che sei uscito prima di quanto avessi calcolato, ti dedicherai anima e corpo all'omicidio più grande della tua vita." Rem guardava il ragazzo di fronte a se in modo autoritario, come se fosse uno dei suoi assassini. Durante il suo racconto le erano scappate delle lacrime, che la ragazza si affrettò ad asciugare. Alcuni sorrisi nervosi incorniciarono il momento e se Light rimase senza parole, ora non sapeva neanche a che pensare.

"Studierò il piano, ma si farà a modo mio" fu tutto quello che disse il moro, appoggiandosi allo schienale della sedia. Evitando lo sguardo della sorella del suo quasi migliore amico. Ormai non sapeva neanche più se considerare Ryuk un suo amico. 

"Lo so, Light...lo so" Rem uscì dalla stanza, rimanendo Light con i suoi pensieri e le sue paure. Anche un grande come lui poteva aveva paura, anzi, forse, il fatto che avesse paura gli ricordava che anche lui, in fondo, era solo un semplice essere umano. Ormai la visione del Dio era diventata immaginazione, pura fantasia. Da quando aveva cominciato quella pseudo-relazione con il detective se lo sentiva che sarebbe andato tutto a rotoli, non era più convinto come all'inizio ma non si sarebbe arreso. Non era da Light Yagami.

La mattina dopo il moro si svegliò con tutti gli effetti di un post-sbornia. Un martello gli colpiva ripetutamente la testa, la sentiva rimbombare. Quando si rese conto di essersi addormentato nella sala controlli, tutto quello che era successo la sera prima gli venne in mente e, di conseguenza, quel martello tanto fastidioso cominciò a battere più forte di prima. Ma proprio in quell'istante, forse nel momento che meno gli serviva, un angolo del suo cervello, forse quella della sua sfera emotiva, gli avvertì dell'assenza di Elle. Da molto tempo a questa parte, il moro si era abituato alla sua perenne presenza, quasi sentiva il tintinnio della catena. Gli mancava Assolutamente si. Per Elle era lo stesso? Assolutamente si. Lo avrebbero mai ammesso? Molto probabilmente no.

"Dovevo immaginare che uno dei tuoi assassini mi avrebbe controllato per tutto il tempo. Che cosa ci fai qui?"

"Io avevo bisogno di parlarti e visto che solo le 5 del mattino e nessuno dei due dorme, mi sembrava il momento perfetto. Poi dovrei chiedertelo io il perché tu abbia dormito qui dentro." Ryuk si presentò quella mattina con aria calma e pacifica. Si trovava sull'uscio della porta, in bilico, decidendo se, affrontare una volta per tutte, il ragazzo di fronte a se.

"Circostanze. Tu sei qui per il piano che ti prevedeva morto giusto?"    

Finché vita non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora