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"Circostanze. Immagino che tu sia qui per il piano che ti prevedeva morto giusto?" 

"Immagini bene"

Light lasciò andare una piccola risata, redendosi conto che detto ad alta voce  sembrava una cosa molto stupida. Cercava parole per iniziare quell'assurda spiegazione ma gli sembrava difficile. Era tutto così diverso, era tutto cambiato troppo velocemente. La morte inaspettata di suo padre aveva affrettato le cose e quasi Light ne era dispiaciuto, avrebbe gradito ancora per un pò la compagnia del suo tanto amato rivale.

"Allora...vediamo da dove partire. Da quando Raey Pamber cominciò a seguirci, il rischio che ci avrebbero catturati era salito. Così io cominciai a studiare un piano di emergenza nel caso le mie paure sarebbero diventate reali. Tu ne conosci solo la prima parte ovvero io che mi offro di aiutare per il caso shinigami e la conseguente  proibizione di allontanarmi dal quartier generale. Successivamente tu, Rose e Kakashi, accusati di essere miei complici , siete stai imprigionati. Quando vi hanno rilasciato, proprio come avevo previsto, vi erano stati impiantati dei microchip per spiarvi. I due assassini si sono comportati in modo tale da non destare sospetti ma erano consapevoli di quell'aggeggio conficcato nel collo. Ovviamente il piano prosegue con una tattica per togliervi quei microchip. Quando ho studiato questo piano mi trovavo di fronte a due scelte: dirti tutto e quindi rischiare di mandare in frantumi tanto lavoro perché ogni tua azione sarebbe stata dettata dalla consapevolezza del microchip e conosciamo entrambi le tua pessime capacità attoriali. Oppure potevo lasciare che il tuo istinto guidasse le tue azioni grazie al quale Elle non avrebbe sospettato che fosse tutto studiato." Light gli sorrise, sospirando prima di continuare ma Ryuk lo precedette 

"Tu sapevi che avrei condotto Rose verso l'orfanotrofio ed ecco perché lei cercava in ogni modo di non farmi dire nulla riguardante i casi, gli assassini e i criminali." il ragazzo guardò il pavimento tenendosi la testa con le mani per poi rivolgere lo sguardo verso Light. Quest'ultimo annuì, dandogli una pacca sulla spalla. In quel momento il castano si ricordò di  alcuni episodi di infanzia quando gli altri bambini prendevano in giro Ryuk per i suoi strambi occhi rossi. Allora, proprio come adesso, si rannicchiavano sul primo gradino del portone della scuola elementare e mentre il primo piangeva triste, Light lo consolava con una mano sulla spalla sorridendogli di tanto in tanto. Le parole non bastavano per spiegare quella amicizia e, ancora oggi, Ryuk non si spiegava ancora perché il ragazzo seduto accanto a se, adesso come allora, avesse deciso, in un giorno qualsiasi di elementari, di parlargli. Non l'avrebbe mai ringraziato abbastanza.

"Ucciderti era l'unico modo per non mandare a puttane il piano. Spostando tutta l'attenzione sulla tua finta morte, toglierti il microchip sarebbe stato molto più semplice. L'ambulanza era guidata da altri assassini e arrivati in ospedale, grazie ad un medico legale nostro complice, ti è stata fatta una 'biopsia' con la quale ti hanno tolto il microchip. Cosa simile è successa anche a Rose e Kakashi. Ma la dea bendata ha colpito anche me e mio padre, per miei ordini, è stato ucciso da quegli stessi ragazzi che ora dormono nell'altra stanza." i due si guardarono negli occhi e all'unisono pronunciarono un flebile "mi dispiace". Il silenzio era  sovrano, entrambi stavano cercando di mettere a posto i pensieri. Ryuk si sarete mai potuto fidare davvero del suo migliore amico. La cosa lo faceva ridere perché non capiva come fosse possibile che una parte di lui non si fidasse di un amico di vita. 

"Il fatto che tu abbia corrotto un medico mi puzza" lo shinigami ragionò e Light, come sempre, aveva la risposta pronta

"Abbiamo scoperto che già in passato aveva accettato soldi illeciti per nascondere delle prove determinanti per un caso o, al contrario, farle nascere. La sua morte è prefissata entro questa settimana. - il ragazzo sospirò un secondo, per poi procedere con la fatidica domanda - Come hai saputo di me e di Elle?" Pronunciare il suo nome gli faceva ancora strano tanto che alcuni brividi gli percorsero la schiena. Tante cose erano successe in poco tempo. Anche Light voleva un momento per metabolizzare.

"Sappi che mia sorella non si fida di te quindi, quando tu le proponesti tutto il piano, lei accettò ma titubante. Per farla breve ti mise un altro fottuto microchip nella giacca e niente...il resto lo sai già." Ryuk aveva una sensazione strana in corpo, gli scorreva nella vene. Allora non si seppe spiegare da cosa derivasse ma, senza ombra di dubbio, quando guardò Light negli occhi non riconobbe l'amico di un tempo. Lui non era Light Yagami. Prima Ryuk non avrebbe mai dubitato del suo grande genio ma ora, una parte di se, non riusciva più a confidare in quella figura. Se prima gli avessero detto una cosa del genere, il ragazzo dagli occhi rossi avrebbe risposto con una sonora risata. Era così surreale. 

"Ti piace?" sputò quasi acido il corvino, rivolgendo di nuovo lo sguardo verso il basso.

"Vuoi la verità o la risposta che ti aspetti?" 

"La verità" 

"Si - Light si sentì liberato, come se qualcun gli avesse tolto un macigno di dosso ma, al contempo, il ragazzo non ebbe il coraggio di alzare i suoi soliti occhi fieri. Non in quel momento. Non con Ryuk.- Questo non ostacolerà il nostro prossimo colpo. Il più grande assassinio mai avvenuto."  Light si alzò, lasciando lì il corvino tra un misto di delusione ed eccitazione. Forse anche lui  si rese conto, camminando per i lunghi corridoi dell'orfanotrofio, di aver deluso se stesso. Il vecchio Light non avrebbe mai vacillato in quel modo per un uomo. Il vecchio Light non sarebbe mai caduto volontariamente nelle grinfie del nemico. Ogni giorno della sua vita gli si veniva palesato davanti agli occhi che lui non era un Dio ma un vile essere umano che sottosta ai suoi istinti i quali, come Light aveva già constatato, non possono essere sempre repressi. 

Arrivando al salone principale, Light sentì affanni pesanti e suoni di spade che si infrangevano l'una contro l'altra. Il ragazzo capì che gli allenamenti mattutini dei giovani assassini erano appena cominciati e quasi si stupì dell'ora. Erano solo le sei del mattino quando i due fratelli Hatake ed altri due ragazzi combattevano come movimenti acrobatici e affondi di spade studiati. Uno dei quattro con degli insolito capelli verdi dava alcune dritte agli altri tre, forse più esperto o semplicemente troppo saccente.

"Avanti Obito presa più salda! Rose perché mantieni quella spada come un cazzo di coltellino svizzero! Tu vai bene Kakashi." I primi due guardarono Zoro, il ragazzo dai capelli verdi, con sguardo truce e, quasi per ripicca, alzarono entrambi il dito medio. 

"Siete bravi" i quattro si girarono di scatto verso la direzione da dove proveniva quella voce. Light Yagami si rivelò con un sorta di applauso, camminando in avanti lentamente.

"Venite con me, voi quattro mi servirete per il mio piano"        


Finché vita non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora