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Il risveglio fu strano, soprattutto da parte di Light che si ritrovò con la  guancia spiaccicata sul petto di Elle. Non riusciva a ricordare come ci fosse finito in quella posizione ma, tutto sommato, gli piaceva. Il battito cardiaco di Elle lo aveva guidato dolcemente verso il sonno ma per orgoglio non l'avrebbe mai ammesso.  Poi guardò il suo compagno, ancora dormiente, e tutto gli venne in mente. Si portò le mani in viso, come se l'imbarazzo della serata precedente fosse risalito a galla. Light scese dal letto, volendosi dirigere verso il bagno, ma appena cercò di allontanarsi si sentì il braccio tirare. Ad un tratto si ricordò delle manette che lo tenevano perennemente legato al suo nemico, quindi, con tutta la gentilezza da lui conosciuta, tirò la catena facendo cadere il corvino sia  dal mondo dei sogni che dal letto.

"Non eri tu quello che non dormiva mai" disse il moro ironico, mentre si godeva la scena del detective disteso per terra che si massaggia la testa.

"Buongiorno anche a te Light! Complimenti hai curato la mia insonnia" Elle rispose con tono altrettanto ironico mentre si rimise in piedi.

I due giovani si vestirono, con sempre un pò di difficolta per via della catena che li univa, per poi guardarsi e sospirare, quasi a prepararsi psicologicamente alla giornata di lavoro che li aspettava. Entrarono l'uno affianco all'altro nella grande sala, e, come sempre, si sedettero ai loro soliti posti. Nessuno dei due osò parlare della sera precedente. L'argomento era difficile da affrontare perché significava mettersi a nudo davanti all'altro, mettere da parte l'orgoglio e far vincere i sentimenti. Purtroppo i due giovani non erano ancora disposti a farlo ma Light lo avrebbe indotto, alla fine era quello il suo scopo. Per quanto riguardava il caso shinigami, invece, gli omicidi stavano continuando impeccabilmente. Ogni giorno arrivano notizie su notizie di criminali morti e il moro era soddisfatto, ma non sapeva che non era più Ryuk l'artefice. 

Ad un tratto dal grande schermo della stanza si sentì una voce metallica molto familiare. La voce di Watari risuonava nell'enorme stanza e tutti si girarono di scatto.

"Ryuzaki ho svolto il compito che mi ha chiesto. I ragazzi sono tutti qui, imbavagliati e immobilizzati" Elle era contento mentre Light confuso. Lo guardò interrogativo ma il detective gli indicò lo schermo , suggerendogli che dovesse solo guardare. Quello significava un grande passo in avanti per le indagini. Il corvino ringraziò Watari, complimentandosi per la velocità con cui aveva svolto l'incarico

Light lo osservò con grande attenzione, aspettando che su di esso comparisse una figura e, in effetti, ne comparirono ben tre . Erano immobilizzate su delle sedie, in una stanza buia, vuota e senza finestre. Il moro cercò di riconoscere i tre giovani e appena ci riuscì, gli sembrò di cadere dalla sedia. 

"Light ti ricordi di Raye Pember, colui che ti pedinava? Prima di morire o essere ucciso, come preferisci, mi riferì che le ultime persone con cui avevi parlato erano queste. Il primo sulla destra, se non sbaglio, è un tuo amico e vi conoscete da quando eravate bambini. Mentre gli altri due, dai i capelli bianchi, li hai conosciuti da poco, ovvero da quando sono cominciati gli assassinii." In quel momento Light non era più un corpo ma era un contenitore di rabbia, ma per un'attimo si calmò pensando che gli omicidi stavano continuando interrotti, quindi non potevano incolparli.

"Tu sei pazzo! Questo è illegale: rinchiudere dei ragazzi contro la loro volontà. Loro non c'entrano niente con me e con le tue fottute paranoie, quindi lasciali andare"

"No, qui ti sbagli. A differenza tua, io non sono un criminale: ho fatto fare dei mandati di arresto, in modo che risulti tutto nella norma" Elle rimase impassibile mentre Light stava bollendo dalla rabbia. In un gesto improvviso, il moro tirò la catena, facendo avvicinare il detective e prendendolo per il colletto della maglia. La vicinanza era tale che se fosse stato un'altra situazione Elle lo avrebbe baciato. Light, però, fece tutto il contrario e gli sputò in faccia la sua furia. 

"AVANTI RIPETI CIO' CHE HAI DETTO. SEI SOLAMENTE UN PAZZO CHE SI E' FOSSILIZZATO SULLA SUA IDEA" Soichiro li divise immediatamente, in modo da evitare altre lotte inutili tra i due giovani. Il figlio lo guardò arrabbiato.

"Avanti! Lo sapevi anche tu, no?! Ora anche tu hai dei sospetti su di me, giusto papà?" Il padre non alzò lo sguardo dal pavimento, non riusciva neanche a guardarlo in faccia. Doveva ammettere che nutriva anche lui un pò di dubbi ma non avrebbe mai messo in discussione suo figlio per Elle. 

Light scosse la testa e si avvicinò alla scrivania dove vi era il tasto per poter connettersi con la stanza rappresentata sullo schermo. Ryuk, appena sentì la voce dell'amico, cominciò a dimenarsi sulla sedia così come gli altri due, cercando di parlare ma fallendo miseramente. Watari, sotto ordine di Elle, li tolse il bavaglio ma non la benda. 

"Quale sarà la tua prossima mossa Light"       


Finché vita non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora