"Dunque" disse Ade "siete venuti fin qui , dal Campo Mezzosangue a Long Island, disturbando la mia divina quiete per parlarmi di masse fluttuanti psicopatiche che attaccano il mondo sovrastante?"
Nico e Percy si trovavano di fronte al dio dei morti, stanchi e sporchi, in attesa che rispondesse a tutte le loro domande. Il viaggio non era stato dei migliori. Avevano faticato a trovare l'entrata per gli Inferi, specialmente nel cercare un modo di aprire il passaggio ideato da Orfeo.
Le stradine che conducevano al Palazzo di Ade erano fangose e tortuose: Nico aveva diciotto anni perciò con un po' di impegno era riuscito senza problemi a percorrerle , ma Percy non aveva più sedici anni. Ormai ne aveva ventidue ed erano circa quattro anni che non si imbatteva in imprese del genere.
"Stanco nonnetto?" aveva chiesto Nico con l'ombra di un sorriso sul viso. Nico diventava davvero inquietante ogni volta che metteva piede negli Inferi.
"Nonnetto lo dici a Crono" aveva risposto Percy sbuffando
"Si, padre" rispose Nico. Si sentiva agitato non sapeva se dalle circostanze- loro in condizioni pietose e Ade piuttosto furioso per fatti da dio che non gli riguardava- o dalle conseguenze della loro visita.
"Veramente non si tratta di masse fluttuanti psicopatiche. Si tratta di creature informi, senza cellula, senza DNA, costituiti da un gas che se prenata nell'organismo umano è davvero nocivo e letale. Può portare alla morte. Inoltre questi masse, come le chiamate voi, hanno una mente propria e una grande sete di distruzione. Come se...volessero dimostrare in continuazione i lori poteri, la loro forza. Sono tossiche per i semidei così come lo sono per gli umani" spiegò.
Lanciò un'occhiata a Percy, che cercò di rassicurarlo con un sorriso sghembo.
"Ah" commentò Ade "e io cosa c'entrerei in tutto questo?"Ade era seduto sul suo trono con le spalle ricurve. Sembrava frustato e arrabbiato perciò Nico aveva deciso che comportarsi in modo formale e rispettoso sarebbe stato l'approccio migliore
"Ade"iniziò Percy.
Nico gli tirò una gomitata tra le costole. Avrà avuto anche ventidue anni ma le maniere infantili e irrispettose verso gli dei non le aveva perse.
"Divino Ade" si corresse Percy, dopo aver deglutito per cercare di mantenere la pazienza "vedete, questi masse informi sembrano portarvi rispetto. Non hanno distrutto la capanna dedicata a voi e rispondono alla volontà di vostro figlio. Perciò ci chiedevamo se..."
"Se questi attacchi fossero opere mia?" concluse Ade al posto suo.
Percy e Nico annuirono.
Ade sbuffò "Giusto. Se qualcosa o qualcuno risponde ai poteri di Ade, allora lui è responsabile di praticamente tutte le azioni di quel qualcuno o qualcosa. Specialmente se tali azioni sono malvagie" Ade sbuffò di nuovo
"Mezzo mondo risponde ai poteri di Zeus e anche se questo fa il cattivo non è colpa del re degli dei" Ade sbuffò ancoraNico si scambiò un'occhiata perplessa con Percy, tuttavia continuarono ad assistere in silenzio al piccolo sfogo del dio.
"Sentite, se è per questo che siete venuti, no, io non sono il responsabile di questi attacchi. Ora potete andare" gli congedò con un gesto delle mani
"Ma.." iniziò Nico
"Niente ma. Sparite" Ade fece un gesto e un rumore di passi si fece strada nella sala del trono: Ade aveva chiamato le guardie
"Padre, ve ne prego. Abbiamo bisogno di risposte" urlò Nico
"Bisogno?! Voi avete bisogno?!" gli schernì Ade "oh, anche io avrei bisogno di servi più efficienti, di un'organizzazione migliore, di un regno migliore. Peccato che nella vita non si può avere tutto"
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CONTROLUCE-Solangelo
Teen FictionNico e Will, insieme a sette, si ritrovano a dover affrontare una nuova forza, antica e potente, capace di manipolare la mente e la materia quattro anni dopo la guerra contro Gea. Una nuova profezia è stata annunciata e loro credendo di essere final...