CAPITOLO VENTIDUE

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"Non fu una bella giornata, quella.

Suor Mary e suor Anne continuavano a bussare alla mia porta, a implorare di permettere loro di entrare, di parlare.

Dicevano che avrebbero potuto aiutarmi e in fondo era proprio quello che volevo io

Ma rimasi lì, seduta per terra finché le stelle non iniziarono a farmi compagnia" concluse Chiara.

"Non mi hai ancora detto come hai scoperto del Campo" chiese Nico

Chiara si girò verso di lui e gli sorrise dolcemente "Grazie a te. Ti stupisci ancora?

Quando le suore si ritirarono nelle loro camere con la promessa che non si sarebbero arrese con me trovai la forza di alzarmi e lessi il tuo diario.

Si, Nico, non alzare gli occhi al cielo, cosa pretendi che facessi?" ridacchiò "Era passato molto tempo da quando avevi scritto, eri già al Campo Mezzosangue e avevi conosciuto la vera identità di tuo padre.

Sai, sei stato un bambino molto intelligente, e la descrizione dei luoghi che hai visto sotto di te viaggiando sul carro di Apollo mi ha aiutata a raggiungere questo posto"

"Ci hai creduto" sussurrò Nico

"A cosa?" chiese Chiara dubbiosa

"Ai mezzosangue. Nessun umano ci avrebbe mai creduto. Specialmente la figlia di un'educazione impartita da suore di un convento"

Chiara ridacchiò "Infatti, all'inizio non ci credevo. Sarò strana ma non così tanto."

Chiara sospirò e poi riprese "Non so perché, poco dopo, infilai in uno zaino delle felpe e del cibo, ma so che ne avevo bisogno.

Non potevo rimanere lì, non potevo farmi questo.

Ero a conoscenza dei rischi che correvo: poteva essere tutto il frutto della mente di un bambino e in più il mondo era in subbuglio a causa di tutti quei attacchi misteriosi, che tu conosci meglio di me, però... la verità, Nico, è che mi fidavo di te.

Io mi fido di te.

Sei stato l'unica cosa bella che mi fosse mai capitata durante la mia intera vita.

E non vorrei sembrare sdolcinata o inopportuna" e qui Nico rise "ma è la verità.

Tu, in un certo senso, avevi già fatto la tua parte affidandoti a me seppur inconsciamente. Te lo dovevo. Dovevo crederti."

"Sei stata sconsiderata, lo sai vero?" scherzò Nico

"Oh, certo. Ma a mia discolpa non ci ho messo molto a venire qua per cui non sarebbe stato neanche difficile tornare indietro.

Qualche chilometro a piedi, un paio di viaggi in metro ed eccomi piombare magicamente qualcosa di viola sulla testa che mi permetteva di avere accesso in questa altra strana e stupenda faccia del mondo.

Era il momento perfetto e si, lo ammetto, sentivo che sarebbe stato la scelta giusta."

"E lo è stata?" Nico si sistemò più comodamente sui cuscini

"La migliore decisione che abbia mai preso"

Chiara e Nico si guardarono negli occhi.

Pochi millimetri li separavano: durante il raccontato di Chiara si erano sdraiati uno al fianco all'altra.

Non dissero niente, ma entrambi sapevano che da quel momento tutto sarebbe stato diverso.

"Chiara?"

"Sì Nico?"

"Cosa ti è successo in quel convento?"

Chiara si girò sulla schiena e prese a fissare il soffitto.

CONTROLUCE-SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora