CAPITOLO VENTOTTO

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"Hazel è assurdo, ne sei consapevole vero?" disse Percy

Hazel annuì e mantenne lo sguardo fisso davanti a sé, verso Nico.

Si trovavano nel bosco insieme a un'altra decina di semidei: stavano cercando Chiara.

La luce tenue della luna non era abbastanza sufficiente a rischiarare il paesaggio tanto che furono costretti ciascuno di loro ad avere una torcia in mano.

Hazel riteneva che di lì a poco le ricerche si sarebbero interrotte, vista l'ora, ed era tremendamente preoccupata di come avrebbe reagito Nico al riguardo.

"Lui ne è sicuro" commentò Hazel "Pensavo che anche lui avrebbe preso la cosa con le pinze, anzi ci speravo, ma avrei dovuto immaginarlo. Bianca era troppo importante per lui per essere cauto come avrebbe dovuto"

"Ma che lei si sia reincarnata in Chiara. È contro ogni possibilità"

Hazel si morse un labbro "Non posso darti ragione,stavolta" replicò

Percy le rivolse un'occhiata dubbiosa "Ci credi anche tu?"

"Non posso dire neanche questo. Non condivido il punto di vista di Nico però neppure il tuo. Penso che Nico non abbia tutti i torti: è la situazione perfetta perché Bianca dimostri il suo valore per meritarsi l'Isola dei Beati. È stata annunciata una nuova Grande Profezia, il mondo è nel caos.. e Chiara. Nessuno sa nulla di lei, di come sia lei arrivata e questa sua improvvisa scomparsa getta ancora più ombra sulla sua figura"

"Che intendi?" domandò Percy

"Intendo che nessuno di noi ha legato con lei, tranne Nico. Solo lui la conosce, noi a malapena sappiamo chi è. Per adesso è la ragazza scomparsa, ma presto tutti si dimenticheranno anche di questo. Perché dovrebbero affrontare ulteriori rischi e pericoli per una ragazza che non è nessuno per loro?Credo che presto molti si tireranno indietro dalla necessità di trovarla"

"Chirone non permetterà che accada"

"Neanche Nico" ribatté amareggiata Hazel

I loro sguardi si concentrarono sul ragazzo in testa alla fila che rigido e con le spalle tese camminava a passo spedito facendo oscillare la sua torcia.

"Percy?" la mano di Piper si posò sulla sua spalla attirando la sua attenzione.

Con un cenno la ragazza gli indicò un albero un po' più indietro dove era appoggiata Annabeth che piegata e con una mano sulla pancia stava cercando di recuperare le forze per continuare.

"Le ho detto che la avrei accompagnata indietro" gli spiegò Piper "ma non ha voluto sentire ragioni"

Percy annuì  "Grazie Piper, ci vediamo dopo ragazze" salutò e si diresse veloce verso Annabeth

"Ehi" Percy le appoggiò delicatamente una mano sulla spalla

Annabeth alzò lo sguardo "Ehi" disse con un po' di affanno  "Non ti preoccupare, sto bene. Avevo solo bisogno di un minuto"

Si asciugò il sudore dalla fronte con la mano e si sistemò dritta pronta per tornare alle loro ricerche.

"We, we ,we" Percy poggiò entrambe le mani sulle sue spalla fermandola "Dove pensi di andare? Non puoi più continuare qui. Ti sentiresti peggio. Dai torniamo indietro"

Annabeth non disse niente e stava per prendere la mano che Percy le offriva quando ci ripensò  "No, no,no. Nico.. Nico ha bisogno di noi" ribatté

"Nico può farcela benissimo da solo" replicò Percy più acido di quanto avesse voluto.

Non aveva dimenticato quanto gli aveva detto: è vero stava delirando, ma una parte di lui era rimasta ferita dal fatto che dopo tutto quegli anni in cui il legame tra lui e Nico era diventato sempre più stretto non lo avesse nemmeno perdonato.

CONTROLUCE-SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora