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Theo è un ottimo cuoco.
È davanti ai fornelli ormai da mezz'ora, preparando cose per tutti i gusti e servendocele per colazione.
Pancake, uova strapazzate, pancetta... il mio sogno di una vita!
Ha dovuto aumentare la dose, poiché oltre a Giacomo, che per informazione rimane imperterrito legato alla sedia e io non avrei voluto dargli da mangiare, sono giunti due ospiti, precisamente da Londra.
<<Così è lei la ragazza prodigio.>> dice Jackson più che altro in fare affermativo.
Lydia annuisce di risposta.
Il sorriso a trentadue denti che non sembra voler svanire dal suo volto mi fa intendere che è stata lei a chiamarli.
Probabilmente lei e Jackson si tengono costantemente in contatto e la banshee deve averlo informato su tutto.
Poco male, dei rinforzi possono essere di grande aiuto.
<<Piacere io sono->>
<<Lo so.>> dico bloccando il tentativo di Ethan di presentarsi.
<<Interessante.>> ammette il kanima.
<<Intenso.>> ribatto io.
Questa parola mi fa subito tornare alla mente il povero Mason, che si trova ancora tra le grinfie di quell'arpia.
Mi passano per la testa brutte immagini, terribili idee di quello che potrebbe star passando l'umano ora.
Scott deve aver avuto lo stesso sentore, poiché si alza in piedi, senza finire ciò che ha nel piatto, mettendo a tacere tutti i miei dubbi e quelli altrui.
<<Andiamo a prenderlo.>>



Sono in macchina con Stiles al volante, Scott a fianco a lui e Liam insieme a me nei sedili posteriori, verso una meta dal beta indicata.
Questa jeep potrebbe seriamente diventare la mia seconda casa.
<<Se la caverà?>> domanda preoccupato Liam al suo alpha.
Mi domando se si tratti anche del mio alpha.
Mi hanno ripetuto tutti più volte che ormai sono parte del branco a tutti gli effetti, cosa che mi rende estremamente felice, ma questo sta a significare che da ora in poi ho un capo.
Non sono mai stata una di quelle persone facili da sottomettere o anche solo da indirizzare, ho sempre utilizzato la mia testa per arrivare dove volevo, principalmente senza aiuti esterni.
Quando qualcuno provava ad intromettersi, cercando di imporre i suoi ideali sui miei, mi battevo di petto.
Per esempio, l'ultimo bullo che un giorno ha provato a sovrastarmi se ne è tornato a casa con un occhio nero e una sospensione di tre giorni da scuola.
Non che sia principalmente una persona violenta, diciamo solo che so farmi rispettare.
Mi spaventa quindi il fatto di trovarmi alle dipendenze di qualcuno, preoccupata di subire delle prese di potere.
So che Scott è una brava persona, ma ciò non mi fa smettere di sperare di non scoppiare per la troppa pressione, come è successo in terza media con Manuel Mancini.
Stupido Manuel Mancini.

<<È in gamba, resisterà per qualche ora senza di noi.>>
Questa conversazione riguarda Corey, lasciato nella casa sul lago a sua controvoglia, per badare al ragazzo.
Ha insistito a lungo nel voler venire con noi, ma serviva qualcuno che tenesse d'occhio il nostro ostaggio e in più, se Corey avesse visto il suo ragazzo in brutte condizioni avrebbe smesso di ragionare lucidamente, mettendo a repentaglio la "missione recupera e fuggi", come l'ha denominata l'uomo mazza.
Quindi, per evitare complicazioni, Scott ha fatto prevalere la sua influenza da alpha sul povero Corey e lui si è ritrovato costretto a rimanere a casa.

Già, casa...
Chissà come se la passano i miei genitori.
Mi staranno ancora cercando?
Oppure mi avranno dato per dispersa, abbandonando l'idea di avere ancora una figlia?
Mi mancano, non c'è giorno in cui non pensi a loro.
Tento con forza di non farlo, poiché quando accade, mi intristisco e una nube nera colma di disperazione e supplizio mi avvolge.
Ma come si fa, mi domando io, a non stare in pensiero per i propri genitori?
Persino Scott è costantemente preoccupato per sua madre, che è in vacanza con Chris in Spagna.
Persino Stiles riguardo a suo padre, che si trova a New York ma per lavoro.
È un po' come se gli adulti avessero deciso all'unisono di abbandonarci al nostro destino.
Sono sicura però che pensavano che le minacce fossero terminate, sennò non si sarebbero separati dai loro figli.

<<Ok, siamo arrivati.>> enuncia Liam, riscuotendomi dai miei pensieri.
Ultimamente mi ritrovo troppo spesso a vagare per la mia mente, scordandomi della realtà che mi circonda.

Dopo aver parcheggiato ed aver aspettato che gli altri facessero lo stesso, ci sistemiamo in cerchio intorno ad un tombino dalle abbastanza larghe dimensioni, marrone e un po' arrugginito.
<<È qui che mi avete trovato?>> domando a Stiles, continuando a fissare il disco di metallo attaccato al suolo.
<<Esatto. Dopo averti recuperato, avevamo intenzione di proseguire in avanscoperta, ma degli altri cacciatori ce lo hanno impedito, bloccandoci la strada.>>
<<Io gli sarei andato contro, ma tu hai insistito che eravamo in svantaggio numerico.>> ribatte Liam all'umano.
<<Beh, ora voglio propio vedere chi sarà in svantaggio.>> afferma Jackson mentre solleva il tombino.
C'è una scaletta di metallo di cui tutti usufruiamo per aiutarci nella discesa.
<<La discesa negli inferi.>> scherza Ethan ed essendo l'ultimo della fila, rimette il tombino al suo posto.
<<Ti assicuro che questo è niente a confronto.>> afferma Theo con uno strano ghigno sul volto.


Abbiamo percorso l'unico corridoio presente, attraverso cui abbiamo trovato varie stanze tutte uguali, ovvero sporche e spoglie di qualsiasi arredamento, incluse le due in cui mi sono ritrovata io, che Liam a riconosciuto grazie all'odore rimasto.
Giungiamo in fine ad un bivio.
Una corsia è illuminata e sicuramente infonde una maggiore sicurezza dell'altra, buia e tenebrosa.
<<Ho un dejavú.>> dichiara la chimera, confermando i miei sospetti.

In Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora