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<<No, no, no, no! È tutto sbagliato!>>
Stiles gira per quel poco spazio libero della clinica che rimane, torturandosi le mani.
Siamo tutti accatastati all'interno della piccola sala da ricovero per animali ed essendo in quindici, siamo costretti a stringerci.
<<Stiles fermati che mi stai facendo girare i coglioni.>> lo prega Theo infastidito, ravvivandosi i capelli ormai troppo lunghi.
<<Scusami tanto se sono stressato! Non penso serva ricordarti il motivo di questo mio malumore.>>lo schernisce l'umano avvicinandosi minacciosamente.
La chimera non si scompone minimamente, anzi avanza di un passo fronteggiando prontamente la minaccia.
<<Anche io sono stressato, ma di certo per questo non infastidisco chi mi sta intorno. Perciò se vuoi evitare che ti infili la testa nel cesso ti conviene stare fermo.>>
<<Ragazzi, finitela di dare spettacolo.>> si intromette Jackson, supportato da Derek, ma il tono di superiorità con cui pronuncia quelle aspre parole riesce solo a rivolgere le due furie nascenti verso di lui.
Il burbero Hale entra nel violento litigio, accompagnato da Liam.
Scott, Deaton e il signor Clifford discutono animatamente per chissà quale motivo, imitati da Lydia e Isaac che si avventano contro Peter ed Ethan.
Sembrano tutti intenti ad esporre le proprie preoccupazioni, cercando di farle prevalere sugli altri, come se non avessimo già abbastanza problemi.
I miei occhi non hanno mai smesso di bruciare e le lacrime minacciano di ripresentarsi alla soglia di essi.
Stringo i pugni conficcando le unghie nella carne per trattenerle e il dolore che mi provoco mi fa pensare che siano spuntati di nuovo gli artigli.
Proprio quando sento che sto per scoppiare vengo salvata dal tocco leggero della mano di Giacomo, che gentilmente trascina me e Mason fuori da quel luogo colmo di grida e di emozioni negative.

Appena appoggio un piede sul marciapiede bagnato prendo un grosso respiro, facendomi inebriare completamente dalla ormai fredda aria notturna.
La pioggia è cessata circa mezz'ora fa, il cielo inizia a sgombrarsi di quelle sue grigie nubi, lasciando spazio a uno sfondo nero.
L'oscurità è a volte interrotta da qualche stella lontana, ma la luna pare timida e si nasconde ai nostri sguardi.
<<Grazie.>> sussurro rivolta verso il moro, senza ottenere una risposta.
Mason si siede sul ciglio della strada, non curante dell'asfalto completamente bagnato e sporco o del possibile passaggio di qualche macchina.
Decido di sedermi al suo fianco, poiché non ho intenzione di lasciarlo da solo, non in questo momento.
Il suo sguardo vaga sul bosco, passa tra un albero e un altro senza fermarsi.
Sembra alla ricerca di qualcosa, qualcosa che probabilmente io non posso dargli e questo mi spezza il cuore.
Mi duole vederlo così silenzioso e sconfitto.

<<Che merda.>> esclama Giacomo restando in piedi dietro di noi.
<<Già.>> concorda il ragazzo di colore, stringendosi le ginocchia al petto.
<<Dato che nessuno la dentro sembra aver deciso cosa fare, che ne dite di avviarci verso i cacciatori muniti di pistole e cattive intenzioni?>> propone il moro, facendo ridacchiare amaramente l'altro ragazzo.
<<Per mia sfortuna, possiedo solo le ultime cose che hai detto.>>
Giacomo si siede al suo fianco e in totale tranquillità, gli porge la nove millimetri prestatagli da Derek.
L'altro ridacchia nuovamente, accettando quell'inusuale dono.
La punta di fronte a se e imita il suono di uno sparo, poi un altro e un altro ancora.
<<Non avevo mai preso in mano un'arma del genere. È più pesante di quanto pensassi.>> dichiara restituendola al moro.
<<In tasca lo è ancora di più. Mi chiedo come facciano nei film a tenerla nella cintura, io ci ho provato ma è assai scomodo e precario.>>
Mason ride di nuovo e questa volta mi unisco a lui, non per la frase pronunciata dall'altro, ma appunto per la sua risata.
Mi ero già rassegnata al fatto di non sentire più quel dolce suono e invece eccolo che raggiunge le mie orecchie per la terza volta.
Dopo sarò costretta a ringraziare nuovamente Giacomo, poiché sta riuscendo in qualcosa di cui io non credo sarei capace.
<<Due pistole e tre adolescenti incazzati, direi che abbiamo la vittoria in pugno.>> articolo sdraiandomi completamente, senza tener conto che potrei sporcarmi.
Vengo imitata anche dagli altri due, così i tre adolescenti incazzati rimangono sdraiati in silenzio sul ciglio della strada per un tempo indeterminato, finché Liam non ci raggiunge, chiedendoci di rientrare.

In Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora