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Buon giorno buona sera Buon Natale!
Vi sono mancata?
Spero di sì.
Ci tenevo a scusarmi per la mia lunga assenza, ma ho avuto un calo dello scrittore improvviso e di lunga durata.
Ma ora sono tornata e tenterò dì restare.
Detto questo, no spoiler e buona lettura. <3









<<Che cos'è successo?>>
<<Non lo so, io stavo dormendo!>>
<<Dovevi fare più attenzione!>>
<<Shh! Abbassate la voce!>>

Dio che mal di testa.
Sento come se me la stessero comprimendo, come se stesse per scoppiare.
Mugugno, cercando di aprire gli occhi.
<<Ehi, come ti senti?>>
La prima cosa che vedo aprendo gli occhi, è la premurosa faccia di Stiles, vicina... troppo vicina.
<<Bisognosa di spazio vitale...>> gli dico, per fargli intendere di allontanarsi.
Per fortuna coglie il messaggio e fa
qualche passo indietro.

Dove mi trovo?
Mi guardo intorno con discrezione, riscoprendomi adagiata sul divano nel salotto di casa McCall.
<<Che ci faccio qui?>> chiedo, inquadrando Theo col mio sguardo.
<<Elisa, avremmo bisogno di sapere che cosa è successo nella casa sul lago...>> mi dice Scott con aria preoccupata.
<<Perché? Cos'è successo?>>

<<Niente? Non ti ricordi proprio niente?>>
Sto negando con la testa da ormai dieci minuti, probabilmente mi verrà un torcicollo.
<<Theo, rispiegaci cos'è successo.>>
<<E per la terza volta lo confermo, ero tranquillamente appisolato sul divano, quando un grido molto forte mi ha svegliato di soprassalto. Mi sono precipitato più in fretta che potevo nella camera di Elisa, riscoprendo vetri rotti e una ragazza provata. Gli ho chiesto che cosa fosse successo, ma lei è svenuta, così l'ho portata qui.>>
<<Che cosa ha rotto di preciso?>>
<<Tutto ciò che potesse conterete una struttura cristallina: le due finestre, un paio di vasi che prima contenevano dei fiori, lo specchio sul suo comodino e anche lo specchio nascosto nell'anta dell'armadio. Se ha rotto qualcosa nelle altre camere non lo posso confermare, perché il mio primo pensiero è stato quello di portarla qui.>>
Se è davvero successo tutto questo ed io non me ne ricordo una benché minima parte, sta a significare la nascita di un nuovo problema.
Non ci voleva, non con Mason rapito e il ragazzo misterioso ancora da trovare... e con Malia deceduta.
Il mio sguardo ricade involontariamente su Scott.
Ha gli occhi gonfi, muniti di due enormi borse al di sotto, la bocca senza una minima inclinazione ad un sorriso.
Si potrebbe pensare che si è appena svegliato, dato il pigiama e i capelli scompigliati, ma so bene che non è così.
Potrei scommettere che non ha minimamente chiuso occhio, soprattutto non con me e la chimera, piombati in casa sua nel bel mezzo de... a questo proposito, che ore sono?
<<Ok, niente panico. Tra poco dovrebbe arrivare->>
Qualcuno bussa alla porta con molta forza.
Scott va ad aprire e Deaton entra senza troppi complimenti, raggiungendo il resto del gruppo.
Ormai il veterinario è una presenza costante nel corso delle mie giornate.

Dopo avergli raccontato l'accaduto, analizza i fatti mentalmente, mettendo due dita sul mento in fare pensieroso.
<<Hai per caso fatto qualche sogno?>> mi chiede, scrutandomi da capo a piedi.
Con sguardo basso, riferisco sinceramente che è probabile, ma non ne ho memoria.
<<Devi in qualche modo ricordare, così potremo capire la causa scatenante di quell'urlo.>>
<<Non dovremmo anche capire le dinamiche del grido? Del perché abbia mandato in frantumi specchi finestre?>>
<<Un passo alla volta Stiles. Ho il lieve presentimento che quel sogno possa esserci di grande aiuto.>>

Deaton mi ha spiegato che un metodo efficace per riacquistare la memoria è la meditazione.
<<Ce n'è una che fa proprio al caso nostro!>>
Dalla sua borsa da lavoro estrae un grosso libro dalle origini antiche.
<<Il bestiario!>>
<<Esatto Theo. Mentre cerco la formula, tu sistemati al centro della stanza, seduta a gambe incrociate.>> mi riferisce indicandomi dove posizionarmi.
Faccio come mi ha ordinato, cercando di rilassarmi il più possibile.
Dopo aver chiesto da parte degli altri totale silenzio, si posiziona in piedi alla mia destra, a circa un metro da me.
<<Ora ti darò delle indicazioni e tu dovrai seguirle alla lettera.>>
Annuisco, informandogli che sono pronta.
<<Ora chiudi gli occhi.>>
La meditazione comincia.

La voce del veterinario è pacata e mi infonde una strana sensazione di calma.
<<Ora, conteremo assieme fino a tre e ad ogni numero, dovrai fare quello che ti dirò.>>
Il totale silenzio intorno a me inizia a intimorirmi, non sento volare una mosca, a parte la voce del veterinario.
<<Quando dirai uno, sprofonderai in uno stato di trance. Attorno a te, ci sarà solo buio e l'unica cosa che sentirai sarà la mia voce. Pronta? Bene, ora, contiamo insieme. Uno...>>
Dalla mia bocca esce un suono flebile, che dovrebbe somigliare ad un numero.
Apro gli occhi di scatto e il panico prende possesso di me, non appena noto che quello che mi ha detto Deaton è realmente accaduto.
Mi alzo in piedi guardandomi intorno.
È totalmente e paurosamente buio.
<<Elisa, mi senti?>>
Scuoto la testa cercando di non pensarci troppo e rispondendo affermativamente.
<<Bene. Ora conterai fino a due e dopo aver pronunciato quel numero, inizierai a sentire delle voci. Dovrai informarmi su cosa diranno, d'accordo?>>
<<Sì...>>
Non riesco a nascondere il fatto che io stia iniziando a provare un po' di angoscia.
<<Benissimo, ora contiamo insieme. Due...>>
Chiudo gli occhi facendo come mi ha detto.
Sussulto quando improvvisamente inizio a sentire delle voci intorno a me.
Sono tante e confuse fra loro, non riesco bene a distinguerle, ma tra tutte, una è ben evidente.
<<Elisa, che cosa senti?>>
Impiego del tempo per rispondere, prima di riuscire a pronunciare ad alta voce quel nome.
<<Malia...>>
Ho paura di come potrebbe reagire l'alpha, ma è lei, la sento e mi sta parlando.
<<Che cosa dice?>> continua ad insistere il veterinario.
Non si capisce bene.
Biascica, come se fosse stanca, come se si fosse appena svegliata da una breve dormita.
<<Lei... non capisco bene...>>
<<Concentrati, dicci cosa senti!>>
La voce del veterinario è più decisa.
Si vede che si sia incuriosito.
<<Dice che sta bene... dice di stare attenti... dice di far cambiare idea al ragazzo...>>
Non mi viene detto altro da Deaton, ciò mi fa intendere che sanno tutti benissimo di che ragazzo si sta parlando.
<<Bene Elisa, ora schioccherò le dita e tutte quelle voci nella tua testa si spegneranno.>>
Un semplice schiocco provoca il silenzio intorno a me.
Questa meditazione è davvero molto efficace.
<<Ultima volta. Ora conterai fino a tre, dopodiché inizierai a ricordare. Piccoli frammenti di memoria inconscia, che si uniranno al fine di farti riavere il tuo sogno intatto e fresco. Pronta? Contiamo insieme. Tre...>>
Il respiro mi si blocca in gola mentre vengo risucchiata da un vortice, formato di ricordi, di emozioni, belle e brutte, senza distinzioni.
Non c'è pace, non c'è serenità.
Solo un enorme e immenso caos che mi sta opprimendo.
Vedo scene di poche secondi ripetersi, scorrere davanti ai miei occhi come la pellicola si in film.
Non riesco a respirare.
Non ci riesco!
<<Elisa!>>

Apro gli occhi di scatto, inspirando a fondo, come se fossi appena riemersa da un immersione.
Deaton è davanti a me e tiene le mani saldamente ancorate alle mie spalle.
I ragazzi sono intorno e mi guardano preoccupati come non mai.
<<Tranquilli, ora ricordo.>>

In Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora