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Lei sorride, come se niente fosse.
Sorride, come se non fosse l'artefice di ogni male.
Sorride, come chi sa di essere pazza e ne va fiera.
Sorride, maligna, facendosi beffe del mondo come se ne fosse al comando, e Dio solo sa quanto vorrei strapparglielo quel sorriso, in modo che non possa riproporlo più.
<<Tesoro, che cosa significa tutto questo?>> domanda lo scienziato alquanto spaventato.
<<La tua bambina è diventata grande papà, perciò rilassati, so quello che sto facendo.>> risponde lei continuando a ghignare.
<<Sei consapevole di star segnando la tua condanna e quella di molti altri per un tuo solo capriccio?>> chiede retoricamente Theo stupendo un po' tutti.
Compie qualche passo in avanti e inizia a fare una delle cose che gli riesce meglio: infierire.
<<E sei consapevole di quello che ti spetterà quando la polizia verrà a conoscenza delle tue azioni? E sei consapevole di non poter tenere sotto controllo il soprannaturale? E sei consapev->>
<<ADESSO BASTA.>>
L'urlo della donna diavolo mette a tacere ogni sussurro e i suoi seguaci drizzano la schiena, mettendosi sull'attenti.
L'aria vibra carica d'ansietà e preoccupazione, ma nessuno osa intromettersi.
Guardo Scott e persino la sua figura sembra più ridotta del normale, come se la sola presenza della Monroe riuscisse a schiacciarlo.
<<Hai visto papà? Questo è il vero potere.>>
Mi volto, e per mia sfortuna incontro i suoi occhi.
Ora mi fissa, come un leone quando avvista la sua preda, e tra leone e lupo non so bene come andrà a finire.

Non ho idea di cosa fare.
Questa sarebbe dovuta essere un'operazione rapida ed efficace, avremmo dovuto coglierla di sorpresa lasciandola senza parole, invece a quanto pare è accaduto il contrario.
Ora lei ci ha in pugno.
Potrei riuscire a distrarla in qualche modo, ma come?
Chiederle cosa vuole lo so bene, ucciderci tutti.
Iniziare a parlare a vanvera metterebbe a rischio la vita del professore e questo non deve accadere.
Potrei iniziare chiedendole di liberarlo, in fondo lui non ha fatto niente di male e in realtà non ci ha neanche aiutati più di tanto... ma signor Clifford non ha fatto assolutamente niente che possa esserci stato d'aiuto.
Grazie a lui siamo riusciti a ritrovare Isaac, ma iniziò a sospettare che non sia stato semplicemente un caso.
La Monroe sposta lo sguardo in un'altra direzione, così colgo l'opportunità per parlare sotto voce a Scott.
<<Siamo finiti in questo casino a causa mia...>> inizia ad auto rammaricarsi, ma io non lo lascio continuare, non abbiamo molto tempo.
<<A questo ci penseremo dopo. Sai dirmi cosa sta provando il signor Clifford in questo momento?>>
Alza un sopracciglio sorpreso, ma non emette un fiato per contestare, anzi si concentra prendendo dei respiri profondi.
Posso immaginare l'odore della paura che gli entra insipido nelle narici, facendolo tremare fin dentro le ossa, i battiti di cinquanta persone risuonargli intensi come tamburi nelle orecchie e un po' lo ammetto, già mi mancano queste sensazioni.
Essere un lupo mannaro ha sia i suoi lati positivi che quelli negativi, ma certi aspetti non li puoi trovare altrove.
Essere dotato di sensi amplificati ti rende costantemente consapevole del mondo che ti circonda, quasi costringendoti a vivere nel presente ed inizi a chiederti se è sempre stato tutto così... intenso.
Non c'è altra parola per descriverlo, poiché anche se non ce ne si accorge, anche vivendo una vita monotona, il mondo attorno a te è presente e continua a stravolgere la vita di ogni essere vivente.
Essere lupo mannaro ti aiuta a capire un po' di più che tutto questo accade per davvero, che si vive nel presente, non nel passato, non nel futuro.
Si vive per quello che si ha, non per quello che si ha avuto o per quello che si vorrebbe avere.
Si vive perché morire toglierebbe un senso a tutto quello che si è, che si è stati e che si potrebbe diventare.
Si vive perché il mondo non ti da altre opzioni.
Si vive perché è l'unica cosa in cui tutti potremmo eccellere.
Si vive perché la vita è un dono, e io non ho assolutamente intenzione di sprecarlo.

<<Lui è...>> articola l'alpha riportandomi a galla dal mare di pensieri in cui ero sprofondata.
<<Lui è...>> tenta di nuovo di completare la frase.
Si volta verso di me, l'espressione incredula e posso giurare di non essere mai stata tanto in pena nell'aver avuto ragione.
<<Lui è... felice.>>
Abbandono lo sguardo avvilito di Scott per incontrare quello dello scienziato.
Non sono più dotata di sensi soprannaturali, ma anche un'idiota capirebbe che sta tentando di trattenere una risata.
<<Ok tesoro, ci hanno scoperti, fine della recita.>> articola dando qualche leggera pacca al braccio della figlia che subito abbassa la pistola ghignando.
<<Ci avete messo più di quello che mi aspettassi.>> afferma lei facendo saettare gli occhi tra me e l'alpha.
<<Che cosa significa?>> domanda Isaac, che tra tutti credo sia quello più sconcertato.
<<Isaac, mio caro, ti faccio i complimenti. Sei stato l'esca migliore che mi sia mai capitata e a dirla tutta, anche la più facile da reclutare inconsciamente. Ti ho trovato in un momento delicato della tua adolescenza, in cui riluttavi i tuoi poteri per uno sbaglio da poco commesso, non penso ti sia venuto in mente di ascoltare il mio battito nel caso stessi mentendo. E anche grazie a te, durante gli anni ho imparato a controllarlo al meglio. Non è poi male vivere con un lupo mannaro, se mia figlia me lo permette potrei tenerti come animaletto da compagnia.>>
La faccia del biondo è qualcosa di indescrivibile e provo pietà solo a guardarlo.
<<Mi dispiace papà, ma non ne resterà vivo nemmeno uno.>>

In Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora