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Finalmente sono tornata!
Mi dispiace di essere mancata per così tanto ma ho avuto un calo drastico d'ispirazione, ma ora rieccomi alla carica!













<<Quel piccolo bastardo...>> dice Theo arrabbiato, tirando un pugno ad un povero albero.
È da dieci minuti che aspettiamo che Corey si riprenda per spiegarci l'accaduto e tutti cercano di impiegare il tempo in qualche modo.
La chimera e Liam sono sull'orlo di una crisi di nervi e di una rissa senza un preciso motivo, Lydia,Stiles e Scott si stanno consultando, per decidere se è meglio cambiare postazione, Jackson ed Ethan hanno preso una camera (e questo vale più di mille parole).
E poi ci sono io, che non sto facendo assolutamente niente, o almeno niente di costruttivo.

Sono seduta fuori, sotto una quercia penso.
Non ne sono sicura, non sono un'esperta di dendrologia, la scienza che studia gli alberi.
A diversi metri da me si trovano il beta e Theo, di cui potrei benissimo intuire i discorsi, dato che stanno praticamente urlando, ma le loro frasi sono ovattate dai miei pensieri.
Ho uno strano senso di tristezza che si dispende cautamente dentro di me.
È come se fossi triste per Giacomo, per il fatto che se ne sia andato.
Scuoto la testa, tirando qualche pugno leggero su di essa per riscuotermi.
Come dice la chimera, è solo un piccolo bastardo, quindi perché dovrei mutare il mio umore per lui?

Piuttosto, pensando alle cose serie, mi sono riscoperta  a pensare di non voler tornare a casa.
Mi mancano i miei genitori, i miei amici e in un certo senso la vita tranquilla che conducevo, ma non voglio abbandonare questo luogo.
Prima di tutto, perché voglio dare una mano con questa incasinata faccenda e poi, andiamo, sono un fottuto lupo mannaro praticamente!

Il mio passatempo preferito a casa era leggere, guardare film e serie televisive.
Ho visto tante di quelle trame sulla fantascienza, sulla magia e simili, che in un certo senso ho finito per crederci.
Più che credenza, era una sorta di speranza.
Qualcosa a mio parere doveva esistere realmente, poiché tutte quelle idee sui vampiri, sui maghi e sulle streghe dovevano pur essere nate da qualcosa.
Anche riguardo alle storie antiche, come gli dei degli antichi greci, da qualcosa avranno pur preso spunto, no?
E poi pensare che il mondo fosse tutto lì... era una prospettiva limitante.
Ho sempre sperato che ci fosse qualcosa di più e che ne potessi entrare a far parte ed ora che sono qui, è come se una piccola specie di sogno si fosse avverato e non ho intenzione di abbandonarlo così facilmente.
Sarebbe molto più facile se ci fossero almeno i miei genitori, così non mi sentirei troppo in colpa nel soffermarmi su certe riflessioni.

<<Ragazzi, Corey è sveglio.>>
Subito accorriamo in salotto, dove si trova il ragazzo invisibile, seduto pensieroso sul divano.
Pure Jackson ed Ethan ci raggiungono.
<<Allora, spiegaci brevemente cos'è successo.>> ordina l'alpha, sedendosi accanto al ragazzo in questione.
<<È successo tutto verso l'una e mezza. Io ero in cucina a preparare qualcosa di veloce da mangiare, improvvisamente Giacomo ha iniziato ad urlare e a contorcersi, come se lo avessero trafitto con una spada o roba del genere. Sembrava veramente sofferente, senza che io lo avessi toccato e questo mi preoccupava. Non sapevo bene cosa fare, così sono rimasto immobile di fronte a lui. È stato uno strazio vederlo in preda al supplizio per ben cinque minuti, ma davvero non sapevo cosa fare!>>
Ci guarda negli occhi, in attesa di una rassicurazione.
<<Tranquillo Corey, penso che nessuno di noi si sarebbe comportato tanto diversamente.>> gli confida infine Liam.
Lui annuisce corrucciando la fronte.
Dev'essere sicuramente dispiaciuto per l'accaduto.
Lydia lo incita a continuare e così fa.
<<Quando ha smesso, sembrava sconvolto. Teneva la testa bassa e respirava a fatica. Stavo per chiedergli se andasse tutto bene, o qualcosa del genere, ma lui ha lentamente alzato la testa, per farmi osservare i suoi denti affilati e i suoi occhi colorati di un giallo acceso. Ha rotto le corde e frantumato la sedia...>> afferma indicando i resti tumefatti di essa.
<<...il resto penso lo abbiate già intuito. Mi ha menato a sangue ed è scappato via.>>
Guardo il suo volto ancora reduce dalla lotta.
Ha ancora qualche livido visibile, ma anche quelli, come i graffi, stanno guarendo.
<<Dovevamo aspettarcelo. In fondo Deaton ha detto che è un lupo mannaro.>> articola Theo.
<<Ma non potevamo sapere che fosse così forte.>> dice Stiles in difesa del povero Corey, che si sta facendo piccolo piccolo dalla vergogna e dal dispiacere.

Vedo diversi occhi puntati verso di me, così alzo un sopracciglio in attesa di qualche possibile domanda.
<<Tu non ci riesci ancora?>> domanda Jackson sempre più perplesso.
<<A trasformarti intendo.>> specifica sotto il mio sguardo altrettanto perplesso.
<<Non che io sappia.>>
Nelle ultime ore, non mi sono propio soffermata su questo dettaglio, dato i pericoli che abbiamo corso.
<<A questo punto direi che è il caso di chiamare Deaton.>> implica Stiles.
Improvvisamente la porta d'ingresso si spalanca, rivelando due figure.
<<Non disturbatevi, l'ho già fatto io.>>


<<E così, sei tu la ragazza dell'altro mondo.>> mi domanda il signor Argent in modo retorico.
Scott sta per intervenire, ma Chris lo blocca, come se sapesse già tutto.
<<Tranquillo, io e tua madre partiremo comunque alla volta di Parigi, domani.>>
Questo sembra rassicurare l'alpha.
<<Ma mi dovete assicurare di avere la situazione sotto controllo.>>
<<Assicurato al cento per cento!>> ribatte Scott, con un tono forse troppo acuto del dovuto.
Aveva già menzionato il fatto di non voler tirare in ballo gli adulti in generale.
Non era passato poi tanto tempo dall'ultima minaccia sconfitta tutti insieme, quindi si meritavano una pausa, almeno loro.
In più l'alpha non sopporta il pensiero di sua madre possibilmente in pericolo, per questo è rassicurato dal fatto che parta verso un altro continente con un cacciatore addestrato come compagno.
Per lo sceriffo invece non ci sono problemi, dato che rimarrà a New York fino agli inizi di settembre e dato che manca un mese ancora, si spera che entro quella data la Monroe si tramuti solo in un brutto ricordo.

<<Perché io non riesco a trasformarmi ma quel simpaticone di Giacomo si?>> domando infastidita, rivolta verso Deaton.
Il veterinario alza lo sguardo, portandosi due dita sul mento intento a riflettere.
<<Ci possono essere vari modi per far emergere il lupo interiore, a quanto pare quello di Giacomo è stato il dolore. Dobbiamo solo trovare un modo per te...>>
<<E dobbiamo capire il perché quel pezzo di merda abbia provato dolore così dal nulla.>> ricorda Theo, calcando con la voce su pezzo di merda.

Deaton compie qualche passo, voltandosi all'indietro e dandoci la schiena.
Siamo tutti ammucchiati in salotto, chi sul divano e chi comunque nei dintorni, rivolti verso il veterinario come per la visione di un film.
<<A che ora avete detto che ha iniziato a contorcersi?>> domanda sempre dandoci la schiena.
<<Verso l'una e mezza!>> risponde fermamente Corey.
Ha una strana espressione sul volto.
Poverino, si sente davvero molto in colpa per quanto è accaduto.
<<E a che ora approssimativamente Elisa è stata ferita da quella trappola mortale?>> domanda ancora Deaton.
<<Più o meno verso la stessa ora.>> gli rispondo io sta volta.
Un brivido freddo mi percorre la spina dorsale al solo ricordo.
Sembrano passati giorni dell'accaduto, invece solamente qualche ora.
Forse più di qualche ora, dato che voltandomi, ho scorto solo buio fuori dalla finestra.
Saranno ormai le otto di sera.
<<Che cosa dovrebbe significare questo?>> domanda Lydia con la fronte corrugata.
<<Solo che Elisa e Giacomo sono più collegati di quanto immaginavamo.>>

In Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora