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<<Grazie per aver offerto il tuo loft come rifugio.>> ringrazia l'alpha sorridendo, dando una pacca sulla spalla ad Derek, che anche essendo l'artefice di questa idea non ne sembra molto entusiasta.
Una volta lasciatoci alle spalle lo zoo abbandonato, abbiamo fatto un salto in svariati negozi, comprando cibo, rifornimenti vari, coperte e sacchi a pelo.
Poi ognuno è andato a casa sua, accompagnato per prevenzione, a recuperare lo stretto necessario e successivamente abbiamo tutti raggiunto il loft.
Inutile dire che questo grande appartamento ora sembra molto più ristretto, abitato da dodici persone.

Scott ha deciso di non abbandonare Giacomo.
Vi è stata una discussione animata al riguardo, ma alla fine, la prospettiva di un paio di mani in più e di una conoscenza maggiore del nemico hanno prevalso.
E in più Scott, come me, vede del buono in lui.

In precedenza mi sforzavo di vedere il lato positivo delle cose, delle situazioni.
Mi sforzavo di vedere del buono in ogni singolo individuo, convinta che nessuno potesse essere davvero cattivo.
Ma come ho già verificato svariate volte, da quando sono stata catapultata qui, ogni mia convinzione e ogni mio ideale sono stati messi in dubbio, soprattutto per colpa di un essere che penso che ormai di buono non abbia più niente.

<<E ora che si fa?>> domanda Mason mettendosi le mani sui fianchi.
Ci sistemiamo attorno al grande tavolo di legno scuro, in attesa della manna dal cielo.
Abbiamo assolutamente bisogno di un piano, o come ha affermato Ethan, di un miracolo.
<<Potremmo batterli sul tempo e attaccare una delle loro basi.>> suggerisce Lydia.
Subito lo sguardo di tutti viene rivolto verso Giacomo, che a quanto pare su questo argomento non può essere molto d'aiuto.
<<Le mie conoscenze in questo campo sono limitate. La Monroe non si è mai fidata completamente di me, perciò non sono a conoscenza di ogni singolo luogo che utilizza come base. Sapevo solo dei condotti sotterranei, della banca e effettivamente avevo qualche sospetto sullo zoo, ma non ne ho avuto la certezza finché non mi hanno rapito.>> spiega bloccando la realizzazione di quella prima e forse unica idea decente che avevamo estirpato dai nostri piccoli cervelli.
<<Quindi che cosa dovremmo fare? Aspettare finché non ci troveranno di nuovo? Magari questa volta potremmo farci rapire tutti insieme appassionatamente.>> azzarda Theo, iniziando ad alterarsi.
<<Sì, o magari potremmo usarti come esca, così finalmente ci libereremo di te!>> ribatte Stiles alzando il tono di voce.
<<Calma, non c'è bisogno di scaldarsi.>> cerca di tranquillizzarli l'alpha.
<<Potremmo cercare di scoprire i nomi di alcuni dei componenti di quella "setta".>> tenta Corey.
<<E fargli cambiare idea a suon di pugni?>> chiede Liam forse troppo entusiasta all'idea dell'utilizzo della violenza.
La discussione inizia ad accendersi, ma io non vi presto attenzione, troppo impegnata a sforzarmi nel trovare una buona idea.
Sono stanca di non riuscire ad essere da aiuto, sono stanca di essere solo un peso.
Voglio partecipare attivamente alle varie situazioni, voglio rendermi utile e in questo momento, l'unico modo per esserlo, e farmi venire un'idea.

<<Sei carina quando rimugini.>>
Sobbalzo lievemente tornando a conoscenza della realtà e ritrovandomi di fianco Giacomo, decisamente troppo vicino.
<<Vorrei soltanto dare un contributo risolutivo.>> ammetto guardandomi intorno.
La discussione animata si è trasformata in un vero e proprio litigio.
<<Non avrei mai pensato che battere qualcuno potesse essere così difficile. Forse mi sono sopravvalutato...>> ragiona il moro ad alta voce.
Sto per rispondergli che lui non c'entra, poiché si tratta di una cosa molto più grande di noi, ma improvvisamente mi colpisce l'illuminazione.
<<È tutto sbagliato.>>
E con questa frase posso affermare di avere tutti gli occhi puntati su di me.
<<Stiamo pensando troppo in grande.Non serve eliminare ogni singolo calciatore, basta puntare direttamente alla Monroe!>> dichiaro più che convinta.
<<Effettivamente non ha tutti i torti.>> afferma Derek pensieroso, portandosi una mano a solleticarsi il mento coperto da una leggera barba scura.
<<Non sono tutti cacciatori esperti, alcune sono persone semplicemente impaurite. Persone del tutto normali che la Monroe sfrutta, plagiando la loro paura per istigarle contro di noi, contro il soprannaturale, un argomento ancora nuovo e oscuro da comprendere per loro. Persone che senza una guida abbandonerebbero quasi sicuramente la causa.>>
<<In poche parole, eliminando il capo dei capi, risolviamo il problema?>> domanda retoricamente Mason. <<Estirpiamo il problema alla radice.>> conclude infine Jackson, sembrando soddisfatto della proposta. È una buona idea e sinceramente anche l'unica che abbiamo.
Non so bene come riusciremo a metterla in pratica, ma a mio parere tanto vale tentare il tutto per tutto.
Fosse per me, saremmo già entrati in azione, ma ormai ho un capo e l'ultima parola spetta a lui.
<<Beh, essendo a corto di opzioni, direi che non ci rimane altro da fare che procedere.>> annuncia infine l'alpha, dichiarando ufficialmente l'inizio della guerra, poiché è questo che realmente.
Una dolorosa e sanguinosa guerra, silenziosa e distruttiva, che porta disgrazia da entrambe le parti.
Una guerra nata da ragioni apparentemente sciocche, una guerra fondata sulla paura dei più deboli e sulla inesperienza dei più forti.
Una guerra che si avrebbe potuto evitare tranquillamente, ma che continua incessante per colpa di una singola donna.
Non so quando non so come ma metterò fine al regno del terrore di Tamora Monroe, di questo ne sono certa.
<<Ma che ca->>


<<Io me ne vado per qualche mese e accade tutto questo putiferio? Proprio non concepisco come riusciate sempre, in qualche modo, a cavarvela...>>
A quanto pare Peter Hale aveva deciso di prendersi una lunga vacanza dalle calamità soprannaturali di Beacon Hills, andandosi a godere le calde e più tranquille spiagge dei Caraibi.
Ha avuto un mancamento entrando in casa e trovandola piena di adolescenti incalliti.
Ci è voluta un'ora intera per spiegargli tutto il susseguirsi di situazioni sgradevoli in cui siamo stati coinvolti e ora che è al corrente della situazione generale, mi sembra propenso a tornarsene di corsa verso il mare cristallino e i pesci colorati.
<<E così, voi due siete il fulcro del problema...>> commenta riferendosi a me e a Giacomo, che fino ad ora siamo rimasti in disparte.
<<La nostra idea era di puntare direttamente alla Monroe.>> dichiara Scott attirando la sua attenzione.
<<Hai per caso qualche consiglio da darci?>>
<<Non ci serve il suo aiuto.>> afferma Derek incrociando le braccia al petto.
<<Su via nipote, sono sicuro che qualche nozione utile potrà solo giovare a vostro favore e chi può aiutarvi ad eliminare qualcuno meglio di me?>> risponde l'uomo con lo scollo a V, sistemandosi più comodamente sul divano in pelle.
<<Per distruggere una persona, bisogna conoscere le sue debolezze, le sue mancanze e l'esperienza mi suggerisce che non esiste miglior modo, per scoprire i punti deboli di una persona, che conoscere il suo passato.>>
Effettivamente, non ha tutti i torti.
<<Chi potrebbe illustrarci il passato della Monroe? Si è trasferita qui solo da qualche anno e chiunque la conosce ci odia.>> ricorda Corey, facendo sorgere dei dubbi.
<<Non serve una persona qualunque. Abbiamo bisogno di qualcuno che la conosce profondamente e da tanto tempo. Che so, una migliore amica, un fratello o una sorella...>>
<<O un genitore!>> esclama Lydia, impegnata a digitare furiosamente sul suo telefono.
<<La madre è morta anni fa, ma il padre è ancora vivo e vegeto.>> annuncia entusiasta.
<<Google può tornare davvero utile.>> scherza Ethan.
<<Dove lo possiamo trovare?>> domanda Scott, carico di iniziativa.
<<Qui dice che vive a Riverside. Il nome mi è familiare... Vi dice niente Peterson Clifford?>>
<<Non era per caso il nome dello studioso inglese che ha ideato la teoria degli universi paralleli?>> chiedo ricordando le parole di Deaton.
<<Ciò sta a significare, che se lo trovassimo, potremmo escogitare un modo per farvi tornare a casa.>> ipotizza Stiles pensieroso.
<<Ho trovato l'indirizzo. A quanto pare era abbastanza famoso vent'anni fa, quindi vi sono molte informazioni su di lui in giro per internet, soprattutto sulle sue ricerche. È stato anche professore di una facoltosa università.>> ci informa la banshee, sempre continuando a tenere gli occhi puntati sullo schermo luminoso.
<<Bene, non vi resta che partire.>> annuncia Peter munito di un sorriso compiaciuto, soddisfatto del suo operato.
<<Non possiamo andarcene tutti. Serve qualcuno che rimanga qua a mantenere sotto controllo la situazione.>> ricorda Stiles indirizzando lo sguardo verso il suo migliore amico, ovvero quello a cui spetta l'ultima parola.
Essere il capo a volte può risultare complicato, ma Scott non si fa intimorire dalle responsabilità e riesce a prendere le decisioni con fermezza.
<<D'accordo, faremo così. Liam e Theo, voi andrete a Riverside a cercare il professore. Elisa e Giacomo verranno con voi. A quanto sembra, sono l'obiettivo principale della Monroe e quindi più lontano gli stanno, meglio è. Utilizzate solo una macchina, per non dare nell'occhio. Partirete domani mattina.>>

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