15. Agitatina la ragazza

1K 74 33
                                    

"-Da quanto tempo! Mi sei mancata tantissimo.-" mi cinge entusiasta le mani. Se come no, è troppo allegra, finta. Non si ricorderà nemmeno quando o dove ci siamo conosciute.

"-Ehm... si anche tu.-" sorrido timida, lei si sposta una ciocca dei capelli biondi dietro l'orecchio e inizia a sfogliare la sua lista.
La guardo per un pò e non posso non notare la forte somiglianza con Julie. Occhi chiari, capelli biondi, stesso modo di vestire con l'unica differenza del forte trucco che ha in faccia. Non sta male, ma è già bella di suo, dovrebbe mettere meno ombretto e fard.

"-Allora allora, Colton...-" cerca evidentemente il mio nome.
"-Collins.-"
"-Si si quello che è. Mi hanno dato anche una lista sbagliata quei nullafacenti.-" sussurra ma si rende conto che l'ho sentita e mi sorride. Continua a cercare il mio nome e io appoggio la mia mano sul suo braccio incitandola a lasciar perdere.
"-Tu non ricordi chi sono.-" fa una faccia sconvolta, nemmeno l'avessi incolpata di essersi fatta mio fratello.

"-Dove ci siamo conosciute?-" bingo.
"-A quel... ristorante che... no no! Grazie a mio cugino a quella festa... su Instangram? Ma non è questo il punto!-"
"-Infatti il punto è che io non ci sono su quella lista perchè non faccio parte dello scambio culturale.-"
"-A no? Ah... si certo che no!-" dice ovvia. Già, ovvio che sta sparando un sacco di balle.

"-Smettila, ti prego Clarissa.-" dico quasi schifata, non ce la faccio.
"-Di fare che?-"
"-Ci siamo conosciute cinque anni fa, alla cena della vigilia di Natale a casa tua. Smettila di fingere. Puoi dirlo che non ti ricordi di me.-"

"-Certo che mi ricordo di te Alissa!-" ma porca pu...
Ciao. Bye bye. Adios. Non mi vedi più. Forse in un'altra vita. Spero di no.

"-No aspetta un attimo. Amanda? Alice?-" ma va a cagare.

Ormai sono già girata di spalle che cammino verso l'aula di storia. Una volta entrata vado a sedermi in uno dei posti in alto a destra. Quest'aula è una delle poche in cui i banchi sono disposti in verticale, come quelle delle università. Mi siedo aspettando che il professore arrivi e i ragazzi iniziano già ad occupare i posti. Avevo timore che iniziassero le domande del tipo: "Perchè ti sei trasferita? Perchè sei tornata?", ma no al contrario, sono una delle tante ragazze che segue una normale lezione, una fra una cinquantina di persone che si comporta talmente in modo normale da sembrare di esser sempra stata tra quelle cinquantina di persone. Una come tante. Beeeeello.

Seguo normalmente le altre lezioni, fino ad arrivare all'ultima che ho appena finito.
Io e Julie abbiamo passato l'ora di pranzo su una panchina fuori scuola, perchè continuano a chiamarla al tavolo dei vip e fin'ora la sua scusa è stata -Scusate, devo stare con la mia amica.- ma da quando sono andata anche io al loro tavolo le rispondono -E non potrebbe venire anche lei?-.

A quanto pare sarebbe scortese rispondere con -No, le state sul cazzo (che non ha) perché fate venire l'orticaria soltanto a guardarvi.-

Quindi l'unica soluzione sarebbe non andare a mensa.

Caleb verrà a casa direttamente stasera ed io ora potrei: o prendere l'autobus e andarmene a casa o cazzeggiare in giro con Julie, prendere l'autobus e andarmene a casa. Ardua scelta.

Messaggio a Canarino killer:
Dove sei?

Messaggio a Me:
Non dietro l'angolo che ti spio. Pensi di essere il centro del mondo? Pensi che io passi le mie giornate a spiarti? Bhe non è così!
P.S. bella maglietta.

Messaggio a Canarino killer:
Mi hai fatto un complimento? Wow che ti succede oggi? A no, dimenticavo, la maglietta è tua.

Spengo il cellulare e mi incammino verso il lato opposto a dove dovrebbe essere Julie e infatti la sento sbracciarsi dietro di me.
"-Tita ma dove vai? Aspettami!-"
Mi fermo e mi volto verso di lei sorridendo.
"-Ma mi stavi veramente spiando?-"
"-No passavo di là per caso in quel momento.-

Read between the linesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora