32. Facciamo matematica

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"-Sei la mia topina preferita.-"
"-E tu il mio manzerotto.-"

"-Ragazzi ma che cazzo!-" urlo dalle scale a Caleb e Lena in salotto.

Mi fa venire il voltastomaco. Il nervoso. Sono già nervosa di mio. Vorrei urlare.

"-Perchè non le dici di andare in qualche bar o...-" sussurrà Lena-la-gallina.
"-Shh.-" ridono.
"-Fai silenzio. Non ci darà fastidio, fai finta che ci siamo solo io e te.-"
"-Si ma ci sarà pur qualcuno disposto a sacrificarsi a stare con lei per 5 minuti no?-"

Prendo in mano i libri di matematica che stavo cercando di studiare, scendo le scale come un razzo ed esco da casa con il dito medio ben puntato alla faccia di quei due per tutto il tempo.

Vaffanculo a loro.

Mi dirigo verso casa di Tommy e lo vedo uscire di casa per venire verso la mia. Probabilmente la prima cosa positiva della giornata.

"-Ehi.-" mi fa.
"-Stavi venendo a casa?-" chiede.
"-Si. Ti dispiace-" mi gratto il collo. Ultimamente non passiamo molto tempo insieme.
"-Si Anita, dai non puoi venire a casa mia ogni volta che c'è un problema.-"

Eh? Sta scherzando. Ma non ride. Queste cose vanno bene se le faccio io, ma non gli altri.

"-Eh?-" chiedo.

Passano alcuni secondi in cui sembra serio, forse non sta scherzando. Il suo cervello non arriva a certi livelli di sarcasmo. Gli ci vuole una scala.

Non dice niente.
"-Va bene. Non so che vi prende oggi, vi siete svegliati per rompermi le palle. Okay. Me le vado a rompere da sola da qualche parte.-"

Inizio ad andarmene quando sento la sua risata, mi prende per un braccio e inizia a correre verso casa sua.
"-Ti ho vista uscire già incazzata, stavo solo facendo come te.-"
"-Simpaticissimo.-"
"-Hai il ciclo oggi?-"

Forse è il più cretino di tutti ma è riuscito a recuperarmi.

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"Tommy qui è negativo, te l'ho già detto.-"
Ha insistito per non farmi fare matematica da sola, ma è andata a finire che gli sto facendo da maestra e mi sta facendo perdere tempo.

Suonano alla porta e si sistema i capelli allo specchio della finestra.

I capelli... non ci credo.

"-Anita ch- che cosa ci fai qui.-" Julie entra in casa sorridendo a Tommy.

"Matematica.-"

Si guardando senza cercare di farsi sgamare, ma per favore ragazzi sono la vostra migliore amica.

Ho detto quelle due parole, adesso vomito.

"-Io ero venuta a cercarti a casa e Caleb mi ha detto che eri qui. Facciamo matematica tutti insieme quindi?-"

Mi dispiace tesori ma non siete credibili.
"-Si... facciamo matematica.-"
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Sapete quei film anni 70, protagonista un ragazzo giovane e bello che incontra una bella in un paese, prendono la macchina, fanno gite al lago, picnic. Nel mezzo del film si lasciano perchè qualcuno fa qualche cazzata, ma alla fine il protagonista la riconquista. Un tira e molla insomma.

Ecco, sembra di vedere questo però il protagonista non è poi così bello e invece di un picnic stanno facendo matematica.

"-Apro un pò le finestre, si sente odore di chiuso.-" dice Tommy.
"-A proprosito di odori-" mi rivolgo a Julie "-Ieri Caleb ha abbrustolito le patate, si sente ancora puzza di bruciato ahaha. L'hai sentita prima?-"

"-Prima?-"

"-Prima.-"

1. 2. 3 secondi

7 secondi.

12 secon-

"-Ahhhhh. SI L'ODORE DI BRUCIATO.-" urla.
Che attrice mamma mia.

Arrivata la sera Julie se ne doveva andare e Tommy si è offerto di accompagnarla con la macchina. Io ovviamente dovevo andarmene a casa mia.

Lei era già uscita nel vialetto, lui stava prendendo le chiavi.
"-Tommy. Dimmi la verità, vi state vedendo senza dirmi nulla?-"

Si destabilizza un momento e mi guarda imbarazzato.
"-No Anita, ci siamo visti solo ieri questa sarebbe stata la secinda volta ti giuro. Te lo avrei detto ma non ci siamo visti.-"

"-Okay.-" non so perchè ma anche se ci credo nel profondo, perchè si vede che è così, non ci sono rimasta proprio bene.

"-Anita.-" mi prende la mano "-Te lo avrei detto oggi stesso ma capiscimi, sono felice. La guardavo ogni giorno a scuola per così tanti anni che ho perso il conto. E poi tutto il nostro piano, ricordi?-" la sua voce è dolce, sorride. Cerca i miei occhi.

"-Sento il cuore battere ogni volta che la sento vicino, non dico che sono innamorato di lei solo per paura. Che per lei non sia così. Ma è incominciato tutto con te che arrivi a Manhattan, con te nella porticina del gatto. Non fare quella faccia, ti prego. Te l'ho detto, sono felice, perchè per la prima volta è lei che guarda me.-"

Mi prende il mento fra le dita per guardarmi meglio. "-Non dire niente a nessuno ma so che George Thompson ha avuto la varicella e ha contagiato mezza scuola. Anche la signorina Helwi, la cuoca. Da dopodomani credo chiuderanno le scuole per qualche giorno. Ti va una gita io te lei e Nath?-"

Noi non siamo un gruppo. Io servo a Tommy per consigli, Julie ha sempre tanto a cui pensare oltre che me e Nath... lui anche peggio.

"-Credo non starò in città. Ma voi andate pure.-" mi guarda. Lo sa anche la polvere sulla mensola a sinistra che non è vero.

"-Non iniziare a fare come facevi prima.-"
"-Ah si? E come facevo prima?-"

"-Ragazzi beh?-" Julie si affaccia in casa "-Qui si fa notte.-"
"-Arrivo!-" va nel vialetto e le apre la portella con un inchino, facendo lo scemo e lei sorride.

Chiudo la porta e me ne vado all'inferno con il diavolo e lucifero.

Emmh scusate, intendevo a casa con Caleb e Lena-la-gallina.

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Capitoli molto brevi, non tanto divertenti scusate ma ho bisogno di procedere passo per passo.

A presto🧡🚀🚀

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