27. Vuoi dei brownies?

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Sto correndo per i corridoi di scuola per sistemare tutto ciò che non é al suo posto. Manca solo una settimana a Natale. Mancano solo due giorni alla recita di Romeo e Giulietta rimodernizzato, versione natale.

Questi giorni ho fatto di tutto per il corso di teatro, ho sistemato i costumi delle ancelle, ho dipinto il dannato balcone e ogni tre per due i ragazzi mi fermano per ripassare le battute. Dicono che memorizzano più velocemente con me.

Mentre corro mi cadono dei gomitoli da cucito e prima che possa chinarmi a raccoglierli, Luglio li prende al posto mio.

"-Ciao.-" mi dice sorridente. Questi giorni non so che cosa vuole da me. Ovviamente l'altro giorno stava scherzando quando ha detto che vuole essere il mio primo bacio. É stranamente gentile e dubito molto che si voglia sdebitare per le ripetizioni. Se vuole qualcosa in cambio, allora io non voglio le sue gentilezze.

Prendo i gomitoli e li poggio sulla montagna di cose che ho fra le braccia. Giro i tacchi e me ne vado.
"-Aspetta Anita. Lascia che ti aiuti.-"
"-Ce la faccio da sola.-" urlo senza voltarmi.

Più tardi, sono a casa mia con Julie, in ansia per la recita imminente.
"-Ti prego Julie, cambiamo discorso.-"
"-Va bene. Che cosa farete tu e Caleb a Natale?-" chiede mettendo l'impasto nel frullatore. Stiamo facendo dei dolci da portar a scuola per il banchetto natalizio.

Io faccio un enorme sorriso.
"-Tu credi che ti voglia fare una sorpresa?-" mi chiede e io annuisco. Ha già capito a che cosa sto pensando.
"-Tita ma sarebbe fantastico! Non vedo l'ora di riabbracciare tua madre.-"

Ebbene si. Credo proprio che mamma resterà per un po di tempo qui.
"-Ma sei sicura che verrà?-" mi chiede.
"-Sai, qualche settimana dopo esser arrivata qui a Manhattan, Caleb mi disse che fra qualche tempo sarebbe arrivata mamma. Ma niente. Nessuna notizia, né una chiamata. Credo sia per accrescere l'attesa. Ma l'altro giorno ho sentito Caleb chiedere al telefono se doveva dirmelo.-"

"-Dirti cosa?-"
"-Che verrà mamma! Julie stai attenta.-"
"-Si si scusa. E quindi? É per questo che ultimamente sei così raggiante?-"

Sorrido. "-Si. Voglio risolvere tutte le cose in sospeso che ho. Voglio raccontarle tutto quello che ho fatto ultimamente e sicuramente vorrà conoscere tutti quelli di cui le parlo.-"

Lei fa un cenno fievole e poi guarda fuori la finestra. "-A che pensi?-" le chiedo.
"-Non so se posso dirtelo.-"
"-Ormai mi hai detto che qualcosa che devi dirmi c'è quindi dimmelo.-"
"-Va bene.-" spegne il frullatore e viene vicino a me, che sto mettendo la glassa sui pasticcini.

"-Riguarda Alex. Ultimamente ha un atteggiamento strano. Sembra quasi... che voglia sapere tutto ciò che faccio.-"

Anita sta calma. Non scoppiare. Non essere irritata e soprattutto non dire te lo avevo detto. Sta ferma. "-E non fare quella faccia. Non ha ancora fatto niente di male,sono solo sensazioni che ho nell'ultimo periodo. E più ci avviciniamo a Natale, più aumentano.-"

Io continuo a mettere la glassa stando muta. "-E non dire te lo avevo detto!-" "-Non avevo intenzione di dirtelo.-" mi guarda non convinta.

"-Julie mi accompagneresti a casa di Tommy?-" sembra stupita.
"-Cosa scusa? Fino a qualche giorno fa lo odiavi.-" non mi piace che dica questo. Sono stufa di esser arrabbiata, io non litigo per tanto tempo con nessuno. Mai.

"-No non è vero. Stavo pensando che... non voglio essere più in questa situazione. E voglio che ritorni lui ad accompagnarmi a scuola. Penso che passerà le vacanze natalizie a casa di Nathan e visto che domani è l'ultimo giorno di scuola...non so, voglio fargli visita adesso. Vieni con me?-" mi guarda un pò disorientata ma poi accetta. Aspettiamo che i pasticcini siano cotti, poi li posiziono a forma rettangolare su un vassoio e andiamo fuori a casa sua. Suono il campanello ed ecco come al solito che Enachi inizia ad abbaiare.

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