41. Bellissimo

780 48 14
                                    

È appena successa una cosa strana.

Stavo entrando a scuola e già da lontano avevo capito cosa sarebbe successo.

Mi immedesimo un attimo in un generale del'esercito:

ALLORA, LA MIA POSTAZIONE ERA DI CIRCA 100 METR-
Si ma non urlare
Quelli urlano sempre
Si ma stai nella tua testa, non serve urlare
Ok

Dicevo, io arrivavo dal lato destro, ero a circa 100 metri dall'entrata di scuola e alla mia destra, sul percorso dritto all'entrata arrivava il cadetto Julie, metre alla sua sinistra (difronte a me) arrivavano dal parcheggio i cadetti Tommy e Nathan.

Che casino.

Sapevo che poi sarebbe andata a finire che ci saremmo trovati tutti lì, quindi ho deciso di aumsntare il passo, ma cazzo mi sembrava che loro stessero più vicino quindi ho rallentato.

Come è andata a finire? Che ci siamo trovati tutti li.

L'ho salutata, ma Julie ha camminato dritto a testa alta. E la prima è andata.

Poi ho visto Nath, che nonostante mancassero 10 minuti all'inizio delle lezioni, non si è fermato a parlare qui fuori.
"Ciao" mi fa tutto sereno ed antra a scuola, neanche il tempo di rispondergli.

E il secondo è andato.

Mi fermo un attimo. Tommy mi vede, mi prende a braccetto e mi acconpagna dentro. "-Devono solo farci l'abitudine e capire perchè te ne vai. Se l'ho capito io, il ragazzo più stupido che conosci, possono capirlo pure loro.-"

Meno male che c'è il terzo.

___________________________________

Ho fatto alcune lezioni. Ho appena finito quella di storia, ero insieme a Paul e gli ho detto che mi sarei trasferita. Sembrava dispiaciuto, sul serio.

Così ho mandato un messaggio da instangram a Luglio, perché stava male averlo detto al suo migliore amici e non a lui, con cui ho più confidenza.

Ho scritto un messaggio sincero e con tutti i dettagli del perché non mi vedrà più. Anche se è breve spero colga a pieno ogni parola che gli ho scritto, ci tengo.

È stato difficile da scrivere ma non avrei potuto utilizzare altre parole diverse da quelle che ho scritto.

Però ora che è l'ora di pranzo, ora che potrei andare a cercare Julie non ho voglia.

Non ho voglia di sentirmi dire che ha bisogno di tempo e farmi rimanere da sola in mensa, mentre mi guardano tutti. Da sola. E se non ci fossero Tommy e Nath? O peggio ancora, se ci fossero?

Stamattina erano tutti strani.

Così decido di andare a mangiare ai miei armadietti, l'ho già fatto e lo posso rifare.

Solo che c'è stato un problema di percorso, dopo aver sceso la rampa di scale ed esser arrivata ai miei amati armadietti isolati, ci ho trovato Nathan seduto a terra che mangia una mela.

Mi blocco. Si gira verso di me.

Io in punta di piedi mi giro e torno indietro salendo le scale.
Ma ti ha visto.
No non credo.

"-Tita.-" ah si, mi sa che mi ha visto.

Così mi giro tutta sorridente facendo finta di niente. "-Ehi!-" mi siedo a terra accanto a lui, che guarda dritto.

"-Te ne stavi andando?-"
"-Cosa? Nono.-"
"-Te ne stavi andando.-" dice ridendo e appoggiando la testa nell'armadietto mentre mi guarda.

Faccio un respiro profondo. Interiormente, perchè non posso mica scaraventargli il mio respiro da iperventilazione addosso. Oddio è così bello che mi viene da piangere.

Read between the linesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora