13. Che bel sogno

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Mi sveglio all'improvviso, con il cuscino buttato per terra e il fiato corto. Ho appena sognato.

Non saprei dire se era un sogno o un incubo, perché non me lo ricordo. Può sembrare strano ma davvero non ho la più pallida idea di che cosa accadeva. Però so che era una cosa importante per me. Lo sento.

Provo a focalizzare la mente su ciò che è successo di recente e mi vengono dei flashback.

Io che aspetto Caleb all'areoporto e lui che scopre che conservo ancora la sua maglia.

Io che abbraccio Tommy dopo esser tornati dal parco dopo la nostra prima uscita.

Nathan che mi fa appoggiare le labbra sulla forma del rossetto che aveva in faccia, mentre eravamo in quella stanza buia.

Julie che affronta con me gli sguardi di tutti a mensa.

Gli sguardi delle persone, che ti analizzano, ti studiano e si concentrano solo su i tuoi difetti. Ti squadrano, ma nella maniera sbagliata. Invece che focalizzarsi su quanto bello sia il tuo sorriso, su quanta felicità trasmettano i tuoi occhi, giudicano quanto brutta sia la tua maglia.

Se queste stesse persone si fossero concentrate anche su i miei pregi che mi differenziano dalle altre ragazze tre anni fa, forse mi avrebbero notata in quella massa di pecore che girano a scuola. E invece no. Non mi hanno minimamente considerata.

La dovrei smettere di compatirmi, se voglio esser notata devo fare io qualcosa. Però io non voglio mettermi in mostra, mi piace il mio angolino nascosto dal mondo. Mi piace non dover fingere che i cantanti e le mode che vanno di più in questo periodo mi interessino. Lo so sono incoerente, non odiatemi.

Vorrei solo trovare qualcuno che mi capisca e che decida di non allontanarsi e io questa persona ce l'ho già: Julie.

Rimane ancora un mistero irrisolto: che cosa ho sognato?

Solitamente i miei sogni sono costituiti da animali o persone che non fanno niente. C'è uno sfondo e loro al centro. Fine. È come se per tutta la notte sognassi un'immagine immobile.

Il mio sogno più ricorrente è una koala che mangia delle foglie, in una stanza infinita bianca. Le foglie non terminano mai, praticamente passo tutta la notte con questa immagine fissa nella mente. In realtà non so se fa qualcos'altro, ma io ricordo solo questo. Che bel sogno.

Non mi capita mai di sognare delle situazioni o avvenimenti "normali" e quelle rarissime volte, non me li ricordo. Come adesso. Però durante la notte mi sono agitata, il cuscino è dall'altra parte della stanza e le lenzuola sono totalmente a terra, sarà stato qualcosa di diverso.

Decido di lasciar perdere, guardo l'orologio. Sono solo le 6 e io giustamente non riuscirò più a dormire, perciò non ci provo nemmeno e rotolo giù dal letto.

Striscio a terra cercando di non far rumore per non svegliare mio fratello, ma calpesto qualcosa. Lo raccolgo e vedo che è il lucidalabbra che mi ha dato Julie. Perchè è qui per terra?

Mi avvicino alla scrivania e apro il secondo cassetto dall'alto, il cassetto dedicato a Julie. Lo ripongo dentro e mi soffermo per un momento a guardare gli altri oggetti. Quel lucidalabbra me lo aveva dato per il mio undicesimo compleanno, il primo che passavamo insieme e lei poverina non sapeva che io odio il sapore delle fragole. È -appunto- al gusto fragola e io lo odio, lo ripudio. Ogni volta che lo mettevo per accontentarla mi faceva vomitare ma non mi sembrava carino buttarlo via, perciò l'ho conservato.

In questo cassetto ci sono anche un vecchio adesivo che si poteva trovare sul fondo della scatoletta dello yougurt che -per inciso- non mi piaceva (e che costringevo Julie a mangiare) e una foto di noi due la prima volta che ero andata a dormire a casa sua. Dobbiamo recuperare questi due anni persi.

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