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(Continua dal Diario di Seward)

Abbiamo portato Lucy in un'altra stanza nel frattempo preparata, l'abbiamo messa a letto, le abbiamo versata in gola qualche goccia di brandy. Ho notato Van Helsing annodarle un morbido fazzoletto di seta al collo. Lucy era ancora incosciente e stava peggio di quanto mai fosse stata.

Van Helsing ha chiamato una delle domestiche ordinandole di restare con lei e di non staccarle gli occhi di dosso finché non fossimo tornati, quindi mi ha fatto cenno di seguirlo fuori dalla stanza. 

"Dobbiamo consultare noi sul da fare" ha detto mentre scendevamo le scale. Giunti nell'atrio, ha aperto la porta della sala da pranzo, siamo entrati e ce la siamo chiusa con cura alle spalle. Le persiane erano state aperte, ma le tende già abbassate in obbedienza all'etichetta della morte che le donne inglesi di bassa estrazione continuano rigidamente a osservare. Di conseguenza, la stanza era in penombra, anche se la luce era sufficiente per i nostri scopi. 

Nell'espressione grave di Van Helsing si notava una sfumatura di perplessità. Con ogni evidenza, si stava lambiccando il cervello, per cui ho preferito aspettare in silenzio, finché si è deciso a dirmi: "Che cosa dobbiamo fare? A chi rivolgerci per aiuto? Dobbiamo avere un'altra trasfusione di sangue, e questa subito, oppure vita di quella povera ragazza durerà nessuna ora. Voi siete già esausto; anch'io sono esausto. Io temo di fidarmi di quelle donne, anche se avessero il coraggio di prestarsi. Che cosa fare per trovare qualcuno che voglia aprire sue vene per lei?" 

"E io, allora, non servo a niente?".
La voce si era levata dal divano dall'altra parte della stanza, e il suo tono è bastato a ridarmi gioia e sollievo, perché si trattava di quella di Quincey Morris.

Van Helsing, che aveva avuto un sobbalzo di irritazione all'udirne il suono, si è raddolcito e un'espressione di contentezza gli si è dipinta in volto quando ho gridato: "Quincey Morris!" precipitandomi verso di lui a braccia aperte.
"Qual buon vento ti porta?" gli ho chiesto mentre gli stringevo la mano.
"Vengo da parte di Art."
E mi ha porto un telegramma così concepito: 

"Manco_notizie_Seward_da_tre_giorni_e_sono_terribile_ansia_Stop_Impossibile_partire_Stop_Padre_sempre_stesse_condizioni_Stop_Fatemi_sapere_notizie_Lucy_presto_Stop_Holmwood"

"Credo di essere arrivato proprio al momento giusto" ha soggiunto Quincey. "Avete da dirmi soltanto quel che devo fare."
Van Helsing si è fatto avanti, gli ha preso la mano guardandolo fisso negli occhi, e ha replicato: "Sangue di uomo coraggioso è cosa migliore in questa terra quando donna è in pericolo. Voi siete uomo, non errore su questo. Bene! Il diavolo può lavorare contro di noi con tutte sue forze, ma Dio manda a noi uomini quando noi occorriamo di loro". 

Una volta ancora, abbiamo eseguito la cruenta operazione, e non ho cuore di riferirne i particolari. Lucy aveva subìto un trauma terribile, quasi insuperabile, tant'è che, sebbene nelle sue vene sia fluita una gran quantità di sangue nuovo, il suo organismo non reagiva come nelle occasioni precedenti. 

La lotta che ha sostenuto per tornare in vita è stata straziante a vedersi e a udirsi. Tuttavia, l'attività sia del cuore che dei polmoni è andata migliorando, e Van Helsing le ha praticato un'iniezione subcutanea di morfina, come già aveva fatto, e con effetti positivi, in precedenza. Lo stato di collasso si è tramutato in sonno profondo. 

Il professore è rimasto a sorvegliarla mentre io scendevo dabbasso con Quincey Morris e spedivo una delle domestiche a pagare uno dei cocchieri in attesa davanti a casa. Ho lasciato Quincey disteso dopo avergli somministrato un bicchiere di vino, dicendo alla cuoca di preparare un'abbondante colazione. Poi, mi sono sovvenuto di qualcosa e sono tornato nella stanza dove si trovava adesso Lucy. 

Dracula - Bram Stoker (Completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora