15.3

111 10 23
                                    

ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅᴇʟ ᴅᴏᴛᴛᴏʀ ꜱᴇᴡᴀʀᴅ

28 settembre - È meraviglioso quel che può fare una notte di buon sonno. Ieri ero quasi quasi disposto ad accettare le mostruose idee di Van Helsing; ma ora mi sembrano gettare una luce sinistra, di oltraggio al buon senso. Sono certo che lui crede in esse, e mi chiedo se per caso la sua mente non stia vacillando. Una qualche spiegazione razionale di tutti questi eventi misteriosi deve ben esserci. 

Possibile che sia stato il professore a combinare tutto? È di intelligenza talmente al di fuori del comune che, se gli desse di volta il cervello, porterebbe a termine i suoi propositi, seguendo una qualche idea fissa, nel modo più perfetto. Mi fa orrore solo pensarlo, e in effetti sarebbe quasi altrettanto assurdo di tutto il resto dover ammettere che Van Helsing è pazzo; comunque sia, lo terrò attentamente d'occhio, e può darsi che così il mistero si chiarisca.

♦♦♦

29 settembre, mattina - Ieri sera, poco prima delle dieci, Arthur e Quincey sono venuti da Van Helsing all'albergo, e il professore ci ha riferito che cosa voleva che facessimo, rivolgendosi in particolare ad Arthur, come se questi fosse il perno delle nostre volontà. Ha esordito dicendosi speranzoso che saremmo andati tutti con lui "perché è un grave dovere da compiere. Voi senza dubbio siete stato sorpreso di mia lettera, sì?" Questa domanda era rivolta direttamente a Lord Godalming.

"Lo sono stato. Devo dire anzi che mi ha un tantino sconvolto. In questi ultimi tempi mi sono accadute cose tanto dolorose che volentieri ne avrei evitate altre. E d'altra parte, ero curioso di sapere che cosa volevate dire esattamente. Quincey e io ne abbiamo parlato a lungo ma, più lo facevamo e più ci ritrovavamo perplessi, al punto che per quanto mi riguarda posso dire soltanto che riesco a raccapezzarmici altrettanto poco di prima."

"Anch'io" ha soggiunto Quincey Morris laconico.

"Oh" ha fatto il professore "allora siete più vicini a bandolo di matassa,entrambi voi due, che amico John qui presente, il quale deve tornare indietro di lungo tratto prima che può giungere così lontano da cominciare."

Era evidente che aveva intuito che avevo fatto marcia indietro, tornando ai dubbi iniziali, senza che avessi detto una parola. Rivolto agli altri due, il professore ha ripreso con tono quanto mai grave:

"Io desidero vostro permesso di fare ciò che considero buono questa notte. Io so che è chiedere molto; e quando voi conoscerete che cosa che io mi propongo di fare, soltanto allora voi poi conoscete quanto molto esso è. Pertanto, mi è lecito, sì?, di chiedere a voi di farmi vostra promessa al buio, in modo che in seguito, anche se potete essere adirati con me per un po' di tempo - e io non devo a me stesso nascondere la possibilità che questo è - voi non dovete rimproverare a voi stessi di nulla".

"Questo è parlar chiaro, comunque" è intervenuto Quincey. "Io concedo piena fiducia al professore. Non vedo dove vuole arrivare, ma sono pronto a giurare sulla sua sincerità; e questo mi basta."

"Io ringrazio voi, signore" ha replicato Van Helsing tutto fiero. "Io ho concesso a me stesso l'onore di contare voi come amico fidato, e questo vostro appoggio è a me caro."
Ha porto la mano a Quincey che gliel'ha stretta con vigore.

È stata poi la volta di Arthur: "Dottor Van Helsing, a me non piace comprare un maiale nel sacco, come dicono in Scozia, e se è in gioco il mio onore di gentiluomo o la mia fede di cristiano, io un impegno del genere non posso prenderlo. Se voi potete assicurarmi che quanto vi proponete di fare non viola né l'uno né l'altra, vi do senz'altro il mio consenso, anche se vi assicuro che non riesco a capire quali siano le vostre intenzioni."

Dracula - Bram Stoker (Completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora