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ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅɪ ᴍɪɴᴀ ʜᴀʀᴋᴇʀ

29 settembre - Dopo essermi data una rassettatina, sono scesa nello studio del dottor Seward. Davanti all'uscio mi sono arrestata, perché mi è parso di udirlo parlare con qualcuno. Poiché d'altronde mi aveva pregata di affrettarmi, ho bussato e, al suo "avanti", sono entrata. 

Con mia grande sorpresa, era solo. Sul tavolo davanti a sé, si trovava quello che subito ho riconosciuto dalle descrizioni uditene, per un fonografo. Mai ne avevo visto uno, ed ero assai incuriosita. 

"Spero di non avervi fatto attendere" ho esordito.
"Ma mi sono fermata davanti all'uscio perché vi ho udito parlare e ho pensato che ci fosse qualcuno con voi."
"Oh" ha replicato il dottor Seward con un sorriso "stavo solo registrando una parte del mio diario."
"Il vostro diario?" gli ho chiesto sorpresa.
"Sì" è suonata la sua risposta. "Lo tengo qui dentro" e così facendo ha posato la mano sul fonografo. 

La faccenda mi ha entusiasmata, e ho esclamato:
"E che, questo supera persino la stenografia! Posso ascoltare qualcosa?".
"Ma certo" ha accondisceso con calore il dottor Seward, e si è alzato per mettere in moto l'apparecchio. Ma si è fermato a mezzo, un'espressione turbata in volto.
"Il fatto è" ha cominciato a dire con tono esitante "che io su questo registro solo il mio diario, e questo riguarda esclusivamente... quasi esclusivamente... i miei pazienti, per cui potrebbe essere indiscreto... voglio dire..." 

Qui si è arrestato, e io ho cercato di toglierlo dall'imbarazzo dicendogli:
"Voi siete tra coloro che hanno assistito la cara Lucy sino alla fine. Fatemi sentire com'è morta, perché tutto ciò che di lei saprò mi renderà enormemente grata. Lucy mi era tanto tanto cara".

Con mia sorpresa, ha replicato, il volto atteggiato a quello che mi è sembrato orrore:
"Dirvi della sua morte? Neppure per tutto l'oro del mondo!".
"E perché no?" ho chiesto, e intanto ero in preda di una sensazione d'angoscia e fatalità. Un altro silenzio del dottor Seward, ed era evidente che cercava una scusa. Finalmente ha balbettato:
"Vedete, ecco... Non so come trovare nella registrazione una singola parte del diario". 

Mentre pronunciava queste parole, gli è balenata un'idea, e l'ha espressa con inconsapevole immediatezza, in tono diverso, con l'ingenuità di un bambino:
"È proprio così, sul mio onore. Dico sul serio!".
Non ho potuto trattenere un sorriso, e lui con una smorfia:
"Questa volta mi sono proprio tradito! Ma sapete che, sebbene tenga questo diario da mesi, mai mi è passata per il capo l'idea di come fare a trovarne questa o quella parte, caso mai mi occorresse risentirla?" 

Ormai, però, mi ero convinta che il diario di un medico che aveva curato Lucy avesse senz'altro qualcosa da aggiungere alla somma delle nostre conoscenze circa quella terribile Creatura, e gli ho detto con tono deciso:
"Quand'è così, dottor Seward, sarebbe meglio che mi permetteste di ricopiarlo tutto a macchina". 

Il suo volto si è coperto di un pallore che non esito a definire mortale, mentre ribatteva:
"No, no, no! Per nulla al mondo potrei permettervi di conoscere quell'atroce vicenda!".
Sicché, era una cosa tremenda; avevo indovinato giusto! 

Per un istante sono rimasta pensierosa, mentre il mio sguardo vagava per la stanza, all'inconsapevole ricerca di un oggetto o di una situazione che mi venisse in aiuto, ed ecco che i miei occhi si sono posati su un gran mucchio di fogli dattiloscritti sopra il tavolo. Il dottore ha seguito senza volerlo la direzione del mio sguardo e, scorgendo a sua volta i fogli, ha capito quel che volevo dire. Che era questo:

"Voi non mi conoscete. Quando avrete letto quelle carte - il mio diario e quello di mio marito, che ho del pari ricopiato a macchina - mi conoscerete meglio. Non ho esitato a dedicare ogni palpito del mio cuore a questa causa; ma, naturalmente, voi non mi conoscete - non ancora; e non posso certo aspettarmi che abbiate sufficiente fiducia di me". 

Dracula - Bram Stoker (Completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora