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(Continua dal diario di Jonathan)

2 ottobre, sera - Una lunga, faticosa ed emozionante giornata. Con la prima posta mi è giunta la busta indirizzata a me stesso, contenente un sudicio foglietto sul quale era scritto, con una matita da falegname e con incerta grafia: 

 Con la prima posta mi è giunta la busta indirizzata a me stesso, contenente un sudicio foglietto sul quale era scritto, con una matita da falegname e con incerta grafia: 

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La lettera è arrivata che ero ancora a letto, e mi sono alzato senza svegliare Mina. Sembrava affranta, sonnacchiosa e pallida, e nient'affatto in forma. Ho deciso di non svegliarla e anzi, tornato da questa nuova indagine, di provvedere a farla tornare a Exeter. Penso che sarà più a suo agio in casa nostra, con le faccende quotidiane a tenerla occupata, anziché dover restare qui, tra noi,all'oscuro. 

Ho visto il dottor Seward solo per un istante e gli ho detto dove andavo, promettendogli di tornare al più presto e di riferire a lui e agli altri non appena avessi scoperto qualcosa. In carrozza mi sono recato a Walworth e, con una certa difficoltà ho trovato la Potter's Court, che Smollet aveva indicato come Poterscort: il suo errore m'aveva messo fuori strada e avevo insistito a chiedere di una Poter's Court con una sola T. 

Comunque, una volta trovato il cortile, non ho avuto difficoltà a risalire alla pensione Corcoran (anziché Korkrans). All'uomo che è venuto ad aprirmi, ho chiesto del "Gente" ma quello ha scosso il capo e ha risposto:
"So mica. Un tale con questo nome c'è mica, qua. Mai sentito in tutta la mia vita, ma non credo che nessuno che si chiama così sta da queste parti". 

Ho cavato allora di tasca la lettera di Smollet, e rileggendola mi è parso che la lezione di pronuncia a proposito del cortile potesse servirmi da guida.
"Chi siete voi?" gli ho chiesto.
"Io sono il girente" ha risposto, e allora ho capito di essere sulla buona strada: le diversità di pronuncia tipiche delle varie classi sociali mi avevano messo ancora una volta fuori strada. 

Una mezza corona di mancia ha convinto il gerente a dirmi quanto sapeva, e così sono stato informato che il signor Bloxam, che aveva smaltito al Corcoran i fumi della birra della sera prima, alle cinque del mattino era uscito per andare al lavoro al Poplar. Il "girente" non è stato in grado di dirmi dove questo si trovasse, ma aveva una mezza idea che si trattasse di una specie di "magazzino di nuovo stampo", ed è stato questo il mio viatico nella cerca del Poplar. 

Soltanto verso mezzogiorno ho avuto l'indicazione di un edificio del genere, e precisamente a una caffetteria dove alcuni operai stavano pranzando. Uno di loro mi ha detto che stavano costruendo un nuovo edificio "refrigerante", e questo sembrava corrispondere all'indicazione di un "magazzino di nuovo stampo", per cui mi sono diretto subito a quella volta. Quattro parole con un custode scorbutico e un ancor più arcigno capomastro, i quali però si sono lasciati ammansire da monete recanti l'effigie di Sua Maestà, mi hanno messo sulle tracce di Bloxam. L'hanno mandato a chiamare quando ho fatto sapere che ero disposto a pagare al suo capomastro il salario della giornata solo per avere il privilegio di rivolgergli un paio di domande di natura privata. 

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