23- La figlia di Anny

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Una palazzina piastrellata di blu, si erge tra alcuni cespugli spogli e dei cumuli di neve semi sciolti. Mi perdo a osservare i ghirigori e i cornicioni decorati delle finestre ampie finestre che danno sulla strada, circondante però da abbastanza verde, adesso coperto di bianco per mantenere la privacy della casa. Immagino questo posto d'estate, con l'erba verde e rigogliosa, il sole ad illuminare il tetto scuro a far brillare gli infissi bianchi, sembra un piccolo angolo di paradiso inglese.

Con un'occhiata più attenta sul resto del giardino intravedo un gazebo in vetro con decorazioni in ferro battuto di almeno otto metri quadrati e degli alberi a fare da cornice. Il genere di cose per cui mia nonna impazzirebbe. Adorerebbe prendere il caffè lì sotto in estate.

Con le gambe di gelatina, trovo il coraggio di suonare al campanello. L'idea di Zayn di aspettarmi e lasciare questa cosa a me non mi sembra più tanto buona e inizio a sudare al punto che devo togliermi il cappotto per tornare ad avere una temperatura normale. Controllo nello specchio di avere ancora l'aspetto di stamane e seppur le occhiaie sono leggermente più scure nel complesso tutto è ancora al suo posto.

"Chi è?" Domanda un voce troppo giovane per appartenere a Coraline al citofono.

"Sto cercando Dave e Coraline Martel, dovrei parlare con loro." Balbetto poco convinta. Non posso credere che lo sto facendo. La tizia farfuglia qualcosa che non capisco troppo presa a cercare di non andare nel panico e a infondermi un minimo di coraggio finché il cancello non scatta. Non posso credere che mi abbia lasciato entrare, al suo posto avrei chiuso tutto a doppia mandata.

Mi spingo dentro, mi guardo intorno e percorro a passi piccolissimi la distesa ciottolosa fino a raggiungere le scalinate, man mano che mi avvicino alla porta con il mio cappotto in mano devo prendere più aria per riuscire ad avanzare. Quando sono alla porta questa viene di colpo spalancata senza nemmeno darmi il tempo di prepararmi e fare un respiro profondo.

"Prego i signori Martel la attendono in soggiorno." La donna dai capelli corvini e il viso paffuto e allegro mi indica il salone e io avanzo cauta, chiedendomi cosa di preciso è potuto succedere per far passare mia madre da questo bel posto alla strada. Più guardo i soffitti alti e le tende di ottima fattura più continuo a domandarmelo quasi ossessionata. Ho assistito al cambio di arredo di villa De Vos troppe volte per non sapere che cifra astronomica ci voglia solo per queste tende e di sicuro non sono poche visto che la casa è circondata di vetrate ampie.

È possibile che Zayn si sia sbagliato e questi non hanno nemmeno una figlia? Avanzo verso il salotto, i soffitti sono straordinariamente alti, e danno imponenza a una camera altrimenti modesta tanto da farla sembrare grande almeno il doppio e la porta rispecchia l'altitudine, è impossibile non sentirsi dei moscerini lì dinanzi.

"Vieni avanti su, che fai lì?" Mi domanda una donna avanti con l'età che da la schiena a una delle tante finestre. Porta i capelli scuri e ricci legati tenuti fermi all'indietro da due fermargli, un giro di perle al collo che cade sul dolcevita color crema e dei pantaloni palazzo pesca. Mi viene spontaneo voltarmi per vedere se c'è qualcun altro ma sta parlando proprio con me. Mi rivolge un sorriso gentile e subito viene affiancata da suo marito, un uomo alto e piazzato con un golf blu, dei pantaloni antracite con dei folti baffi scuri che dominano il suo volto. Lui se ne stava seduto alla poltrona a leggere il quotidiano, ignaro della tizia che è arrivata a sconvolgergli la giornata.

Decisamente questa è la famiglia sbagliata, potrei essere una gamba di quell'uomo per quanto è alto. Coraline mi scruta incuriosita, abbandonando l'aria discreta che sembra avere tanto da mettermi a disagio e farmi indietreggiare.

"Non essere timida. Sei in anticipo, ma meglio così, puoi sistemare le tue cose con più calma. Io sono Coraline e lui e Dave. Siamo molto felici di poterti conoscere." Scuote la testa come se si fosse imbambolata, prima di parlare e mi sorride gentile offredomi una tazza ti tè.

Like I would- Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora