3- Burger King

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La salvezza sta nella ricerca,Anche se non si trova. Anche se non si sa cosa si cerca. Anche se non si sa che si cerca.
-Rosario Magrì

  Logan è il classico tipo che si potrebbe tranquillamente incontrare a un corsa di cavalli con un panama in testa o in una discoteca d'Ibiza mentre ti si struscia su una coscia. Passa da un estremo all'altro in uno schiocco di dita; da responsabile assistente di suo padre in attesa di prendere le redini dell'attività di famiglia a scansafatiche ignorante che si sbronza e ronfa a bocca aperta fino a tarda mattina insieme ai suoi amici.

Quando è nelle sue vesti ufficiali è serio, a tratti persino brillante mentre sgambetta con i suoi pantaloni attillati e la camicia inamidata dietro suo padre cercando di compiacerlo e fargli cambiare la brutta idea che ha su di lui. La sera invece, finito il suo dovere la bella camicia e i pantaloni buoni (come gli piace chiamarli) finisco appallottolati sopra la lavatrice e lui diventa un'altra persona. Il genere di persona che fa a gara a chi beve più shottini e cerca di convincerti che il bagno di un locale dove hanno appena vomitato è il posto più romantico per una sveltina.

Probabilmente, se non fosse davvero divertente non gli darei troppa corda, ma quando affronti un trasferimento in una nuova nazione, dove non conosci nessuno e non fai altro che studiare ti serve un Logan anche se detesto la sua barba che strofina sulla mia pelle irritandola tutta e la sua dannata voglia di essere partecipe nella mia vita, a tutti i costi. Più sono vaga più lui inizia a scavare che è più o meno ciò che vorrei fare io con Zayn ma sapendo quanto è fastidioso mi limito a trarre conclusioni dalla sua faccia annoiata e i brontolii che emette.

Ho aspettato due settimane prima di ricevere una sua chiamata, sono a letto con Logan quando il cellulare inizia a squillare. Per un momento ho temuto davvero potesse scoprirmi ma stranamente ha continuato a dormire tranquillo e indisturbato, tramortito dalla quantità ai limiti del fantascientifico di alcool ingerito la sera prima.

Ci diamo appuntamento per questo stesso pomeriggio, la sua voce è più buffa per telefono ma avvertendo il suo tono più serio del solito ed evito di fare battute.

Il suo ufficio è ancora pieno di scatoloni, esattamente come la scorsa volta. Ci sono solo un paio di fascicoli in più sulla scrivania e lui è di nuovo rigido. Capisco subito qual è il mio posto, non mi da molta confidenza, in modo cortese mi saluta e parla lo stretto necessario che impongono le buone maniere. Intuisco anche che non posso fare molto domande, né sulle sue ricerche né su di lui. Come sempre riesco a farlo cedere un po' verso la fine della serata quanto basta per renderlo socievole o propenso a spiegarmi che tipo di ricerche sta svolgendo senza paroloni troppo tecnici ma non mi fornisce nessun appiglio per avvicinarmi a lui e scoprire qualcosa di più, mi spiega ciò che stiamo facendo mi affibbia piccoli lavoretti come si fa con i bambini per tenermi impegnata e zitta e di tanto in tanto controlla che ci sono. Non gli do importanza ciò che voglio è solo tenere d'occhio lui e mantenermi costantemente aggiornata.

Per due settimane, ogni giorno alle cinque in punto, dopo il suo orario lavorativo, ci incontriamo nel suo ufficio, diventa in fretta un'abitudine che si incastra alla perfezione nella routine e sebbene i risultati sono sempre scarsi e, almeno per me hanno molto poco senso inizio, a fidarmi di lui e a lasciargli sempre più spazio mentre io preferisco ammazzare il tempo cercando di capire qualcosa in più su lui e cercare di stargli almeno un po' simpatica. Sento il bisogno di piacere a Zayn, forse perché lui mi piace e non ho molti amici, non che riesca a sentirli davvero tali.

Alcuni giorni è più schivo di altri, più chiuso e scontroso altri sembra quasi aver paura di me o della gentilezza in generale, quando gli cammino vicino o mi avvicino troppo a lui con la sedia mi guarda sospettoso con quegli occhi scuri e vuoti come se si aspettasse qualcosa di negativo da un momento all'altro.

Ha sempre una aria sofferente, e se inizialmente ho creduto egocentricamente che fosse per colpa mia e delle mie chiacchiere, osservandolo meglio ho capito che non bada nemmeno a me.

Alcune volte credo si dimentichi perfino di avermi lì quando divento più silenziosa per non disturbare il suo lavoro o quando è particolarmente scontroso, non sembra badare troppo a ciò che fa inserisce il pilota automatico e parte come una macchina fino a che voltandosi alla ricerca di qualcosa non mi vede lì che gli sorrido titubante e speranzosa che voglia dirmi qualcosa. Ma tutto ciò che ottengo sono molti brontolii indecifrabili sottovoce e lo sguardo sorpreso da pesce che è rimasto fuori dall'acqua.

Ieri è stato così intrattabile che quando mi sono arresa mi sono addormentata con la faccia sulla sua scrivania, quando mi sono svegliata era notte fonda, lui aveva gli occhi arrossati contornati da quelle ciglia nere lucide che brillavano con la luce riflessa del computer spalancati mentre continuava a visionare pagine.

Per un attimo ho pensato che si fosse di nuovo dimenticato di me  che intanto mi sono fatta un paio di ore di sonno sulla sua scrivania mentre giocavo a fare origami con i post-it ma poi mi sono accorta della sua giacca sulle spalle come una coperta. E' stata una sorpresa, ancora una volta.

Like I would- Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora