55-Riunione di famiglia

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Alle quattordici in punto in lieve ritardo sulla tabella di marcia, il pranzo è in tavola. Una tavola particolarmente imbandita e colorata.

Si respira una quiete strana nell'aria calma e silenzio come se niente fosse successo, infondo mia madre è solo tornata dal nulla e devo dire in grande stile.

Mi chiedo solo adesso, con lucidità come ho potuto pensare che una donna con un cappello tanto grande potesse passare inosservata nel palazzo. Amedeo sono certa lo ha riferito a Mariella ancora prima che mia madre prendesse l'ascensore. Mariella è la signora che pulisce le scale ogni domenica e che puntualmente va a prendere l'acqua per il suo secchio a casa di Rita con la scusa della loro amicizia, di condividere un caffè e pertanto spettegolare.

Già la vedo attendere trepidante di afferrare il telefono e raccontarlo a tutti in attesa di sapere chi fosse la strana donna elegante venuta a farci visita.

Mio padre dovrà affrontare una lunga riunione di condominio. Non che di solito siano più piacevoli ma non si può uscire indenni da un simile interrogatorio.

Nessuno di noi nomina l'accaduto o sembra aver voglia di ricordarlo. C'è parecchio da realizzare, quando si tratta di mia madre ho sempre l'impressione che determinate cose non sia accadute, di non averle vissute e ho bisogno di alcuni giorni per razionalizzare.

Pasta, secondi, dolci e una lunga chiacchierata. Mio padre si comporta come se conoscesse Zayn da molto più di una manciata di giorni e lui sembra a suo agio, ha una particolare sicurezza in se con cui sta affrontando la mia famiglia e la nostra relazione che non so dove prenda ma che gli invidio per la semplicità con cui riesce a tirar fuori. Se solo penso a tutte le sue occhiate timoroso, al suo modo spaventato di osservare e studiare ogni mia mossa quando gli sono stata intorno.

Non ne avrei mai potuto immaginarne il motivo e devo ammettere che il pensiero di qualcuno che l'ha conosciuto intimamente quanto me possa avergli fatto del male non mi fa dormire, per davvero.

A volte quando mi sveglio in piena notte e resto a li domandarmi come è possibile. Devo avere qualche sorta d'istinto da crocerossina che fin dall'inizio mi ha spinto a preoccuparmi e proteggerlo perché in lui ho rivisto la mia fragilità.

E adesso che lo vedo qui, tranquillo sincero e scherzoso come fin'ora ho visto solo con me mi sento estremamente grata, appagata e soddisfatta.

"Che fate pomeriggio?" Domanda mio padre.

"Un giro, siamo stati solo al colosseo, full immersion in Roma. Vieni anche tu?"

"La conosco bene Roma. Divertitevi e se ti scambiano per una guida stavolta fatti pagare che tanto i giapponesi sono contenti. I tuoi nonni dovrebbero venire per le nove, non hanno disdetto." Sorrido entusiasta alla notizia, se fossero stati in collera non sarebbero venuti nemmeno sotto tortura.

"È una buona notizia deduco."

"Sì vuol dire che sono furiosi ma non troppo da non volerne nemmeno parlare. Si risolverà tutto." Cinguetto allegra vorticando intorno a Zayn prima di sparire dietro la porta scorrevole del corridoio per raggiungere la mia camera.

"Ehi, perché corri? Vuol dire che resterai in Inghilterra."

"Rimarrò comunque."

"E come farai con la retta."

"Mi prenderò un anno sabbatico, con il mio lavoro vivo benissimo, ho qualcosa da parte e mio padre paga il mio affitto. Se i miei nonni proprio non dovessero cedere metterò i soldi da parte e riprenderò prima o poi." Mi stringo nelle spalle, non è come ho immaginato sarebbero andate le cose ma che altro posso fare? Non riesco ad arrendermi e fare finta di nulla.

Like I would- Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora