43-Un ragazzo paranoico

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Il giardino è ancora illuminato dagli ultimi raggi sole, mi guardo attorno attonita, non sembra esserci nessuno da queste parti e l'assenza di calze fa arrivare l'aria ancora fredda sotto il vestito. Con le mani tengo giù la gonna e mi siedo sul bordo del muretto a controllare il cellulare.

Nessun messaggio da Logan e considerando l'ampiezza della casa non è davvero possibile tanto ritardo che altro non è che un vano tentativo di farmi dispetto. Approfitto della finestra che da sul salotto per scorgere cosa succede all'interno della casa. Riesco a vedere un pezzo di Zayn accanto alla figura di suo padre e a pochi passi Emma e alcuni tra gli invitati che non conosco, sono quasi tentata di avvicinarmi di più ma i passi rumorosi contro la ghiaia mi distraggono.

Mi volto verso il rumore, Logan è in piedi a pochi passi da me. Lo sento come se fosse un perfetto sconosciuto per certi versi, per quest'aria imbarazzata e rancorosa che aleggia tra di noi.

Apprezzo quando si siede a pochi passi da me per essere al mio stesso livello e non sovrastarmi nonostante il suo sguardo vitreo e deluso. Si prende qualche secondo in religioso silenzio a osservarmi con minuziosità.

Il suo sguardo sembra bruciare mentre dalle caviglie sale sempre più su, senza fretta e sopratutto senza lasciarsi sfuggire alcun dettaglio, fino ai capelli. Nemmeno una radiografia sarebbe potuta essere più accurata. Lo assecondo aspettando sia lui a parlare, lasciandogli l'illusoria parvenza di avere controllo.

"Che significa Diana? Tu e Zayn, è da pazzi." Cerca di risultare accondiscendente ma il suo tono è ruvido e la sua espressione trasuda sdegno.

"Siamo molto più simili di quanto credi, non devo giustificarmi Logan. Sono single."

"Ma te l'ho presentato io, stavi con me allora e vi vedevate di nascosto, non mentire me l'ha detto lui."

"Mi serviva un investigatore privato, mi hai presentato Zayn e ho colto l'occasione al volo. Per la cronaca lui voleva dirtelo, io gli ho espressamente detto di non farlo, non c'era niente solo un'amicizia. Stavo cercando mia madre non è qualcosa che potesse riguardare te o noi."

"Quando ti ho chiesto se c'era un altro mi hai detto di no, che non volevi relazioni. Hai troncato senza un motivo. Magari è anche vero ciò che dici. Amici, adesso non mi sembrate amici."

"Stiamo insieme da molto poco Logan, è successo due settimane fa e noi ci siamo lasciati da mesi tutto questo non ha senso."

"Lo ha invece, perché lui lo sa benissimo che provo qualcosa per te."

"Si me l'ha detto e non mi è importato. Pensa pure quello che ti pare ma oltre al fatto che non posso farci niente perché sono innamorata di qualcun'altro non ho preso sul serio questa stronzata e come avrei potuto? Dici di provare qualcosa per me ma vai a letto con chiunque, non mi conosci nemmeno."

"È per questo che sei andata a letto con Zayn volevi vendicarti?"

"Logan sei fuori strada, tu non sai niente di me e Zayn, non ha senso che tu te la prenda tanto è finita perché non provo ciò che provi tu. Non l'ho fatto apposta a innamorarmi e lo stesso vale per lui, non è qualcosa che puoi scegliere. Lo sai che sono importante per lui, che non avrebbe mai iniziato qualcosa con me se non lo fossi e spero solo che un giorno tu possa perdonarlo perché nessuno di noi ha mai voluto ferirti."

"Siete due egoisti del cazzo, dovevate venire a dirmelo prima. A dire il vero non dovevate proprio nascondermi un bel niente. Eri la mia ragazza avevo il diritto di sapere che ti serviva un investigatore per cercare tua madre, che eravate amici, che i pomeriggi che non passavi con me li passavi a innamorarti di lui. Avrebbe fatto male ma almeno sareste stati onesti, invece siete solo due traditori infami. Hai ragione siete più simili di quello che credevo. Ti creduto diversa, mi sono convinto che fosse stato lui ma a questo punto non mi stupirei del contrario, va al diavolo con lui." Sbotta lanciandomi turpe e delusa prima prendere il cellulare dalla tasca dei pantaloni e va via. Allungo le gambe mentre mi massaggio la faccia e sbuffo,

Logan sarà una presenza frequente, non posso fare come al solito e ignorare la faccenda passando semplicemente oltre ignorando il lieve senso di colpa fino a dissiparsi. È importante per Zayn e lo è anche per me ma non posso negare che ha perfettamente ragione.

Con la sensazione di aver messo solo altra carne sul fuoco mi alzo e ritorno a tentoni per via del terreno ghiaioso torno in casa senza inciampare e rompermi qualcosa. Mi guardo intorno spaesata e attenta a non incontrare nessuno a parte Zayn. È il genere di festa dove non conosci nessuno e c'è troppo poco alcool per fare amicizia con degli sconosciuti e smetterla di sentirti come l'ultimo dei dinosauri.

Vago per un abbondante quarto d'ora senza avere traccia di lui fino ad arrivare in cucina, dove non c'è nessuno oltre lui Emma e una ragazza altissima, dai capelli rosso fuoco con un grosso aquilotto tatuato sulla spalla che spunta da vestito nero.

Mi schiarisco la voce mentre avanzo, la testa di Zayn fa capolino tra le due. Ha l'aria sfinita e il bicchiere pieno di liquido ambrato che ha in mano mi fa intuire che sono arrivata giusto in tempo per salvarlo. Lo affianco e mi regala un minuscolo sorriso sincero.

"Oh, vorrei dirti che è un piacere rivederti ma vedi non è proprio così, preferisco quindi astenermi." Faccio roteare gli occhi con uno sbuffo, se c'è una cosa peggiore di Emma in generale, è Emma che fa la snob altolocata.

"Vorrei esserne costernata, ma l'idea di non dover ascoltare i tuoi discorsi da sotto sviluppata, fingendo che non mi facciano venire voglia di strapparmi le orecchie mi fa avere un fremito di gioia difficile da contenere, con permesso." mi congedo con un sorriso prendendo il bicchiere di Zayn in mano per poter intrecciare le nostre dita e rubargli il drink.

"Non guardarmi così, ha iniziato lei cercando di accoppiarti con la stangona rossa è un mancanza di rispetto bella e buona. Quello è il tipico tono saccente che usano le stronzette snob per metterti i piedi in testa e umiliarti, è bene mettere in chiaro che non può riuscirci con me."

"Sono solo sorpreso, hai gli artigli ben affilati ricordami di non farmi arrabbiare. Hai chiarito benissimo il concetto, com'è andata con Logan?"

"È stato terribile, non capisce niente. Prima ha detto che l'ho mollato per te e poi che mi sono messa con te per fargli un dispetto.È snervante ma ha ragione. È arrabbiato perché gli abbiamo mentito sulla nostra amicizia, mi ha fatto capire se fossimo stati più sinceri sarebbe stato male ma gli sarebbe passata." Sbuffo abbassando lo sguardo colpevole.

"Non potevamo farlo senza che tu esponessi la tua vita e non è così,lo conosci si sarebbe immischiato. Non avrebbe mai lasciato che trascorressi tutto quel tempo con me e mi avrebbe portato all'esaurimento per farti tornare con lui. Non ci sarebbe stato nulla per cui arrabbiarsi a quel punto."

"Mi stai dicendo che il motivo per cui non glielo hai detto e che ti piaceva passare del tempo con me?"

"All'inizio no, quando ti ho seguito in giardino volevo convincerti a dirglielo. Ho cambiato idea dopo averti parlato perché mi piacevi. Quando vi siete lasciati, ho pensato di provarci ma oltre alla lunga lista di motivi per cui è sembrata una pessima idea farlo, tu mi hai mandato segnali confusi per mesi. Non mi ci hai mai fatto capire niente e poteva essere una mezza tragedia se non avessi ricambiato."

"Ero tutta confusa Zayn. Non credo che siamo mai stati amici, c'è sempre stato qualcosa tra di noi e mi sono sentita strana quando ho detto a Logan che stiamo insieme da qualche giorno, ogni problema, ogni cosa negli ultimi mesi l'abbiamo affrontata insieme. Abbiamo passato ogni minuto possibile insieme."

"Già l'ho pensato anch'io."

"Non so se è il posto adatto per parlarne, c'è ancora tempo ma potresti cominciare a pensarci su. Per il mio compleanno torno in Italia e vorrei che tu venissi con me. "

"Sì" ribatte secco all'immediato.

"Ma hai capito che ti ho detto? Venire a Roma, conoscere la mia famiglia, partecipare a una noiosa cena di compleanno che finirà in tragedia appena verrà nominata mia madre."

"Ho capito ed è sì. So che non glielo dirai finché ci farai conoscere. Hai già conosciuto i miei genitori che ti hanno invitato a un pranzo da cui è impossibile che io riesca a divincolarmi, è giusto che lo sappia anche la tua famiglia. Una parte di me ha bisogno di assicurarsi che tutto sia ok. Non è che non mi fidi, lo sai che non è così vero? È solo che mi sono ripromesso di farlo se avessi mai avuto un'altra relazione, ti prego sforzati di capire."


"Ti conosco abbastanza da sapere che hai un fascicolo su di me nel tuo ufficio e probabilmente anche sulla mia famiglia o comunque ce ne sarà uno a breve. Se non ti conoscessi potrei sentirmi offesa ma capisco le tue paure.
Mi sta bene che tu conosca tutto di me a una sola condizione io devo conoscere tutto di te, perciò prepara il tuo fascicolo e non tralasciare niente, me ne accorgerei." Sorrido mesta accadendogli la guancia ispida e gli do un veloce bacio tenero e gentile.

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