36- Non adesso.

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  Quanto è bello non doversi svegliare con il trillo petulante della sveglia nelle orecchie, poter restare bene arrotolata nel piumone senza ansie o fretta, ancora in quello strano torpore della notte che non ti permette di accedere ai ricordi e a tutta la negatività.

Ancora di più, lo è sentire il suo corpo bollente, le sue gambe intrecciate con le mie e i suoi capelli solleticarmi la pelle. Non ho mai dormito così avvinghiata con qualcuno, l'ho sempre trovato così scomodo eppure, con Zayn non mi importa affatto di stare scomoda, lo vorrei addosso quanto più possibile.

Certe notti sono i silenzi a renderle speciali.

Gli passo le dita tra i capelli e mi diverto a guardarlo giocare a Tetris sul cellulare probabilmente solo lui continua a giocarci. La dedizione con cui impila mattoncini è assolutamente adorabile e parsimoniosa. Quando è concentrato mette la punta della lingua tra i denti e la mordicchia, l'ho sempre trovata una cosa carina.

Si fa mezzogiorno quando decidiamo che è davvero ora di raggiungere la stazione e tornare a casa. I nostri progetti sarebbero certo stati altri ma l'ora del check-out imposta dall'hotel ci ha costretto ad alzarci.

Mi sento stanca come se non dormissi da notti intere e più volte nel metrò quasi mi addormento, per sbarrare puntualmente gli occhi al primo rumore strano, senza trovare pace per più di cinque minuti.

Rifiuto un paio di chiamate di mio padre nonostante, la domenica mattina siamo soliti passare un po' di tempo al telefono. Vorrei capire più alla svelta cosa fare adesso, se parlare e dire ciò che so o nascondere a mio padre una cosa così grande ma devo fermarmi, scendere da questa giostra e guardare le cose dall'esterno per un po' prima di scegliere.

Mentre aspettiamo il treno ci fermiamo a mangiare qualcosa. Ho lo stomaco terribilmente chiuso ma un gran bisogno di caffè.

"Tutto bene?"

"Certo che si ho solo sonno tu no?"

"So che non vuoi parlarne e lo capisco ma sei davvero strana da ieri. Hai saltato la cena, mangiato poco gelato e non fai colazione quando, di solito, dopo aver saltato un pasto troveresti appetitoso anche me con una buona salsa di accompagnamento."

"Mi stai facendo notare che mangio troppo? " Sghignazzo con aria fintamente offesa.

"Sei adorabile quando sei affamata. Adoro vederti mangiare senza preoccupazioni e mi rattrista vederti digiunare."

"Le cose sono andate tutte storte e adesso credo di doverlo dire a mio padre e ai miei nonni visto che sono sbucati Coraline è Dave. A meno che i miei nonni in mia assenza non abbiamo preso un colpo in testa e cambiato opinione su mia madre temo che mi taglino i fondi e mi facciano ritornare in Italia" Sbuffo appoggiandomi contro la seggiola in legno, con la testa rivolta verso la strada. Zayn quasi si strozza con il cappuccino attirando la mia attenzione sulla faccia contrariata.

"Che vuol dire?"

"Mia nonna non è mai stata troppo convinta che l'Inghilterra fosse una buona scelta e qui del resto che mio padre se ne è scappato per stargli lontano e ha incontrato mia madre. Penserebbero parole più gentili per Lucifero in persona. Sono loro che pagano l'università, non è detto che vogliano ancora farlo dopo aver scoperto tutto questo. Non sono cattivi, non lo farebbero mai per punirmi. È solo che pensano che il mio bene non sia mia madre e che stare a Roma è meglio per me. Io non posso fare molto che farmi stare bene la Sapienza e lasciare Cambridge a fine anno. "

"Praticamente ti ho aiutato ad andare via e tu mi hai pregato di farlo. Perché lo hai fatto? Per qualche inspiegabile ragione ammazzarti di studio ti piace, è importante per te. Non ho mai conosciuto qualcuno così entusiasta per un ponte. Come può non essere il posto giusto per te?"

"Non è un ponte qualunque, Newton l'ha costruito senza una vite e nessuno ha ancora capito come. È semplicemente fantastico, adoro quel ponte ma non è questo il punto. Mia madre era importante per me. Ho passato la mia intera esistenza credendo il contrario ma quando ho incontrato i miei nonni e mi hanno parlato di lei quando l'ho vista e ho visto quanto esteriormente siamo simili ho realizzato il contrario. Non è detto che le cose vadano così, non sono dei mostri senza cuori ma se si convincono che Coraline e Dave sono una minaccia e che stare a Roma li terrebbe lontani, ti assicuro che non vi è modo di fargli cambiare idea. Mia nonna è come un orso staccherebbe teste pur di proteggermi. Nella sua follia è carina."

"Tutta questa angoscia è estenuante credo prenderò un rotolini alla cannella." Sorrido forzatamente alzandomi in piedi. Non ho nessuna voglia di cannella ma è difficile avere quel suo sguardo addosso e pensare che potrei davvero dover tornare a casa, tutto sta diventando un pastone smielato e sdolcinato. Il tempo che impiego a fare il mio ordine e attendere che venga riscaldato stempera la tensione a quando ritorno al tavolo.

"Io detesto la cannella se non dentro questi cosi, sarà il mezzo chilo di zucchero." Mormoro mordendone un pezzo.
"Fanno schifo Diana, davvero tanto."

"Potresti dire qualsiasi cosa orribile con questo accento così sexy, migliora solo quando cerchi di parlare in Italiano."

"Quindi ti è sempre piaciuto e non lo trovavi buffo."

"Prima non potevo dirlo."

"Non tenermi il muso, questi occhioni devono pur servirmi a qualcosa o con te non funzionano" Sdrammatizzo un po' spintonandolo.

"Io non ti tengo il muso." sbuffa con presunzione e incredulità facendo schioccare la lingua
"Giusto certe cose non si dicono devi mantenere il tuo ruolo da duro. Sei troppo macho anche per darmi un bacio?" Domando con finta innocenza mentre mi alzo e mi allontano verso l'uscita.

Faccio in tempo a varcare la soglia quando la sua mano cattura la mia, mi volto appena verso di lui con un sorriso stupido che minaccia di fare capolino. Lui, invece, sorride giocoso e si sporge per darmi il mio meritato bacio.

"Sai di cannella."

"Quindi non ti piaccio più?" Mormoro sulle sue labbra. Afferra tra i denti il mio labbro inferiore e lo mordicchia prima di lasciarlo andare. "Su di te non è poi così male."

Riusciamo a trovare il binario ben in tempo per il treno e una volta saliti riesco a chiudere occhio aggrappata a Zayn che dopo qualche occhiataccia mi ha permesso di usarlo come cuscino. Gli occhioni funzionano, non lo ammette ma funzionano alla grande.

Per colpa della stanchezza o sel silenzio rotto solo dal rumore ovattato dei binari ma mi addormento e tocca a Zayn svegliarmi arrivati a destinazione.

Sono ancora intontita quando scendiamo dal treno fisso tutto a occhi sgranati stropicciandomi la faccia di tanto in tanto mentre seguo Zayn silenziosa. Sono stravolta.

"Devo passare a prendere delle cose in ufficio vieni con me e poi ti accompagno a casa?" Annuisco priva di voce e mi lascio prendere in giro per la mia aria attonita.

"Lavori anche la domenica?"

"Ieri non l'ho fatto e la moglie del mio cliente ha organizzato oggi la sua cena ambigua."

"Scusa ti ho rubato un intera giornata."

"Puoi rubarmene altre quando vuoi. Sul serio, fallo."

"Visto che non Ti dispiace..." Lascio la frase in sospeso con un sorriso timido sorpassandolo nel vicolo che conduce alla porta del suo ufficio.

"Hai cambiato l'insegna." Ribatto squillante guardando la targa bianca nuova di zecca. Mi piace tutto dal font alla grandezza dei caratteri, al nuovo logo. Semplice ma d'effetto.

"È stato Tonno."

"E io che ci speravo. Oh, la porta segreta è aperta." Mi lascio distrarre dalla porta che fino a oggi ho sempre e solo visto chiusa e su cui non ho mai chiesto. Non avrei sprecato una delle mie domande così.

"Non è una porta segreta, è solo l'ufficio di tonno. Io sto ancora aspettando te per riordinare il mio ufficio ricordi?" Si stringe nelle spalle cercando di giustificare il perché degli scatoloni di cartacce ovunque. Spinta dalla curiosità di quella stanza fin ora proibita infilo la testa sotto la sua è mi guardo subito intorno. Il suo ufficio e l'esatto contrario di quello di Zayn: ordinato, colorato e arredato con minuzia.

"Ciao Diana."

"Ciao il tuo ufficio è bellissimo. Zayn dovresti avere anche tu una bacheca come quella fa molto law & order."

Rivolge la testa verso di me con guardo inorridito e scuote la testa aprendo di più la porta.
"Appunto per questo è orribile, non voglio essere il personaggio di una serie tv."

"Grazie Diana, dovresti aiutarlo a scegliere qualcosa di adeguato e fare la stessa magia che hai fatto a casa sua." Zayn sbuffa sonoramente e prima che possa rispondere mi trascina fuori e chiude la porta con un tonfo.

"Che noiosi." Brontola a gran voce per far sentire a entrambi.

Entriamo nel suo ufficio e assurdamente identico a come l'ho lasciato solo scatoli, tristezza e pochi arredi. Gli ho fornito sul piatto d'argento la scusa per non spostare altro che la polvere.
Mi mette nostalgia mi mancano i nostri pomeriggi a dipingere e montare mobili. Che sia iniziato tutto da lì? Se ci ripenso ora, ogni momento è tremendamente significativo. Quegli stessi momenti che non hanno mai significato niente, eccento un pomeriggio divertente, sono diventati ricordi dell'inizio di qualcosa.

Sarà questo l'amore? Arrivare così lentamente a questa certezza senza essersi nemmeno alla ricerca? Siamo mai stati davvero amici o è stata solo una lunga danza fino ad arrivare al gran finale?

Mentre penso a questo ma sopratutto a come convincere Zayn a prendere una di quelle noiose piante da ufficio noto all'angolo uno scatolo. Riconosco subito la sua scrittura sul lato e allo stesso modo quello scatolo che dovrebbe essere sul fondo di una discarica.

Tutte le cose della sua vecchia, pazza ex sono invece qui, in cima a tutti gli altri scatoloni ,come un fastidioso allarme che mi segnala che tutto quello che è successo è troppo importante per essere solo passato. Ho dimenticato chi fosse Zayn, cosa gli fosse successo ma non basta volerlo per dimenticare il passato, sopratutto quando è ancora così incisivo sul presente.

"Me la lasci tenere una pila di scatoli? Una lampada sopra ci starebbe tanto bene." Mormora giocoso Zayn richiamando la mia attenzione.

"È un ufficio, non un parco giochi. Ne riparliamo. Vedendo tutti questi fogli mi è venuto in mente che devo finire di recuperare la lezione a cui non sono andata venerdì , vado."

"Tutto bene? Posso accompagnarti lo stesso se vuoi."

"No devi lavorare non preoccuparti sono due passi." Sorrido frettolosa prima di stampargli un bacio sulla guancia. Estraggo il cellulare dalla tasca fingendomi troppa occupata e con un sorriso mi divincolo e mi fiondo fuori l'entrata.

Sullo schermo appaiono, come non letti, diversi messaggi da parte di Coraline, ansiosa di sapere del mio incontro con mia madre li segno come letti e blocco lo schermo. Non adesso.

Like I would- Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora