35 Smile.

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Narratore esterno
Sofia attraversa il portale senza voltarsi.
Alec rimane a fissare il vuoto del portale finché esso non si chiude.
Magnus vede che Alec non è intenzionato a spostarsi da li,quindi lo prende per le spalle e lo aiuta ad andarsene,cosa che non sembra intenzionato a fare.
Dopo un po' di tentativi magnus riesce nel suo intento e insieme si dirigono a casa, dove ci sono tutti ad aspettarli.

Quel luogo non le sembrava più il posto pacifico che era prima,sapeva cosa ci fosse accaduto anche prima,però ora vedeva ciò che era successo con Sebastian,vedeva jace venire ucciso da Valentine e vedeva sua sorella che rischiava di morire.
Quel luogo le era sempre piaciuto. Quando era più piccola andava lì con jace,Alec e Izzy ad allenarsi.
Con alec Usavano l'albero come bersaglio da colpire,con jace combattevano stando solo sugli alberi e con Izzy combattevano sulla riva del lago,e spesso una delle due ci finiva dentro,ma veniva subito curata con un iratze.
Quel luogo era la sua infanzia. Era cresciuta andando a idris dall'Istituto e viceversa.
Ora quel luogo le sembrava solo un posto con vecchi ricordi,niente di speciale.
Ormai mancavano pochi minuti al tramonto,e l'attesa era straziante. Tira fuori un libro dal suo zaino e inizia a leggere. È quasi a metà libro quando una voce la chiama. Lei alza lo sguardo e vede Sebastian a pochi metri da lei. Lei si alza mentre lui avanza verso di lei.
-hai deciso quindi?- chiede Sebastian
-non sarei venuta qui altrimenti- dice lei in risposta con voce annoiata mentre mette via il suo libro.
-bene,mylady. Andiamo?- dice Sebastian porgendole il braccio. Lei lo afferra riluttante e con un sorriso falso stampato sul volto si incammina verso una meta a lei sconosciuta.
-bella collana,sbaglio o ieri non la avevi?-
-hai ragione,me la hanno regalata oggi.- dice Sofia portandosi una mano al ciondolo della collana pensando ad Alec.
-Sofia? Sei tu?-
-hai altri contatti mentali?-
Sente la sua risata e si sente meglio.
-chi te la ha donata? Sempre se posso sapere.-
-Alec lightwood-
-siete molto amici?-
-si.-
Dopo quel breve dialogo non si scambiarono più parola,ognuno immerso nei propri pensieri.

I due ragazzi camminano per quelle che alla ragazza sembrano ore, era già sera inoltrata quando arrivarono davanti una casa. Era moderna,come quelle che si vedono nei cataloghi di desing. Bianca,grandi finestre che facevano da parete per un lato della casa,fatte in modo che da fuori non si vedesse nulla.
Era una casa apparentemente a due piani con una soffitta.
C'era una porta che era senza serratura, solo una runa disegnata al suo posto.
Sebastian notò che la ragazza era incuriosita da quella porta allora le disse
-si apre con uno stilo-
E intanto tirò fuori il suo stilo e lo passo sulla runa facendola brillare,poi la porta si aprì.
La casa all'interno sembrava molto più grande rispetto l'esterno, c'era un enorme open space,vicino all'angolo dove c'era la cucina,c'era una specie di muro, e alcune colonne disseminate per il resto della sala.
C'erano delle scale bianche, candide,che portavano al piano di sopra.
-vuole fare il tour della casa?- chiese Sebastian prendendola per mano.
Lei si irrigidì,poi fece un cenno con il capo e Sebastian la portò vicino alle scale.
-disopra ci sono le nostre stanze, e due per gli ospiti,se prendi questo corridoio- indicò un corridoio sotto le scale
-ci sono la camera padronale, un bagno con la vasca, lo sgabuzzino delle scope, e una cabina armadio,anche se penso che a te non stia nulla di quelle cose,sono della stessa taglia di Clary e di Jocelyn,tu sei più alta,e hai più curve.- disse rivolgendo alla ragazza un sorriso.
Lei annuì e disse
-ora,sono stanca,dove posso andare a dormire un po'?-
Sebastian non disse nulla,semplicemente la trascinò sulle scale,in cima c'era un lungo corridoio bianco,c'erano 5 porte due per ogni lato e una sulla fine del corridoio.
Sebastian la portò fino all'ultima porta del muro di destra e apri la porta.
Era una stanza spaziosa, un letto molto invitante con coperte morbide,un comodino con una abat-jour ed un armadio a due ante.
-ehm...- disse Sofia
-si?qualcosa che non va?-chiese Sebastian
-non hai niente di un po' meno...femminile? Il rosa sui muri,sui mobili e sul copriletto mi da il voltastomaco-
Sebastian rise e disse
-sapevo che non eri come Clary, ma addirittura il rosa che ti da il voltastomaco ed è troppo femminile...-e rise ancora. -sei proprio un maschiaccio eh-
-ma no... Io? Pff. Come lo hai capito?!- disse in tono retorico facendo ridere ancora di più Sebastian
-lista in ordine cronologico,alfabetico...- disse Sebastian ridendo e riuscendo a strappare un sorriso anche a Sofia.
Sebastian si spostò sulla porta di fronte,sul muro sinistro, la aprì e sbucò una camera molto maschile.
I muri erano grigio chiaro,il letto sembrava sempre invitante,ma le lenzuola erano bianche,i mobili erano neri,in più,rispetto all'altra stanza c'era un armadio a 4 ante nell'angolo ed una scrivania di fianco.
Sofia fece un respirone e disse -ah,odore di uomo- facendo ridere Sebastian.
-io ora vado di sotto a preparare qualcosa da mangiare, tu fai quello che vuoi.- disse Sebastian
-Sebastian!-
-si?-
-ora dove siamo? Non mi sembra più idris-
-siamo in spagna- il ragazzo le sorrise,lei fece un Cenno di ringraziamento e si buttò a capofitto sul letto.
Sofia pov
Sebastian fino ad ora si è dimostrato molto gentile.
La stanza in cui sono è molto grande,e ,rispetto a quella di prima, mi fa sentire di più a mio agio.
Il letto è veramente comodo,quasi quasi me la faccio una dormitina.
-sofi!sofiii!- mi sveglio richiamata da una voce maschile.
Mi alzo di scatto e sulla soglia della porta vedo Sebastian che mi chiama.
Appena mi metto seduta lui mi guarda e dice
-hai fame?-
Fino a quel momento non ho pensato a quanta fame ho in realtà.
Per rispondergli muovo la testa su e giù.
-ho comprato della carne, se vuoi basta accendere i fornelli.- mi dice sempre sorridendo.
Io gli sorrido di ricambio, e annuisco ringraziandolo. Lui se ne sta per andare quando lo chiamo
-Sebastian!-
-si?-
-Sofia, chiamami Sofia. Odio il soprannome Sofi-
Lui mi sorride e dice
-va bene Sofia -
Poi esce definitivamente dalla stanza.
Mi alzo dal letto e mi guardo un po' attorno,cercando un posto in cui mettere tutte le mie armi.
Apro l'armadio e dentro ci sono già dei vestiti. Sono maschili. Ci sono felpone e magliette giganti in confronto alla mia taglia.
Tutte le parti dell'armadio sono occupate,tranne una,dove metto i miei vestiti e le scarpe.
Soddisfatta dell'ordine del mio armadio lo chiudo e prendo il mio zaino.
Poggio due spade angeliche sulla scrivania,accompagnate dalle mie frecce e dal mio arco.
Tiro fuori dal mio zaino altre 4 spade angeliche e le poggio sulla scrivania in ordine,infine prendo i miei pugnali d'argento e li poggio sempre sulla scrivania.
Metto un pugnale in un cassetto(per sicurezza) e prendo anche la frusta di adamas e la poggio nell'altro cassetto.
Decido di fare una doccia,quindi sono obbligata a togliere anche le armi che porto addosso,a differenza di Clary non rimango mai disarmata,come jace.
Tolgo i guanti tagliati sulle dita,e levo così le lame che entrano ed escono dai guanti(tipo assasin's scread)
Poi tolgo i coltelli che tengo nelle caviglie,levo la cintura delle armi,tolgo la giacca con alcune mini bombe che quando esplodono emanano la luce delle lame angeliche.
Poi levo la camicia e levo i bracciali con dentro altri coltelli.
Infine levo la lama angelica che tengo sempre nei passanti dei jeans.
Tolgo anche i pantaloni, rimanendo in intimo.
Sto guardando con attenzione i marchi che spiccano sulle mia pelle bianca cadaverica attraverso lo specchio che c'è davanti una delle porte dell'armadio quando sento una voce
-non mi piacciono le ragazze marchiate-
Mi giro di scatto e vedo Sebastian sulla soglia della camera,appoggiato allo stipite della porta con un ghigno.
-non ti hanno mai insegnato a bussare prima di entrare nella camera di qualcuno?- dico con voce sarcastica,non mi vergogno di mostrarmi in intimo,vado abbastanza orgogliosa del mio fisico.
-i marchi rovinano le ragazze,rovinano la loro parte più innocente.-
-sembrerei innocente senza marchi?- dico avvicinandomi a lui
-oh,no. Sembri un angelo che ha commesso i peggiori peccati dell'Inferno.-dice lui sorridendomi.
Io mi avvicino sempre di più a lui,con uno sguardo malizioso in volto,lui è avanzato di qualche passo nella mia stanza. Arrivo fino a lui e gli poggio le mani sul petto,lui sogghigna e poggia le sue mani sui miei fianchi,io lo spingo sempre più indietro,senza distogliere lo sguardo dal suo,fino a che con la coda dell'occhio non vedo che lui e fuori dalla mia stanza. Lo spingo ancor più fuori,e quando è a metà corridoio lo spingo e entro di corsa nella mia stanza ridendo.

Completamente Stravolta.||teen Wolf~ ShadowhuntersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora