Capitolo 02

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Elsa's pov.

Bisogna essere ribelli per cause giuste, non per un capriccio...

La professoressa continuò a spiegare per ben quarantacinque minuti, rendendo la sua materia ancora più pesante e noiosa. Una sola parola: Giacomo Leopardi. Lui e il suo pessimismo cosmico, la noia delle noie. La professoressa aveva anche quel tono cantilenante e basso, avrebbe potuto far addormentare chiunque. Voleva anche mandarmi alla lavagna per farmi recitare il poema "A Silvia", avevo cortesemente rifiutato, sarebbe stata l'occasione giusta per lei per umiliarmi e questa è una delle cose che mi da fastidio. Per molti sarei potuta sembrare una menefreghista, una stronza, una ragazza che assaporava la felicità, ma dentro non ero affatto così: mi trascinavo come un macigno molte insicurezze, dovute alla scuola e alla famiglia. Dove le scacciavo, gli altri le insinuano. Provavo ad essere più sicura di me stessa, ma gli altri provavano a rendermi insicura con parole o sguardi. Le professoresse dubitavano delle mie capacità, mia madre del mio libro e della passione per il calcio, solo mio fratello riusciva a tranquillizzarmi ed è orgoglioso come mio padre.

"Elsa, non ce la faccio più...questa è l'insegnante più noiosa di Torino."mormorò Rita, mentre mi arrivò una gomitata da parte sua. Cosa avevo fatto stavolta?

"Ma sei scema?"sbottai a voce alta, lo sguardo della professoressa Bianchetti e del suo collega di francese venne puntato su di me. Grandioso, ora mi toccherà un'altra bella nota dopo una grandissima collezione di 3.

"Scusa..."mormorò a sua volta la mia migliore amica, poi indicò Miguel, il mio amico proveniente dalla Spagna:"Miguel mi faceva il solletico sui fianchi e sai che il solletico lo soffro molto, non era mia intenzione colpirti."

Miguel, dal suo canto, fischiettò in direzione della mora e le fece un occhiolino, mentre Rita alzò gli occhi al cielo. Aveva ragione la mia amica: questo ragazzo è più rompicoglioni di Marco che se ne andò in Spagna, e al suo posto entrò Miguel. In teoria doveva restare solo 6 mesi in Italia e poi sarebbe tornato nel suo paese d'origine, invece questo scambio dura ancora un anno. Ci provava con tutte le ragazze della scuola, in particolar modo quelle fredde e irraggiungibili e sfortunatamente io e Rita ne faccevamo parte. Ci provò con me per due mesi, ma alla fine capì che con me non attaccava ed ero in fissa con Antonio, il ragazzo più carino della scuola che mi piaceva. Ancora oggi aveva la fissa con Rita e ci prova con dei metodi di rimorchio più penosi di sempre: un musically, delle battute squallide prese da internet... . La mia amica non era innamorata per la cattiva fama che si aggiudicava e per la sua partenza prevista tra un mese, era insensato innamorarsi di uno che non vedrà mai più e non credeva nemmeno dell'amore a distanza.

"Oggi parto, torno a Madrid e non ci vedremo più, non siate tristi ragazze!"esclamò lo spagnolo seduto dietro di noi, con i suoi penosi modi teatrali.

"Ne dubito."rispose Rita, dandogli una gomitata alle costole.

"E tornerà Marco?"chiesi preoccupata, se fosse tornato quel ragazzo inquietante e un pò psicopatico sarei scappata in Antartide. Ci pensò Vincenzo a placare ogni mio dubbio: "lui non tornerà. Al suo posto entrerà un ragazzo proveniente dall'Australia, mi pare che si chiama Calum Holsen."

Tornai a respirare regolarmente, quel ragazzo era un rompicoglioni unico e alle volte tendeva ad essere inquietante, alle feste mi seguiva persino nei bagni e aveva anche sul telefono tutte le mie foto postate su Instagram, inquietante. Menomale che ci sarebbe stato un altro ragazzo al posto suo.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora