Capitolo 34

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Elsa's pov

"L'illusione è un pregio, non un difetto: credi di avere tutte le persone necessarie accanto, di essere voluta bene da tutti, quando in realtà sei circondata solo da tantissime maschere. Ma allo stesso tempo la tua testa non è riempita da brutti pensieri negativi. Quindi, sì. Sono un'illusa. L'illusione è un pregio, non un difetto."
- Elsa

"Ma ti abbiamo cercata per tutta Napoli! Hai idea dello spavento che hai fatto prendere a me e alla squadra? Se ti fosse accaduto qualcosa di brutto? Come avremmo fatto a trovarti? Menomale che il tuo telefono è collegato al mio GPS e ho potuto rintracciati."sbottò per la milionesima volta Leonardo, mentre io continuai a sbuffare.

Di certo non mi aspettavo che avrebbe fatto i salti di gioia o che mi avrebbe fatto un applauso una volta trovata, ma adesso stava un pò esagerando. Cosa poteva succedermi? In fondo avevo 17 anni, ero grande e vaccinata, non mi sarebbe successo nulla. Ok, in giro si parlava sempre dei cosiddetti 'serial killer notturni', ma ero abbastanza grande per cavarmela da sola e di certo non mi sarei mai avventurata in un viale isolato.

Camminavo fra la gente, presso il lungo mare a quell'ora popolato di gente, quindi non vedevo perché preoccuparsi. Secondo lui ero stata immatura, ma non immatura quanto loro che si ubriacarono prima di una partita. Inoltre si erano trattenuti fino a tardi, non curandosi della mia scomparsa. E secondo Leonardo, Bruno era riuscito a tenermi d'occhio tutta la sera, ma se era più ubriaco dei ragazzi messi insieme! Alla faccia dei ragazzi maturi e responsabili... .

"E poi perché te ne sei andata così all'improvviso? Tutti quanti eravamo in pensiero per te? Ti stavi anche divertendo ieri sera, anche se la presenza di quella ragazza psicopatica ossessionata da Paulo che sembrava volerti ammazzare da un momento all'altro non ti ha fatta sentire a tuo agio. Anche Cris Rinaldi era in pensiero per te, è il tuo ragazzo!"a sentir l'ultima frase gli lanciai un'occhiataccia, per poi dirigermi in bagno e vestirmi.

Stamattina avrei tenuto un altro allenamento assieme a Rizzi e alla sua squadra, io e Alessia ne avremmo approfittato per discutere su quella vecchia faccenda. Finalmente ero felice. Con Lorenzo avevo instaurato un buon rapporto, anche se speravo che la cosa fosse permanente, che non tornasse ad avere i soliti sbalzi d'umore da donna mestruata. Potevamo definirci una sorta di amici, dopo la sua confessione di ieri sera avevo iniziato a guardarlo in maniera diversa: come un ragazzo solo e sensibile che sentisse il bisogno di un abbraccio.

Speravo anche che avrebbe trovato finalmente la donna della sua vita, solo così si sarebbe sentito felice e più libero. Questa cosa doveva restare un segreto, Leonardo non doveva assolutamente saperlo.
Da quando c'era stata quella discussione accesa tra Lorenzo e David con la Juve, mio fratello e i suoi amici erano diventati più sospettosi. Cercavano in tutti i modi di tenermi alla larga da loro, senza alcuna ragione.

Avrei semplicemente raccontato che mi sarei allenata come al solito insieme a loro, tralasciando i dettagli del nostro rapporto e della forte amicizia con Alessia, altrimenti questa volta mi avrebbero rinchiusa nella camera d'albergo per un anno.
Menomale che ieri mi avevano ritrovata da sola, Lorenzo se n'era già andato per un litigio in famiglia, così ci saremmo risparmiati litigi.

"Perché mi hai guardata storta? Almeno parla con me sorellina! Non tenerti tutto dentro, aveva ragione la mamma: sei proprio una testa dura e nessuno riuscirà mai a domarti."mio fratello era diventato davvero assillante, avrei preferito di gran lunga andare a scuola e sopportare la professore Bianchetti, ma non quel mestruato di mio fratello.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora