Capitolo 28

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Elsa's pov

"Peccato mortale;
Peccato infernale.
Guardo questo amore
Questa nostra passione.
Ma non il tuo sguardo: quello sì che è letale..."
-Elsa Rossi


Un violento mal di testa mi costrinse ad aprire gli occhi, interrompendo così il mio stranissimo sogno. Un fascio di luce investì a pieno il mio volto, costringendomi così ad alzarmi per abbassare la tapparella. La prima cosa che notai mi fece sorgere tantissimi dubbi riguardanti la sera precedente: quella non era la piccola camera d'albergo in cui alloggiavo, non era il mio letto e non c'era quel piccolo armadio dell'albergo. Non avevo riposato nemmeno nel letto matrimoniale insieme a mio fratello-chissà dove si sarà cacciato a quest'ora-, ma solo un piccolo letto e un plaid gettato per terra. Addosso avevo ancora quella maglia e quei pantaloncini della sera precedente, possibile che non abbia nemmeno messo il pigiama?

Eppure non era una delle cose da dimenticare prima di andare a letto! Un bicchieri vuoto posto sul comodino, in quel momento, mi fece realizzare il perché dei miei ricordi così confusi: ieri sera mi ero ubriacata, di nuovo. Dovevo essere così sbronza per non ricordare nulla. Cazzo, lo sapevo! Ogni sera che mi capitasse l'alcol davanti agli occhi mi riprpmettevo di non esagerare come mio solito fare, ed ogni volta ci ricascavo come una cretina. Leonardo questa volta mi avrebbe rinchiusa in albergo tutta la giornata, e con loro anche il mister e il presidente della squadra che non mi facevano da baby-sitter come promettevano.

La stanza era più grande di una semplice camera d'albergo, non c'era una finestra ma un balcone che affacciava al piano terra, supposi che era una casa a un piano. Un pupazzetto posto sul letto con un nome colorato di rosa catturò la mia attenzione: Alessandra. Perfetto, era finita in camera di mia cugina. Non ricordavo nulla della sera precedente, sapevo solo che mi attaccai al bancone dell'alcol insieme agli amici di mia cugina e ai giocatori della Juve, dopodiché persi tutti quanti di vista. Cercai di fare mente locale, ma l'unico volto che mi si parò nella mente fu quello di un uomo-anzi un ragazzo-, che mi aiutava a sorregermi. Il suo volto era sfocato, mi sforzai ripetutamente di ricordare, ma niente, avevo ancora i ricordi confusi. Invece Ronaldo lo avevo perso di vista, ci eravamo solo scambiati un bacio dopo la mia telefonata con Manuela, per tutta la serata lo persi di vista, Non sapevo nemmeno se fosse stato lui a trovarmi una stanza. Ubriaca com'ero non sarei stata capace nemmeno nelle condizioni di trovarmi una camera.

Magari era stato Mattia De Sena, o Paulo, o ancora mio fratello. Evidentemente no, erano troppo ubriachi per occuparsi di me, magari sarà stato uno sconosciuto o uno degli amici di Alessandra. Beh, ubriaca o no dovevo uscire da quella stanza e cercare mio fratello, per poi recuperare tutti i ragazzi della squadra. Afferrai il telefono dal caricabatteria e la prima cosa che notai fu una serie di chiamate, precisamente 25. Entrambe avevano due utenti: Manuela e Rita. Sicuramente volevano raccontarmi qualche novità della scuola, ma adesso non mi sembrava il caso di richiamarle, dovevo prima risolvere una faccenda. Bloccai il telefono e uscii dalla camera, le prime persone che mi si presentarono davanti agli occhi furono Alessandra e Cate, un'amica di mia cugina. Non erano sole, con loro c'era anche Lorenzo Rizzi. Quel Lorenzo, quel ragazzo che è stato capace di mandare il mio cuore in tilt, di fottermi completamente la testa e di non capirci più nulla. Non potevo crederci, me lo ero ritrovata anche qui.

"Buongiorno carissimi cugina! Oggi è stato un grandissimo giorno! Abbiamo incontrato il nostro calciatore preferito, Lorenzo. Ieri è stato anche alla nostra festa e ha aiutato te con la sbronza. Ti rendi conto che è il nostro giorno fortunato? Ah beh, non credo che questa notizia ti alletti tanto. Dopotutto sei fidanzata con il CR7."esclamò mia cugina, mentre tornano a mettersi in posa per la foto con il calciatore.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora