Capitolo 09

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Elsa's pov

"Noi adolescenti tendiamo a rifugiarci nei libri, in un videogioco, nell'alcol, per non non essere circondati da un mondo che pretende troppo da noi, da un mondo che pretende un sorriso finto quando dentro di noi arde un fuoco che ci sta bruciando l'anima..."

Rilessi il messaggio più volte per rendermi conto di quello che stava succedendo. Mia madre mi aveva inviato un messaggio su Whatsapp, lei detestava con tutta se stessa i dispositivi elettronici e li usava solo per il lavoro o per attendere una chiamata dalla mia scuola; la cosa doveva preoccuparmi molto visto che ci sentivamo solo tramite le chiamate e non tramite messaggi, doveva esserci qualcosa che non andava. Magari potevo fingere che era solo uno scherzo, o che avessi letto il messaggio sbagliato.

Potevo accettare tutto, che mia madre mi consideri un totale fallimento come figlia e come ragazza senza una propria personalità, potevo accettare mi considerasse un fallimento nello studio e che no ne combinavo una buona a scuola. Tutto potevo aspettarmi, ma non ciò che mi aveva fatto questa volta. 

Lei aveva bruciato il libro che avevo scritto, un libro che adoravo e di cui andavo fiera. I libri consideravo una parte di me e con questo quella parte di me era stata bruciata nel camino insieme a quel libro. Non scrissi un capolavoro, per tutti era un banalissimo libro per teenagers e di quanto la vita degli adolescenti fosse complicata dal nostro punto di vista e banalissima da quello degli adulti. Ma ci tenevo. Tenevo molto alle cose mie: i libri, il mio diario, i CD di Riccardo Marcuzzo, i gadget della Juve, la foto della mia prima partita vista in uno stadio e una della squadra di Leonardo.

Ci tenevo tantissimo alle mie cose e n'ero gelosissima. Mia madre conosceva i miei punti deboli e sapeva come distruggermi in pochi attimi, ora che aveva distrutto il mio libro sperava di trasformarmi nella figlia perfetta che non aveva mai avuto e invece si era guadagnata soltanto odio da parte mia. 

Potrei pure sembrare una ragazza infantile che ci restava male per le sciocchezze, ma la scrittura e il calcio erano il mio mondo e non volevo assolutamente che qualcuno ci mettesse il becco. I miei occhi iniziarono a inumidirsi e lanciai il telefono sul letto. Per mia madre ero solo un fallimento: invece di incuriosirmi del suo lavoro da avvocato mi piaceva la scrittura, invece di adorare la danza classica e sembrare ridicola con quel tutù rosa come le figlie delle sue colleghe, mi piaceva il calcio, adoravo correre per strada inseguendo un pallone e con una maglietta sporca di fango. Papà aveva accettato questa mia passione, perchè lei non era accondiscendente e preferiva rendermi la vita un inferno?

Mi aveva scritto che avevano visto una frase piena di insulti riferita all'ex ragazzo di Rita, questo aggravava ancora di più la mia sospensione che poteva sfociare in espulsione dalla scuola. Aveva espresso la sua delusione, la sua rabbia nei miei confronti, detestava la mia personalità perchè si aspettava una figlia diversa. Ed era questo ciò che mi rendeva triste e che mi facesse imbestialire il fatto di non riuscissi a piacere a nessuno, nessuno che mi accettasse così come sono, cercando solo di trasformarmi in quella che non sono. 

"Elsa che succede? Qualcosa non va?"chiese Leonardo accarezzandomi la schiena. Lui sapeva che la mamma era tremenda, eppure la difendeva perchè secondo lui era un'ottima guida per raddrizzarmi e che lo facesss solo per il mio bene, ma facendo così mi ferivs.

"Mamma ha bruciato il mio libro e...ha...annullato il contratto con la casa editrice perchè pensavo di pubblicare la mia ultima storia: 'Non dirlo a Berry'. Mi sento così distrutta, lei sa che il calcio e la scrittura sono la mia vita, eppure se ne frega altamente di cosa penso e cerca di trasformarmi in quella che non sono e che mi rifiuto di essere!"dissi tra un singhiozzo e l'altro.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora