Capitolo 54

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Elsa's pov

"Sorridendo ti verrà da piangere,
A pensare quante volte nei momenti d'oro,
Stavi pensando ad altro.
In un altro luogo, con un altro tempo.
Proprio ora che ti sto guardando,
Dentro a quest'angolo di questo mondo. Dove le canzoni sono spiriti,
Come da ragazzi siamo stupidi,
E ci piacciono le cose sbagliate.
Che poi forse sono quelle giuste,
E notiamo controcorrente,
E prendiamo decisioni assurde,
Ma più ci rifletti e più fai errori.
È l'istinto il braccio che ti porta su,
Dalle sabbie mobili che trascinano giù, hai ragione tu."
-Jovanotti

"Come puoi rifiutarti di andare a scuola, di studiare e di comportarti come una ribelle di fronte ai professori?"sbraitò per l'ennesima volta mamma, lanciandomi i primi oggetti che le capitassero a tiro, ciabatte, borse, scarpe... .

Dire che fosse arrabbiata era ben poco, una iena sarebbe stata più calma di lei in questo istante.
In fondo sapevo che andasse così: non avevo studiato italiano e il compito era andato esattamente una schifezza, il solito 2. Tanto non avrebbe cambiato nulla per me, già mi ero rassegnata all'idea di essere bocciata da Dicembre. E questa volta mamma non sarebbe riuscita a farmi promuovere come gli anni scorsi. Sinceramente ero felice,così avrebbe capito una volta e per tutte che la scuola non era la strada giusta per me
Giocare a calcio, entrare in una squadra femminile, forse a Napoli non ero riuscita a realizzare questo mio sogno, ma a Torino avrei avuto più speranze. Magari anche a Milano, a Firenze... .

L'importante era che sarei diventata una calciatrice di successo, costi quel che costi.
Peccato che una donna chiamata 'mamma' non appoggiasse il mio sogno. Che futuro avrei avuto con l'università? Saranno solo soldi gettati all'aria, un grandissimo spreco, davvero valeva la pena spendere tutto il suo stipendio per mantenermi gli studi, quando la voglia di studiare non ce n'era proprio?

"Io non voglio andare all'università, continuerò solo questo liceo-nella speranza che mi boccino al più presto- ma non andrò all'università se è questo ciò che pensi. Studiare comporta tante responsabilità; io non ho nemmeno la voglia di aprire metà libro. Come potrei affrontare un anno lì dentro senza dare nemmeno un esame? Mi dispiace mamma, so che iscriverti all'università di medicina era da sempre stato il tuo sogno, mentre la nonna ha preferito iscriverti in quella di ingegneria informatica. Io non seguirò le tue orme."spiegai risolutiva, sperando che per una buona volta non ignorasse le mie richieste.

"Ah sì? E sentiamo, che intenzioni avresti per il tuo futuro?"sbottò, lanciandomi l'ennesima ciabatta addosso, sfiorando la mia spalla per un soffio.

Mi riparai dietro il divano, cercando di schivare i colpi, quella donna era proprio una bestia di Satana!
Avrei dovuto controllare il registro di persona invece di lasciarle il mio telefono tra le mani, anche se l'avrebbe potuto scoprire ugualmente avendo anche lei l'App sul computer.
Ormai era abituata al mio pessimo rendimento scolastico, perché faceva tutte quelle scenate, soprattutto alle 7 del mattino?

"Beh, diventare una calciatrice famosa d'Italia no?"sbottai; uscendo dal mio nascondiglio. Diceva che essere una madre era un grandissimo vantaggio conoscendo alla perfezione i suoi figli, come poteva affermarlo se non era nemmeno a conoscenza della mia più grande passione? O se ne dimenticava poiché non aveva la testa per pensare a sua figlia, o lo ignorava e basta.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora