Capitolo 44

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Elsa's pov

"My philosophy is that worrying means you suffer twice."

Il braccio di Paulo era ancora spiaccicato sulla mia faccia, e il suo dito era poggiato sulle narici, ma ovviamente lui non se ne accorgeva, riposava o meglio dire russava come un leone della savana e non mi dava tregua. Avevo provato varie volte a separarmi da lui, ma come al solito si avvinghiava attorno a me come una tarantola.

Ormai lo avevo capito: non avrei più dormito nella stanza di Paulo Ferrantes. Non avevo chiuso occhio tutta la notte e il suo russare non aveva migliorato la situazione.
Mi arrivò un calcio sul fianco e uno schiaffo sul naso, ok ora ne avevo abbastanza! Avrei preferito di gran lunga dormire con Leo, con Daniele e ascoltando i suoi dilemmi amorosi ma non con lui.

"Paulo, per l'amor del cielo, la vuoi smettere? E smettila di russare!" sbottai, ma a quanto pare non serviva a niente. Nemmeno una gru sarebbe riuscito a svegliarlo e in risposta ottenni uno sbuffo in faccia.

Mi girai su un fianco, il cielo era ancora scuro e il tempo non prometteva affatto bene, ne avrei approfittato per riposare un altro pò. Chiusi gli occhi ma mi arrivò un altro calcio da parte di Paulo, questa volta sul culo e a quel punto lo ricambiai dandogli uno schiaffo in faccia.

"¿Qué tal? Oriana, eres una loca. ¿Por qué me das los palmadas?"aprì gli occhi di scatto e si stupì quando si accorse che non avessi le sembianze di Oriana, ma ero io, Elsa Bonucci.

"Mi stavi picchiando a non finire e così ho deciso di ricambiarti il favore. Possibile che tu non riesca a dormire senza rischiare di ammazzarmi?"

"Mi culpa..."rise e a quel punto scoppiai a ridere anche io, la sua era una di quelle risate contagiose, si alzò dal letto e afferrò qualche asciugamano per fare un'altra doccia.

"Beh è stato un piacere dormire insieme a te,o forse no... adesso vado perché ho gli allenamenti con Lorenzo e non vorrei rischiare di far tardi."uscii subito dalla camera e lo sentii ridere, in quel momento sperai tanto che non facesse la spia a mio fratello anche se non potevo mentirgli a lungo.

Mi diressi in camera mia, ma con grande sorpresa non c'era nessuno. Né mio fratello e né la sua 'amica speciale'. Strano. A quest'ora mi avrebbe aspettata in camera come un lupo per sgridarmi e calarsi nel ruolo di mia madre, anzi forse anche peggio e più tremendo e protettivo di lei.
Per terra non trovai nulla, solo uno strano biglietto posto sul letto e il mittente era proprio lui; mentre il destinatario ero io.

L'ansia continuava a crescere in me, però mi convinsi che fosse tutto uno scherzo. Quando avevo 15 anni simulò un finto rapimento in casa nostra e che mio padre dovesse offrirgli un riscatto di una cifra fin troppo grande ma alla fine i rapinatori erano Mattia e Paulo.

Mi arrabbiai tantissimo per questo scherzo di cattivo gusto e mi vendicai. Insomma, non potevano piombare in casa con un passamontagna e due pistole giocattolo facendomi spaventare.
Questa volta però, non erano loro gli artefici di questo presunto scherzo.
Afferrai il biglietto e riconobbi subito la calligrafia di Leo e un cuore bianco.

"Devo risolvere alcune questioni con Martina. Sì, la mia 'scompamica'. Non so nemmeno se definirla tale. Ad ogni modo, ho avvisato solo Doug, se avessi avvisato Paulo e Mattia avrebbero di sicuro fatto la spia al mister ed è quello che vorrei evitare. Lo so, ti sembrerò incoerente perché sono troppo protettivo nei tuoi confronti e alla prima occasione sono io a sparire.
Però ho delle questioni da risolvere ed è meglio che le risolva lontano da Napoli, prima che scoppi qualche scandalo giornalistico. Non ti dirò la mia destinazione, è meglio per entrambi sorellina. Mi spiace mentirvi ma è meglio così e lo sai che nonostante i miei 28 anni sono un uomo che continua a far sbagli.
Ps.sta' attenta a Lorenzo!
Ti voglio bene
-Leo.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora