Capitolo 04

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Elsa's pov

Ricorda di affrontare la vita con il sorriso e di non abbatterti mai...

"Elsa, passami la palla!"

Andai incontro Simone, il ragazzino di 11 anni e mio compagno di "squadra" e gli passai la palla con la tecnica dell'incrocio, una tecnica utilizzata spesso da mio fratello per prendere possesso palla e non farsela togliere dagli avversari. Manuel a quel punto imprecò e si gettò a terra, per poi sporcarsi di terreno. Fabio, il portiere della squadra avversaria nonchè fratello del mio amico Alessandro, era davvero bravo a calcio, ma senza i suoi compagni di squadra l'avremmo sicuramente fatto fuori. Simone riuscì a schivare Emanuele e segnò un bellissimo gol in porta,  mentre la mini squadra del "Milan" perse 3-1 contro la nostra squadra chiamata "Juventus". 

"Vi abbiamo fatto il culo!"esordì il mio compagno di squadra Terrence, poi aggiunse un:"comunque ci dovrete offrire un bel gelato in piazza."

"Ma tu hai Elsa in squadra, la vittoria è tutta nelle vostre tasche!"ribattè Manuel dando un calcio al pallone. Lui e Terrence non andavano molto d'accordo e quando si sfidavano durante le partite di calcio scommettevano sui soldi e gelati, la loro competizione si trasformava in una vera e propria guerra. Ovviamente chiedevano sempre a me su chi avesse ragione e ogni volta rispondevo con un sorriso timido, con una pacca sulla spalla e dicendo loro parole affettuose. Ma in realtà pensavo:"quanto detesto questi piccoli marmocchi!"

"Io ho la forza!"

"Tu non hai proprio un cazzo!"

Mi allontanai subito e mi diressi al portone, dovevo tornare subito sopra per sistemare le valigie. E' arrivata la fatidica settimana della partenza di mio fratello, avrebbe giocato in  Serie A contro altre squadre avversarie e mi avrebbe fatto da baby-sitter, impedendomi di uscire la sera tardi o di andare alle feste( sicuramente dovrò imbucarmi da qualche parte poichè non conosco nessuno). Leonardo rispetta molto le regole di mia madre, ora mi dovrà fare da baby-sitter e non mi trascinerà alle feste con lui, sa dei miei precedenti a scuola e della mia cattiva fama. Fortunatamente ci saranno i suoi compagni di squadra, il che vuol dire niente segregazioni in albergo e non sarà troppo duro con me. L'unica cosa negativa di questa vicenda è la sosta per i tre mesi nella città più inquinata e pericolosa al mondo, Napoli. Lì governa la camorra, i cittadini sporcano la loro città anche con una semplice sigaretta gettata a terra. Non ho mai avuto la brillante idea di visitare proprio questa città, avrei pensato di visitare Milano, Rimini, Roma, ma non il sud, non avevo minimamente pensato a Napoli. 

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"Magari incontri qualche figo della madonna!"esclamò Rita, aveva un a stranissima voce sognante e la cosa non mi piaceva nemmeno.

Chiusi di nuovo la valigia per la terza volta, ma questa sembrava aver assunto cinque chili in più e non voleva contenere il mio guardaroba e gli oggetti che avrei portato appresso. Mio fratello era stato chiaro: non più di due valigie in aereo. Nella prima ho il mio guardaroba che comprende jeans, vestiti, minigonne se fosse capitata l'occasione di imbucarmi a qualche festa, felpe pesanti, scarpe di ogni genere, la trousse dei trucchi e per mia sfortuna anche i compiti che le vacanze. Non li avevo mai svolti, non  solo il preside Carlo Riemma mi ha sospesa a tempo indeterminato, ma aveva preteso che completassi il libro di matematica e di letteratura, anche degli esercizi di grammatica e di inglese. Questo è incubo, vi prego uccidetemi!

"Comunque non hai saputo la notizia più divertente della settimana."esordì la mia migliore amica.

"E quale sarebbe?"chiesi spazientita. Ora mi avrebbe elencato le solite cose: Silvye Tarantino e Simona Riccardi avevano messo dello smalto nero sulle unghie di Vincenzo e Miguel. Oppure che Laura Ferrari, Ilary Menfi e Annie Rodriguez avevano proposto dei passi di zumba alla professoressa di scienze motorie, la quale sembrava stanca delle loro idee e aveva sempre rifiutato. O ancora che le due gemelle Mary-Anne e Luisa Clarke si scambiavano la loro identità e riuscivano ad andare in bagno pure per otto volte durante le cinque ore scolastiche. Certe volte credevo che Rita ingoiasse gli articoli di giornale che scriveva lei stessa sugli studenti della scuola( sarebbe piaciuto anche a me partecipare a questo progetto, ma a causa della mia pessima fama mia madre me lo aveva impedito). Sapeva i cazzi di tutti!

"Il preside Carlo Riemma è entrato nella nostra classe e ci ha mostrato un video sui gattini. Poi si è seduto vicino alla cattedra e ha detto:"la prof Iris non c'è, è incinta. Beata lei che ha una vita sessuale più attiva della mia. Ad ogni modo, fate quello che volete, vi chiedo solo di lasciarmi in pace mentre guardo un video sui gattini." Roba da matti!"

Mi lasciai sfuggire una risatina. Il preside Carlo Riemma era un personaggio davvero buffo, ma anche quello preferito di tutti perchè era il migliore amico degli studenti. Certe volte si scordava di essere un preside, una figura importante da cui prendere esempio e si comportava da ragazzino. Ma sapeva farsi rispettare quando voleva, di fronte alla sua figura imponente nessuno poteva mettere becco.

*********

Eravamo all'aereoporto di Torino, quando vomitai una torta Pan di stelle intera a causa della mia voracità, da lì era scaturita una cattiva digestione e avevo rimesso. Oggi eravamo qui nello stesso aereoporto e sto mangiando la stessa identica torta, ovviamente una quantità minore rispetto a tre anni fa. Sperai solo di non fare qualche figura imbarazzante di fronte agli amici di mio fratello, anche se li conosco da una vita, ma potrei sempre essere rimproverata da mio fratello e lui lo direbbe a nostra madre, so che lo fa per il mio bene, ma detesto quando una persona mi oppressa e mi ripete sempre le stesse cose fino allo sfinimento.

"Eccovi ragazzi!"esclamò mio fratello in  direzione dei suoi compagni di squadra, nonchè migliori amici da una vita.

In quel momento mi salì una terribile angoscia che non provavo da un bel pò di tempo. Vidi mio fratello così felice di aver rivisto i suoi compagni di squadra di una vita, mentre io avevo due sole migliori amiche che mi vogliono bene. Manuela e Rita riuscivano a farmi tornare il buonumore come nessuno riusciva a farlo, nemmeno mia madre. Un tempo mi vantavo con mio fratello sull'essere circondata da tantissimi amici, invece ora mi accorgo che erano solo delle presenze per non restare da sola. In realtà quelli non erano veri amici se, mi hanno fatto prendere una sospensione e non hanno provato nemmeno a difendermi. Non potevo mettermi a paragone con mio fratello, lui ha degli amici veri da una vita, io no. Ed era questo ciò che mi rende triste perché so che le parole di mia madre si stanno avverando. Spinsi la torta in avanti e il mio stomaco si chiuse in una morsa, la tristezza era troppa e non riuscivo a colmarla nemmeno con il cibo, specialmente dolci.

"Ragazzi, con noi ci sarà anche mia sorella."Leonardo mi fece alzare per farmi salutare i suoi amici. Tutti erano felici, in particolare Paulo Ferrantes. Mi sforzai di sorridere e di costruirmi una finta maschera felice sul volto, così avrei evitato le domande con tutti.

"Ehy!"esclamai abbracciando Paulo e Matteo De Sena, i ragazzi a cui sono più legata. Gli altri invece si limitarono a salutarmi con un cenno della mano o con un semplice bacio sulla guancia.

"Chi?"la voce di un ragazzo catturò la mia attenzione. Alzai la testa in direzione verso destra e lo vidi. Di fronte a me si trovava un ragazzo moro dagli occhi scuri, fisico muscoloso, dedussi che faccia palestra. Dovevo ammettere che è davvero un bel ragazzo, il fisico ers un qualcosa che non posso nemmeno mettere a paragone con Paulo. Chissà se sarà un ragazzo tutto muscoli e senza cervello, spero proprio di no... . Se lo vedesse Rita in questo stesso istante sarebbe rimasta incinta solo col pensiero. Sicuramente sarà nuovo. Non conoscevo perfettamente tutti i compagni di squadra di Leonardo, ma ricordavo i loro visi e il suo non mi è familiare. Leonardo mi aveva sempre mostrato ogni foto delle sue partite con i suoi amici, ma di questo ragazzo nemmeno l'ombra.

"Elsa, lui è Cris Rinaldi, il nuovo attaccante della Juventus."il ragazzo mi porse la mano, provai a spiccicare una parola, ma la lingua rimase appiccicata al palato. La sua bellezza era imparagonabile a una rosa, avrei sicuramente fatto una figura di merda se avessi spiccicato parola.

"Piacere, Cris Rinaldi."a quel punto il mio cuore perse il battito.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora