Capitolo 23

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Elsa's pov

Il viaggio in macchina era tremendamente silenzioso. Nessuno degli amici di squadra di Lorenzo sembrava avesse intenzione di parlare; alcuni erano impegnati a pominciare con le loro ragazze o mogli e altri, invece, dormivano per la troppa stanchezza accumulata durante l'allenamento.

Fortunatamente il capitano della loro squadra-se non erro dovrebbe chiamarsi Marek Hansel-aveva una limousine e questo ci aveva risparmiato di viaggiare con più macchine, ed ora eravamo in macchina con il capitano e sua moglie, David e sua moglie, Arek Makik, Josè, Lorenzo e la sua 'simpaticissima' fidanzata Mary. In fondo avrei dovuto sopportarla solo questa sera, poi non l'avrei più rivista in vita mia. Alessia si trovava nell'altra macchina con il resto della squadra e anche il loro mister, mi sarebbe piaciuto viaggiare in macchina con lei, almeno avrei trovato qualcuno con cui intrattenere una conversazione. Invece in questa limousine sembrava di avere a che fare con delle statue o dei muli.

"Allora, com'è ritrovarsi in macchina con dei giocatori del Napoli? Ti senti privilegiata?"scherzò David, ed io non potei fare a meno di ridere per le facce buffe che mi rivolgeva e per il suo modo strano di sistemarsi i capelli, dato che non aveva gran bisogno.

"Normale."risposi con un sorriso sincero, mentre il giocatore del Napoli qui presente sgranò gli occhi e sembrò del tutto incredulo alle mie parole. Si aspettava una mia reazione da ragazzina in preda agli ormoni, ma non tutta questa 'indifferenza'.

"Ma come? Certe ragazze pagherebbero oro per stare in macchina con noi. Lo sai questo?" continuò il belga, mentre io mi sentivo a disagio a causa dei numerosi sguardi degli altri giocatori su di me. Dovevo essere disinvolta, senza ansia e senza timore di rispondere, d'altronde mi trovavo con altri giocatori, poteva andar tutto bene?

"Ti ricordo che lei è sorella di uno juventino ed è abituata ad essere scarrozzata avanti e indietro da giocatori della squadra."intervenne Arek, mentre il belga alzò gli occhi al cielo e tornò a concentrarsi su sua moglie.

La moglie di David, Katherine, era quella più simpatica del gruppo che avessi conosciuto fino ad adesso-ovviamente dopo Alessia-, fortunatamente non era una di quelle mogli gelose che secondo loro i mariti non possono avere nemmeno un'amica, anzi, mi aveva incitata a fare amicizia con suo marito e con gli altri giocatori. Mi aveva subito raccontato la bellissima storia d'amore nata tra lei e suo marito 3 anni fa, le brillavano gli occhi; sembrava che stesse rivivendo quei momenti insieme a lui.

Purtroppo il loro rapporto non era compatto come prima a causa della carriera di Martin: le partite a volte si svolgevano fuori casa, come a Venezia o a Milano, o anche la nazionale belga e se tutto andava bene si rivedevano fra due mesi. Nonostante tutto, il loro amore era sempre compatto e tentavano in tutti i modi di non spegnere la scintilla, ma questo non proibiva ad entrambi di avere degli amici esterni, entrambi credevano nella fedeltà del loro partner e non c'era nulla di cui preoccuparsi. Un pò la capivo riguardo alle difficoltà del rapporto a distanza, anche io e Leonardo soffrivamo molto della distanza che ci separava e di non poter passare molto tempo insieme, nonostante io fossi più piccola di lui di 11 anni.

La mamma non soffriva molto della distanza poiché era impegnata con il lavoro e mio padre, beh, si era creato un'altra famiglia con la sua nuova compagna, ma in fondo non potevo fargliene una colpa: mamma era stata beccata a letto con un suo collega e papà aveva fatto la saggia scelta di andarsene da quella casa piena di ricordi felici e tristi, ma si era dimenticato di avere dei figli e per 3 anni non si fece sentire. Io ne avevo sofferto, avevo solo 14 anni e la mia adolescenza era stata leggermente disastrosa, Leonardo invece era abituato al distacco della nostra famiglia e non soffriva molto. Alcune volte mi chiedevo se mamma fosse stata davvero innamorata di mio padre o se si sia fatta ingravidare da lui solo per la sua famiglia, solo per mostrare a sua sorella Sofia che era capace di credersi una famiglia. Ora la nostra famiglia nemmeno la riconoscevo più: Leonardo ed io ci vedevamo pochissime volte, mamma m'impediva i miei sogni e sembrava scordarsi di avere una seconda figlia, e papà si faceva vivo solo dopo alcuni anni. Dove saremmo andati a finire?

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora