Capitolo 33

649 38 5
                                    

Elsa's pov

"E più ti conosco e più mi viene voglia di abbracciarti, la verità è che non vorrei dirtelo ma ogni giorno mi manchi."
-Elsa 

Mi feci spazio fra la folla, continuando ad essere schiacciata e spintonata avanti e indietro dalle persone che mi circodassero. Certo che Napoli era una bella città, ma un era pò troppo caotica, soprattutto in questo periodo che pian piano si avvicinava il Natale. Nonostante mancassero ancora altri giorni, potevo vedere altri presepi e delle piccole statuine dei vari giocatori, tra cui quelle del Napoli. A Torino non c'erano tutte queste decorazioni, soprattutto nel mio palazzo che tutti quanti sembravano odiare il Natale(partendo da mia madre), apparte qualche piccolo alberello decorato con poche luci e qualche stella messa a casaccio sul tetto.

Mia madre non amava il Natale, non amava lo spirito natalizio, mentre mio padre amava la festa tradizionale. Eppure quando stavano insieme c'era sempre qualche piccola decorazione per casa e l'albero era posto nella camera mia e di Leo, ma tutto questo lo sapevo solo grazie a mio fratello poiché ero troppo piccola per ricordare. Per lei contavano i soldi, il lavoro, la bella vita, ma le feste tradizionali le davano noia. Eppure in qualche modo io e mio fratello cercavamo di convincerla a mettere anche una singola stella per casa, di vedere un film di Natale tutti insieme.

Quando passava il week-end fuori per lavoro o con i suoi colleghi io e Leonardo decoravamo casa come i magazzini di Natale, bevevamo cioccolata calda insieme e la sera stessa nella nostra tavernetta davamo una festa con i ragazzi della squadra, alle quali partecipava anche Rita. E l'alcol non mancava nemmeno in quelle occasioni, ma almeno ci divertivamo tutti assieme.
Se invece anche Leonardo era fuori casa per un campionato o una partita, festeggiavo il Natale a casa di Rita e osservavo la loro famiglia felice provando una sorta di invidia. Eh no, da mio padre non potevo perché organizzava sempre week-end fuori città con la sua compagna.

Peccato che quest'anno non avrei trascorso il Natale assieme alla mia migliore amica, sempre se una volta tornata a Torino mi avrebbe magicamente ascoltata abbandonando quel suo lato cocciuto. Riconoscevo di aver sbagliato a non dar mie notizie per quasi un mese intero, ma il suo carattere testardo non facilitava la faccenda e difficilmente sarebbe tornata sui suoi passi.

"Fatemi spazio gente!"urlai in mezzo alla folla, nel tentativo di entrare in un negozio di dolciumi e comprare un intero sacchetto di muffin al cioccolato, dopo la rottura con il CR7 dovevo consolarmi con il cibo.

"Fatti più in là ragazzina. Devi prendere il numero per ordinare."mi spintonò un vecchietto, mentre io caddi a terra in malo modo, guadagnandomi delle risatine da parte del pubblico.

"Facitv chiù annanz signò!(fatevi più avanti signora.)"esclamò uno dei cassieri richiamando una signora.

Bene, questi cassieri parlavano solo in dialetto napoletano ed io non capivo un accidente, inoltre c'era una grandissima folla e mi ci vorrà una vita per uscirne, infine avevo fatto una figura di merda cadendo come un maiale per terra, quindi mi conveniva uscire da questo negozio e non tornarci mai più. A Torino ero abbastanza conosciuta per le mie grandissime figure di merda assieme a Rita, che comprendevano cadute o gesti strani in mezzo alla folla. Una volta scambiati un manichino per la mia migliore amica, la proprietaria del negozio mi guardò male e scappai a gambe levate, promettendo di non entrare più in quel negozio.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora