Capitolo 06

1.3K 73 38
                                    

Elsa's pov

Nessuno è mai riuscito a fottermi il cuore, figuriamoci la testa...

"Come scusa?"chiesi nuovamente alzando lo sguardo in alto, puntandolo verso quel ragazzo moro dagli occhi neri e profondi che mi fissava insistentemente.

Dalla barba folta dedussi che potrebbe avere massimo 25 anni, quella folta barba nera lo fa sembrare un pò vecchio e potrebbe risucchiargli la faccia. A parte la sua barba, era molto carino, ma il modo in cui si era "presentato" non mi aveva per niente affascinata. Anzi, avevo dovuto ricredere dell'idea che i ragazzi potessero essere meno stronzi.

"Hai capito bene, alza il tuo culo dalla mia poltrona, dolcezza."rispose con lo stesso tono pacato di prima, leggermente più divertito.

"Ma chi ti credi di essere!"sbottai innervosita da quella situazione. Se mi avesse chiesto in modo più gentile di togliere il culo dalla poltrona lo avrei fatto, ma aveva preferito le cattive maniere. Dovrei farmi santa ogni volta che riesco a mantenere la calma con persone che mi urtano il sistema nervoso, di calma ne ho sicuramente poca e tra poco la perderò.

"Il giocatore del Napoli più forte di tutti i tempi. Mi è piaciuto fare la tua conoscenza o forse no, perciò ora alzati e fammi sedere!"A quel punto il giocatore del Napoli mi tirò per il braccio, costringendomi ad alzarmi per non cadere a faccia a terra e si accomodò sul mio vecchio posto.

Tirò fuori un pacchetto di sigarette, fumava come se non fosse accaduto niente in quel momento.

Passarono interminabili minuti, continuavamo a fissarci negli occhi. Io ero infastidita e arrabbiata per il suo atteggiamento scontroso e lui divertito e leggermente annoiato, mentre fumava la sigaretta in tutta tranquillità. Non avevo mai avuto a che fare con dei ragazzi del genere, alcuni era dispettosi e altri un pò arroganti-tralasciamo la storia di Marco che era meglio-, ma lui superava tutti. Eppure dovrei stare alla larga dai tipi come lui e godermi il tour.

Ma il mio lato combinaguai e impulsivo m'impedì di trattenere l'impulso di mandarlo a fanculo. Di guai ne avevo commessi troppi, non vorrei aggiungerne un altro alla lista, ma il mio impulso di litigare e offenderlo era più forte di qualsiasi altra cosa. Lo sguardo del moro rimase ancora fisso su di me, non riesco a non guardarlo e non capivo nemmeno perchè. I suoi occhi neri si fondevano con i miei verde foresta, non riuscii proprio a capire cosa ci fosse di interessante nel suo sguardo, l'alchimia che si era creata tra di noi non mi piaceva affatto! Sicuramente avevq qualche neo o insetto strano sul viso, sennò non si spiegherebbe la ragione per cui lo stessi guardando ancora.

"So che sono bello, ma hai lo sguardo un pò inquietante e sembra che voglia ammazzarmi da un momento all'altro. E' brutto essere guardati così."mi risvegliò la sua voce roca e divertita.

Spalancai la bocca sorpresa dalle sue parole, ma poi la richiusi immediatamente. Non potevo farmi trattare così da uno sconosciuto, sbruffone e arrogante.

"Ma chi ti credi di essere? Il mondo non gira intorno a te, ma attorno al sole, e poi stavo guardando un insetto."inventai la prima scusa che mi era venuta in mente, non potevo fargli capire che la sua bellezza mi aveva messa in soggezione. Eh sì era bello, escludendo il suo carattere odioso potrei pure dargli una descrizione positiva. In quel momento intravidi Paulo venire verso di me, sia ringraziato Paulo incoronato.

"Ehi Elsa, volevamo dirti che stasera andiamo a mangiare una pizza per festeggiare il nostro tour e...Rizzi, cosa cazzo ci fa con lei?"in quel momento Paulo mi raggiunse su posto e mi affiancò, guardò in cagnesco il giocatore del Napoli trovatosi di fronte a me.

"Nulla. La tua fidanzatina non l'ho toccata. Tienila a bada, perchè una come lei non andrà tanto lontano. Mo m n vac, cià!"rispose Rizzi , mi diede una leggera pacca sulla spalla ed esibì il dito medio a Paulo, il quale lo fissò in cagnesco.

Ora capivo perchè la mia città e la mia squadra odiasse così tanto il Napoli. Se si rivolgevano alle persone in questo modo non potevano pretendere di piacere a tutti. Sembravano così carini all'apparenza, invece nascondono un lato davvero volgare e insopportabile, diciamo che preferirei andare a cena con un vichingo, invece di uscire con un napoletano. Credevo che mio fratello esagerasse come al solito. Credevo che la sua fosse una semplice antipatia nei confronti di una squadra avversaria, invece ora mi resi conto che i napoletani non riescono ad essere gentili, se si comportavano in questo modo era ovvio che la stampa non parlasse bene di loro.

**********

Ogni tanto aspettavo il cameriere con un bel vassoio di pizza. Continuai a fissare per un'oretta quella coppia al tavolo più avanti, la ragazza mi guardò male credendo che stessi fissando il suo ragazzo. Invece non capiva che io invidiassi la sua pizza, volevo la sua pizza. Sto morendo di fame e se non mangio qualcosa svengo. Leonardo continuava a parlare con i suoi compagni di squadra e con il suo allenatore, Max Bruno.

Era un uomo davvero colto e simpatico, l'avevo sempre ammirato. Riusciva a raddrizzare la squadra, evitaneo di creare risse ed èlera riuscito a porre fine ad un litigio tra Mattia De Sena e David Martin, senza urlare o ricorrere alle espulsioni. Non ricordai come ci fosse riuscito, con quei buzzurri napoletani era facile perdere la pazienza-anche se Martin era belga-.

"Come ti è sembrato questo primo giorno?"chiede mio fratello, mentre tutti gli sguardi dei giocatori juventini sono rivolti verso di me.

"Bello dai, apparte il fatto che ho conosciuto un ragazzo napoletano, se non mi sbaglia si chiama Rizzi. Aveva dei modi arroganti e mi ha costretto ad alzarmi dalla sua poltrona, fortunatamente è intervenuto Paulo e ha fermato il mio impulso di mandarlo a fanculo e..."non riuscii a finire il mio discorso che mio fratello si fece improvvisamente serio e m'interruppe:"cosa? Hai conversato con Lorenzo Rizzi?"gridò e la sua attenzione venne catturata pure da Cris Rinaldi .

"La stava importunando, ma tranquillo fra', non è successo nulla, quel nanetto non le ha fatto nulla!"rispose al posto mio Paulo.

La cosa mi diede un pò fastidio perchè io sapevo com'erano andati i fatti, non potevo accusarlo senza motivo. Anche se i suoi modi arroganti mi avevano urtato il sistema nervoso.

"Meglio così."rispose Bruno, mentre mi diede una leggera pacca sulla spalla.

"Non è andata esattamente così, mi stava solo ordinando-anche se con modi bruschi-di alzarmi. Ma non è successo nulla, e grazie ancora Paulo!"sorrisi in direzione dei ragazzi.

Dopo un pò lasciarono perdere la questione Napoli-Juventus e tornarono a chiacchierare tra di loro come dei ragazzini. Mi finsi interessata ai loro discorsi, ma la verità è che pensavo a tutt'altro: quel ragazzo moro dagli occhi neri-alias, Lorenzo Rizzi- mi aveva completamente fottuto la testa, continuavo a pensarlo. Il suo sguardo si scaraventò nella mia mente tutta la serata, sembrava un martello pneumatico impazzito che continuava a ripropormi l'immagine del suo volto.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora