Lorenzo's pov.
"Vivo con i sogni appesi,
E vivo coi sogni appesi,
Girano le pareti,
Vivo, vivo con i sogni appesi..."
-UltimoArrivai a Castel Volturno, dirigendomi presso gli spogliatoi accompagnato da mia sorella Alessia e mio fratello Roberto. Stranamente quest'ultimo non aveva nessun allenamento pomeridiano, così si era offerto di accompagnarmi dato che la mia macchina era dal meccanico. Finalmente avevo un pò più di tempo con i miei fratelli, Roberto era impegnato a sua volta con gli allenamenti e Alessia non era quasi mai a casa, oggi era il giorno perfetto per stare tutti e tre insieme come da bambini.
"Lorè, ma lo sai che hai imboccato il corridoio sbagliato?"mi risvegliò dai miei pensieri mia sorella, mi resi conto che non stavo affatto andando negli spogliatoi ma mi stavo dirigendo presso l'uscita di emergenza. Complimenti al più pirla dell'anno!
"Me n'ero accorto."borbottai, suscitando una risata in lei. Ormai entrambi si erano abituati alle mie distrazioni, non mi chiedevano più come mai avessi la testa da un'altra parte, infondo n'erano abituati e sapevano perfettamente che non avrei dato nessuna spiegazione al riguardo.
Tornammo un'altra volta indietro, riprendendo a sbuffare per la mia assenza e per aver continuamente la testa fra le nuvole. Nemmeno io riuscivo a capirmi in questo periodo, eppure sapevo che c'era solo una persona capace di occupare la mia testa, di essere al centro dei miei pensieri: Elsa Rossi. Mi ero infatuato della sorella del difensore più stronzo che fosse mai esistito sulla terra, potevo essere così sfigato?
Non era amore, ma semplice attrazione. Inizialmente ero convinto che l'avessi baciata solo per sfogo personale, per togliermi dalla testa una volta e per tutte Mary e lo sguardo di mio padre deluso, deluso di come fossi diventato dalla morte della mia ex moglie. Invece si era rivelato di più, un'attrazione fisica impossibile da mandare via.
Non sapevo nemmeno come fosse accaduto. Adesso eravamo riusciti a creare un buon rapporto, a non azzuffarci come prima, ma non credo che lei volesse una relazione da me, non proverà la stessa attrazione che avevo io con lei. Pazienza, anche se non averla con me e farla mia tutti i giorni mi faceva impazzire troppo. La desideravo troppo, ma lei non ricambiava, non ricambierà mai.
"Lorè, ma a chi staj pensann?"chiese Roberto, agitando la mano per aria per risvegliarmi dal mio stato di trance. Mi ero fermato a pensare un'altra volta ad Elsa, quella ragazza l'avevo conosciuta un mese fa e tutt'ora occupava i miei pensieri. Come poteva una semplice ragazza mandare in tilt il mio cervello?
I miei fratelli si diressero presso il campo, aspettando me e la squadra.
Scossi la testa divertito, nonostante non lo fossi affatto, ed entrai nello spogliatoio dove mi attendevano tutti i miei compagni. Esclamarono un 'finalmente è arrivato il nostro napoletano preferito' e corsero a sistemare i loro borsoni.Il mister avrebbe fischiato da un momento all'altro, in questi mesi avevo capito che Carlo Napolitano non tollerava i ritardi. Credevo che fosse più morbido di Sarri, no che non lo fosse però il primo non badava ai nostri ritardi, alcune volte non controllava nemmeno se fossimo tutti presenti, mentre l'ultimo era fiscale sui ritardi.
Arrivi in ritardo? Dieci giri di campo e corsette in più per te. Fantastico!
Fortuna che non fossi mai arrivato in ritardo, non avevo per niente voglia di fare allenamenti in più o di restare fino a tarda notte, anche se Elsa si era mostrata da subito una con la voglia di fare e dai mille sacrifici. Il calcio era la mia vita, ma dopo l'allenamento non sapevo se tornare a casa e buttarmi subito sul letto, o sul divano o su una delle tante sedie.
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Due Battiti Cardiaci In Un Cuore
ChickLitElsa Bonucci, sorella del famoso difensore della Juventus Leonardo Bonucci, adora il mondo del calcio e la sua città natale, Torino. Intraprendente, vivace, combinaguai, cuore d'oro e ribelle sono le sue qualità che l'accompagnano quotidianamente og...