Capitolo 32

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Elsa's pov

"Ho detto di no alla realtà quando mi sono resa conto che nei miei sogni ero davvero felice come non mai."
- Elsa Rossi

"Quindi tu vorresti dirmi che febbre o non febbre, tosse o non tosse parteciperai lo stesso alla festa di Paulo?"chiese incredulo Leonardo per tre volte di seguito, mentre io mi limitai solo ad alzare gli occhi al cielo.

"Davvero? Allora un cervello anche tu ce l'hai!"esclamai finta sorpresa, mentre mio fratello mi fissò truce per il mio sarcasmo e per la mia testardaggine.

Non avrei rinunciato al compleanno del mio migliore amico nemmeno per una bronchio-polmonite, davvero, piuttosto mi sarei legata ai cancelli dello stadio San Paolo invece di saltare la sua festa di compleanno. E poi avevo un altro valido motivo: scoprire qualcosa in più su quella vecchia faccenda del 2016, se non me lo avesse detto lui me lo avrebbero detto i suoi compagni di squadra o ancora avrei chiesto a qualcuno degli amici di Lorenzo Rizzi.

Ero stanca davvero dei loro giochetti, mi sarebbe piaciuto tanto che la realtà fosse venuta a galla una volta per tutta, anche se avrei sperato che Leonardo fosse la bocca della verità e non gli altri, in questo modo avrei solo capito che anche alla famiglia non raccontava nessun segreto. Inoltre mi andava anche di divertirmi, mi sarei scocciata tantissimo a restare a letto come una povera vecchietta invece di scatenarmi in pista. Un'aspirina mi avrebbe sicuramente aiutato. Solo che i brividi di freddo si facevano sentire, perciò mi limitai ad indossare un pantaloncino di jeans con le calze e una camicia bianca abbinata alle mie vans. Avrei fatto a meno di indossare quel vestito bianco che amavo da impazzire.

Inoltre non avrei indossato i tacchi, se mi fossi presa qualche sbronza non avrebbero sicuramente aiutato. Però per mia sfortuna non avrei toccato nemmeno un goccio d'alcol, al contrario avevo un piano: avrei lasciato che la squadra si ubriacasse così tanto da non essere coscienti delle loro azioni e parole. Così sarei riuscita a estrarre qualche informazione sulla vecchia faccenda tra Juve-Napoli.

Adesso ne avrei parlato un pò con mio fratello, non esplicitamente, altrimenti avrebbe scoperto tutto e avrebbe scavato nella sua valigia per assicurarsi che tutto fosse in ordine, scoprendo poi di suo malgrado che era scomparso il telefono usa e getta. Quello lo conservavo ancora in tasca, magari qualcuno avrebbe aperto il discorso ed io ne avevo le prove, anche se per il momento sapevamo di questo segreto solo io ed Alessia. Menomale che nessuno si era accorto di nulla, anche se Lorenzo mi fissava tutto il tempo. Forse avrà già sospettato qualcosa.

Mio fratello si diresse presso il bagno, mentre io iniziai a spogliarmi per indossare gli abiti da me scelti, non mi sarei truccata perché no ne avevo alcuna voglia e se avessimo fatto le ore piccole col cavolo che avrei sprecato dieci minuti per togliermi fondotinta e mascara. Stavo bene anche senza trucco, non avrebbe fatto alcuna differenza. Misi il telefono usa e getta di mio fratello nella tasca della giacca nera che avrei abbinato con il mio out-fit, non si sapeva mai fosse arrivato qualche messaggio da Georgie o da qualcun'altro. Cazzo, sembrava che fossi la protagonista di uno di quei film di spionaggio... .

"Leo."chiamai mio fratello, il quale non mi avrà sentita sicuramente poiché era appena entrato nella doccia. Forse se non sarà alto il livello dell'acqua riuscirà a sentirmi, sempre se non avesse messo la musica ad alto volume come suo solito fare.

"Baby Shark tu tu tu tu, baby shark tu tu tu tu."cantò ad alta voce mio fratello quella canzone che mi stava sui nervi da un bel pezzo. Non aveva alcun senso, le uniche cose che erano presenti nella canzone erano solo le parole 'shark' e 'tu, tu, tu'. Ma adesso dovevo riprovarci, era la mia unica occasione:"Leonardo!"

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora