Capitolo 53

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Elsa's pov

"Ho promesso di non lasciare andar via nessuno, ma a quanto mi si è allungato il naso."
-Elsa

Un'altra ora di scuola- precisamente l'ultima- non potevo di certo sopportarla, sempre quei professori tra i coglioni e mia madre con il fiato sul collo per essere sempre aggiornata sui miei voti. Inoltre Michael non mi avrebbe reso vita facile, ora che era tornato nuovamente per rovinarmi, ed io non glielo avrei permesso. Non potevo essere calpestata una seconda volta e usata come uno straccio, io ero cambiata.

Gliel'avrei dimostrato, una ragazza forte con i piedi per terra e per nulla intimorita dalla sua presenza. Michael Hill poteva benissimamente andare a farsi fottere, Lorenzo mi mancava sempre di più ma non era più un'ossessione malsana come un tempo. Ben presto avrei superato anche il nostro litigio mai risolto, non potevo svegliarmi ogni giorno con un nodo allo stomaco che m'impedisse di essere felice. Non potevo addossarmi la colpa di tutto, ma andare semplicemente avanti e riprendere in mano la mia vita di sempre, anche se sapevo che sarebbe stato più complicato del previsto.

Fissai la finestra, cercando di non addormentarmi con la testa sul banco come mio solito fare. Rita era a casa con la febbre e dopo aver scoperto la sua gravidanza, sua madre era diventata tre volte più apprensiva, anche per un piccolo raffreddore il suo posto era a casa. Avrebbe fatto male al bambino.

Mi annoiavo a morte solo io, senza la mia migliore amica con cui fare tante cazzate e che sopportasse il mio broncio per sei ore di fila in classe.
Manuela invece non faceva altro che evitarmi, isolata in un banco posto in fondo all'aula, fingendo di non veder e sentire nessuno. La mia vita era tornata alla normalità solo con Rita, ma un altro pezzo mancante dell nostra amicizia si era perso del tutto.
Prima o poi mi avrebbe rivolto la parola, d'altronde era stata lei a convincere le ragazze a smetterla con il loro stupido scherzo, giusto?

Con questa frustrazione addosso di aver sbagliato tutto non sarei andata sicuramente avanti. Era già stancante indossare una maschera per convincere a me stessa di sorridere più spesso, non ci voleva anche la mia migliore amica.

Che colpe potevo mai avere? Mi ero già scusata in passato, pensavo che l'avessimo superata questa fase.

"Bonjour à tout le monde!"esclamò la professoressa di scienze motoria-ormai divenuta francese con le lezioni avute privatamente dal professore di francese Jules-, con il suo solito tono allegro da rondine di primavera.

Come faceva ad essere così allegra non lo sapevo nemmeno io, quanto mi sarebbe piaciuto provare un briciolo di spavalderia come lui e non sentirmi costantemente fuori luogo.
Avessi io la sua età, adesso non sarei qui ad affrontare i miei problemi passandomi una mano fra i capelli.

"Mammamia,quanto è bello!Ragazze, secondo Cameron Dallas vorrebbe avere un rapporto con noi? Insomma, siamo maggiorenni!"esclamò Silvye, con la sua aria sognante da perfetta principessa Disney, indicando la Home di Instagram alle sue amiche.

Lei e le sue amiche non le avevo mai sopportate, con i loro modi di fare, di attirare più attenzione su di sé, di ricevere notorietà anche sui social- sfruttando anche la popolarità di mio fratello e la mia su Twitter e Instagram-.

Amiche del genere preferivo tenerle solo alla larga, anche se capitavano varie occasioni in cui c'erano feste o compleanni organizzati da loro e alle quali partecipavo, di certo non rinunciavo al divertimento per una o più ragazze dal carattere perfido.
Ma quella mattina erano particolarmente insopportabili, forse era il mio umore sotto terra a rendermi così ingestibile o erano loro a contribuire il mio malumore.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora