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Qualcuno arrivò, si sentirono i passi farsi sempre più vicini fino a cessare improvvisamente; un buongiorno le si presentò davanti, allora lei rispose balbettante e chiese della bimba.

La voce prese una forma ed era un uomo, all'incirca, alto davvero tanto. La luce appena accesa nell'atrio mostrava il suo volto arancio ornato da un simpatico capello a cilindro nero, una lunga giacca buffa piena di pois era la cosa che più dava all'occhio di Cara, anche perché lei arrivava circa alle sue ginocchia.

-Sei un'amica di Sally?- Sorrise l'uomo buffo. Anche di lui la piccola non percepiva alcun pensiero, probabilmente c'era sotto qualcosa in quel posto.

-Emh sì, volevo giocare con lei.

-Ma certo, entra pure piccola, ti accompagno, è in camera sua!- Trotterellava fischiettando per i corridoi e dopo alcuni minuti arrivammo. Era davvero una villa enorme, più grande di quella del patrigno e la matrigna di Cara.

Sally si piantò davanti a lei in un attimo, era felice di riincontrarla, le porse una mano e la portò nella sua stanza dove le mostrò tutti i suoi giochi.

-Ti chiami Sally?- Chiese Cara. Ormai si sentiva a suo agio con la bambina.

-Sì. Tu?

-Cara. Cioè, Coraline, ma... Preferisco essere chiamata Cara.

-L'uomo che ti ha accompagnato poco fa era mio zio Splendy! Voglio farti conoscere tutta la mia famiglia ma sono un po' strani... Mio zio invece è simpaticissimo!!

Sì, lo aveva notato Cara, anche se era piuttosto strano. Aveva un volto piatto, sempre curvo in un grazioso sorriso e gli occhi altrettanto felici, ma un qualcosa c'era che non andava. Gli adulti erano alti, lo sapeva, ma i suoi genitori erano alti forse la metà di quell'uomo, magari aveva qualche malattia? Cara non voleva sembrare indiscreta allora non chiese niente al riguardo e si concentrò a giocare con la sua nuova amica.

-Sono arrivati gli altri miei zii.- Sally stoppò i giochi e divenne turbata tutt'in un attimo. Forse aveva paura di loro? Cara non riusciva a capirla, era abituata a leggere nella mente ma in quel caso non le era possibile.
Allora capì che forse c'era veramente qualcosa sotto.
Aveva solo dieci anni ma era formata e intrepida, non aveva paura di cose strane, anche perché considerava se stessa strana, così decise di chiedere alla bambina perché fosse agitata.

-Ecco... Loro non vogliono estranei in casa.

-Ma io sono tua amica, giusto?

-Sì ma loro detestano le persone... Tutte in generale...- Allora il volto le si incupì e Cara capì tutto: erano tutti diversi. Magari temevano il giudizio altrui, ma lei ne era passata sopra e credeva di poterli aiutare.

-Ma se lo spieghiamo insieme credi che vada meglio?- Propose la biondina.

-Va bene. Andiamo ora, sanno che siamo qui.

La bimba riccia accompagnò la nuova amica giù in sala dove sedevano altre persone, probabilmente gli zii di cui parlava prima. Erano girati di schiena perciò Cara non poté scrutarli ma appena mise piede nella stanza avvertì come un pizzico sul braccio dove indossava il braccialetto bianco.

Sally avanzò verso di loro avvertendo lei di restare indietro; parlò con uno si fronte a lei, vestivano tutti di nero ma questo mostrava una testa pelata che incuriosì molto Cara.
La bimba, presa dall'innocente curiosità, si spostava pian piano di lato per cercare di vedere qualche tratto degli uomini anche se non notava assolutamente nulla.
Un altro di loro, indossava un capello nero, ed era più visibile in lui un mezzo sorriso curvo di lato. Questo si girò verso Cara scoprendo la sua azione e mettendola in difficoltà.

Sally finì di parlare con lo zio e arrivò da lei.

-È tutto apposto! Vuoi conoscere gli altri miei zii?- Sorrise dolcemente.

-Certo!- Era insicura dalla sua affermazione.

-Lui è zio Offendy e lui zio Slendy!

Il primo era quello col cappello. Quando Cara lo scrutava percepiva quel forte prurito sul braccio, quasi insopportabile, anche l'uomo lo notò.
Il suo sorrisetto mutò in una smorfia preoccupata allora la bimba rassicurò tutti con la scusa che le aveva punto qualcosa nella foresta.

-Vieni, ti curo io!!- Sally tutta euforica la portò, sempre mano nella mano, nella stanza affianco in cui erano custodite medicine e quant'altro.
Improvvisamente diventò il suo medico, un po' il gioco del dottore, e le chiese con voce seria : Mi dica paziente, dove le fa male?

-Ahah, qui al braccio!- Cara rise, era divertente quella sua nuova amica, forse l'unica con cui abbia riso veramente.

-Ma non c'è niente!- Appuntò l'altra.

-Wow, mi è passato allora! Mi hai curato senza medicine!

Finirono in una fragorosa risata e per sbaglio Cara scivolò su una bottiglia per terra e, nel tentativo di non cadere, si aggrappò ad una mensola finendo col far cadere tutto e causare un frastuono.

-Scappiamo in camera!!

Sbattero la porta e finirono col ridere ancor più forte.

My little daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora