Passarono giorni e Cara ogni mattina si svegliava col sorriso a trentadue denti, saltava giù dal letto alla venuta dell'alba tanto dal poterla ammirare con una tazza di cioccolata fumante e delle cialde al limone, col fresco che le umidiva spesso le caviglie e i piedi scalzi poiché si sedeva sull'erba coperta di brina.
Da poco prendeva lezioni di violino dal padre, eccezionalmente riusciva già a comporre brani nuovi ed originali tanto da far rimanere allibito chiunque la ascoltasse.
Una mattina però le trasalì un dubbio, una brutta sensazione; in realtà era più un senso di colpa, le tornò in mente l'immagine di lei ed il fratello Joel giocare assieme e sentire le grandi opere musicali e, anche se non si era mai affezionata a quella famiglia, sentiva un nodo alla gola, come se fosse accaduto qualcosa, qualcosa di inspiegabile.
Joel non era più tornato a cercarla e lei si sentì un po' tradita.Non riusciva a togliersi quel pensiero di dosso neanche con una suonata di violino, una doccia calda o un gioco con Sally, decise allora di fare alcuni passi fuori nel bosco.
L'ultima volta che aveva tentato di scappare aveva incontrato il padre, nel mentre egli stava facendo un qualcosa di losco e alquanto macabro, ma al quale Cara non si fece più domande. Per curiosità, tornò in prossimità di quel punto, dopo circa venti minuti arrivò a quello stesso albero sul quale era accaduta la scena.
Non c'era nulla di anomalo, un paio di foglie secche e rami a terra che coprivano alcune pietre talmente aguzze da piegare le suole delle scarpe della ragazzina.
Ci girò un po' intorno e subito le tornò in mente che per quella direzione c'era un grande spaziale adatto all'accampamento.
Corse e riuscì a giungere lì trovando di sua sorpresa una famiglia con un ragazzino il cui nome era antipatico a Cara: Oscar.
Quel ragazzino indossava una felpa rossa con tanto di tuta bianca, un ciuffo scuro scompigliato ed un paio di occhi grigi, era proprio lui. Parlava anche con la stessa arroganza.-Papà, ti avevo detto che volevo le bistecche, quando le prepari? Ho fame. -
Il solito viziato. Cara si nascose dietro un albero rimanendo lì a fissare quello che da piccola fu il suo tormento. Il ragazzino notò una lunga ciocca bionda ma non riconobbe Cara, ghignò avvicinandosi a questa per poi sbucare dal lato dell'albero.
-Mi stavi spiando?- La sua voce era incredibilmente cambiata, Cara sapeva che i maschi cambiavano dal bianco al nero come se nulla fosse, ma l'arroganza in quel tipo era rimasta ed era anche più accentuata.
-Cosa ci fa una bella ragazza qui? - Cara a momenti vomitava da quell'ocheggiare. - Sei venuta con qualcuno? -
Lei rimase immobile senza neanche guardarlo negli occhi per paura di esser riconosciuta, stava per cambiare direzione quando una mano gelida di lui la costrinse a girarsi e guardarlo negli occhi; non erano poi tanto male. Pensava continuamente a chi avesse preso lo spirito sbarazzino.
-Come ti chiami? -
-Sarah. Sto giocando con dei miei amici ma non devono trovarmi o avrò perso. - Aveva ormai talento con le balle.
-Ma non sei un po' troppo grande per giocare a nascondino?- Quel tipaccio le accarezzò la guancia suscitandole un tremolio alle gambe, e allora lui non era troppo piccolo per quelle cose? Cara tentò di andarsene ma lui la seguì.
-Ma che vuoi? -
-Beh, eri tu a spiarmi. E non ci credo alla storia del nascondino, non sono un bambino. -
-Sei diventato uno stupido ragazzino! Ancora più insopportabile! -
Allora lui la riconobbe e rimase meravigliato dai suoi atteggiamenti scontrosi ma decisi, tanto che Cara si voltò nuovamente di spalle e corse nel bosco quando notò che la voce gracchiante del ragazzino cessò e subito dopo ne seguì un tonfo.
Cara si voltò incuriosita notando Toby, era di fianco al ragazzino con una accetta in mano non proprio pulita.
Si tolse la maschera dalla bocca e diede un caldo sorriso a Cara, caldo quanto il sangue che colava rosso dall'attrezzo.-Ma, siete degli assassini...-
-Strano che tu non l'abbia già saputo, sai di tuo padre...-
Cara annuì ma non poteva credere a ciò che si prospettava davanti a sé, un corpo morto il quale sangue circolava ancora per poco e il tessuto nervoso in funzione andava degradando, giacendo inerme al suolo.
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My little daughter
FanfictionFanfiction scritta in adolescenza ma la tengo come bel ricordo :') Coraline sente la mancanza di qualcosa, o forse qualcuno, che non ha mai visto eppure che percepisce come se fosse parte di lei. Cosa succederà col tempo? Classifiche in generale (c...