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Passò una settimana, monotona ma tranquilla. Quasi tutte le mattine Cara andava con Sally e Trenderman a fare uscite, prendere vestiti, addobbi per la casa e qualche leccornia, nonostante le ramanzine di Trenderman. I pomeriggi la bimba li passava a leggere, divenne da poco il suo nuovo hobby, se ne stava sul divano della sala ignorando i casini dei famigliari di Sally e concentrandosi solo sui suoi libri, mentre la sera cucinava assieme alle ragazze imparando tante nuove ricette. Le sembrava una sorta di paradiso, niente scuola, niente compiti, però imparava ed imparava in fretta, sapeva molto sulla moda grazie allo spilungone che la teneva costantemente d'occhio, di intrattenimento grazie allo zio buffo, di cucina, di biologia, riconosceva tutte le piante ormai, era la più esperta.
Notava che alle volte alcuni uscivano per andare a lavoro.
Stava imparando anche quella strana lingua di quel ragazzo che, a detta di Trenderman, era giapponese.

Il fatidico giorno arrivò, Cara compì undici anni.
Era leggermente più alta ed i suoi capelli di qualche millimetro più lunghi, quella mattina Trenderman li acconciò per bene, creando una bellissima treccia che le scendeva fino metà busto. Per ringraziare Trenderman si autoconvinse di indossare un grazioso vestito lilla smanicato con del pizzo sul bordo della gonna, era proprio una principessa.

Scese per fare colazione e si ritrovò una mandria ad esultare e fischiare, farneticando un "tanti auguri" e qualche carezza sulle guance, c'era perfino lui.
Per una settimana lo aveva ignorato completamente, lui non si era fatto vedere ed in quel momento era lì, seduto sul divano ad osservarla, Cara un po' era imbarazzata e sentì le guance bollire.

-Amica mia, ti voglio bene!- La stritolò Sally.

-Ti voglio bene anche io!!

Le diede il suo regalo: un peluche a sirenetta con i capelli biondi e la coda zaffiro, le somigliava molto.

-Ora siediti sul divano, sta arrivando la grande sorpresa!- La invitò una delle ragazze in sala, nella quale la bimba rimase sola con lui, Offenderman.

Passarono un po' di minuti e la situazione divenne leggermente imbarazzante, lui non faceva altro che osservarla da cima a fondo e alla fine ghignò, lei distolse lo sguardo notando solo ora un bouquet di fiori misti sul tavolino.

-È il mio regalo per te. - Rispose semplicemente lui, Cara notò quasi una nota di dolcezza ma le sembrava incredibile.

-Grazie mille.- Le tremava la voce. Raccolse delicatamente il mazzo di fiori inspirandolo dolcemente lasciandosi sfuggire un sorriso.
Era bellissimo, gigli, tulipani e orchidee, colori e profumi delicati, proprio come lei. Notò però che non c'erano rose, erano i suoi fiori preferiti.

-Questi fiori li ritengo più adatti ad una bambina. - Disse lui in tutta risposta, come se le avesse letto la mente. -I miei fiori preferiti sono le rose, sono passionali, mistici, intensi, ma se non si sta attenti possono pungere per le spine, sono fiori belli quanto pericolosi, da dedicare alla propria donna che si ama.-

Cara rimase interdetta, notava qualcosa di famigliare in quella frase, in quell'uomo, percepiva una sensazione nuova, quella di potersi coccolare dentro delle braccia calde e sentirsi protetta, il vuoto colmato dopo tanto tempo.

Senza neanche che finisse quel pensiero si ritrovò abbracciata a lui ma si distanziò velocemente scusandosi.

-Non ti preoccupare, percepisco che tu ti senta sola.- Lei annuì. -Se vuoi, puoi considerarmi come un padre. Se questo potrà farti stare bene.

Un padre?
Cara sorrise intuitivamente, era come imbambolata, quella idea le piaceva e nonostante fosse strana le sembrava giusta, lei sentiva che lì ci fosse veramente colui che avrebbe colmato quel vuoto; non aveva mai incontrato la sua figura paterna eppure le mancava, voleva solo poter scoppiare a piangere.

-Tortaa!- Arrivarono tutti con una enorme torta alle fragole e panna per la bimba, ornata con tanto di undici candeline bianche e rosse.

-Esprimi un desiderio!- La invitò Sally.

Cara rimase a pensare qualche minuto; sentiva di avere la risposta ai suoi pensieri, avrebbe voluto che fosse davvero così.
La sensazione di aver ritrovato un pezzo mancante e di non separarsene più, questo voleva.

Voglio avervi affianco a me per sempre, mamma e papà

Soffiò a pieni polmoni sulle candeline.

My little daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora