26. Benvenuta alla Creepyhouse

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Erano le otto in punto; si sentì la voce graziosa della madre fuori dalla casa: era arrivata.
La porta si aprì e Cara sorrise a trentadue denti vedendo la giovane e bellissima madre ad appena qualche metro da lei.
La madre, a sua volta, aveva uno sguardo sorpreso e meravigliato per la grande casa, il grande atrio che comprendeva anche la sala. Ma appena i suoi occhi incrociarono quelli della figlia cercò di trattenere le lacrime invano.

Si abbracciarono forte, come se fosse stato l'ultimo abbraccio ed invece sarebbe potuto essere il primo di una nuova vita insieme, dove si sarebbero  visti tutti e tre tutti i giorni.

-Ciao, mamma.- Cara sorrise dolcemente lasciando andare alcune lacrime.

-Piccola, quanto sei bella, amore mio.- La donna continuava ad accarezzarle delicatamente i lunghi boccoli lasciandole caldi baci sulle guance, era al settimo cielo, era finalmente lì con la sua bambina e con l'uomo che amava e aveva sempre amato, in un idillio perfetto, circondati da grandi mura.

-Mamma, prendo le tue valigie, la stanza tua e di papà è al piano di sopra.-

-Oh, no, tranquilla, faccio io.- Si intromise Trenderman dopo aver assistito a quella commovente scena assieme a tutti gli altri.
Allora la donna rivolse uno sguardo a quest'ultimo, ringraziandolo e meravigliandosi di quanto poteva somigliare al suo amore.

-Piacere, io sono Trenderman, uno dei fratelli di Offenderman.-

-Il piacere è mio, Samantha.- Sorrise la donna colpendo molto lo zio di Cara.

-Samantha, vorrei farle i miei complimenti per il suo abito, è davvero carino. A quanto pare Cara non aveva preso il suo buon gusto...- Sospirò lui suscitando una sfuriata della biondina.

Il teatrino fece sorridere la madre e poco dopo ella si ambientò nella sua nuova casa, conoscendo anche Splendorman e Slenderman, anche se quest'ultimo non era piuttosto socievole.

Cara era entusiasta ma guardandosi intorno notò che Sally non era lì presente ed andò a chiamarla. Si era chiusa nella sua stanza e non ne voleva sapere di andare al piano di sotto, da quella donna, ma Cara non riusciva a capire il motivo.
La biondina poggiò la schiena alla porta e cercò di convincere l'amica.

-Sally, tra poco ceniamo e mia mamma ha una gran voglia di conoscerti.-

-No. Puoi dirle che non ci sono.- Rispose lei in modo diretto, con lo stesso atteggiamento di una bambina, come lei, appunto, appariva.

-E perché? Ti è antipatica? Ti posso assicurare che è una persona fantastica, Sally. Cosa ti ha fatto?-

-Appena mi vedrà urlera di paura.- A quell'affermazione Cara trattenne una piccola risata.

-E perché? Vuoi spaventarla?-

-Il mio aspetto le fa paura.- Si convinse la bambina e Cara tentò ancora una volta di aprire la porta.
-Lasciami qui. Io so benissimo che appena mi vedrà avrà una reazione brutta e non posso sopportarlo.-

-Sally, ascoltami: mia madre non giudica dalle apparenze, se è questo di cui hai paura; lei è sempre stata una donna dal cuore d'oro, forte d'animo e ha lottato per fare stare bene la sua unica figlia, questo me lo ripeteva sempre papà. Le ho parlato molto di te e non vede l'ora di conoscerti, fidati, è davvero in gamba, sono sicura che ti ci troverai bene.-

-Ma appena scoprirà che io non sono normale?- Tale frase scosse Cara.

-Cosa c'è in te che può non risultare "normale"?! Sally, sei una bambina bellissima, l'ho sempre pensato.-

Finalmente sentì il rumore della serratura e la moretta uscì dalla stanza con un lieve sorriso.

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La madre di Cara era seduta sul divano assieme a Jane e appena sentì i passi delle due si voltò col suo grazioso sorriso.
Sally era paralizzata, guardava con astio la donna e quest'ultima era un po' incerta.

-Mamma, lei è Sally. Sally, lei è mia mamma, Samantha.- Cara invitò la riccia a sedersi sul divano.

Samantha la guardò da capo a piedi e per un attimo la figlia pensò che veramente ella poteva avere alcuni pregiudizi sull'amica.
Sally deglutì e chiuse gli occhi quando la donna allungò una mano per poi sfiorarle i capelli.

-Sono davvero dei bellissimi capelli.- La sua voce era calda e ciò aveva sorpreso la bambina. Sally rimase pietrificata mentre vedeva la mano della donna carezzarle i ricci morbidi e poi una guancia.
-Ed hai due occhi stupendi. Cara mi ha parlato molto di te e finalmente ti ho incontrata, piccola.-

Il sorriso di Samantha fece accaldare le guance di Sally. La piccola si sentiva a suo agio, quella donna le aveva trasmesso una tranquillità imcredibile tanto che sembrava farle decelerare il battito e rilassarla. La mora non ricordava più delle coccole, non ricordava più l'amore che poteva avere una donna, l'amore materno, e sentirlo la aveva fatta gioire, si sentiva davvero bene.

Forse ella non se ne curava dei tagli e del sangue essiccato sul vestitino della piccola, forse lo aveva notato ma preferiva non dire nulla.
In ogni caso, Sally sprofondò tra le braccia della donna mentre ella la cullava, poco prima della cena.

Cara guardava la scena col sorriso, a sua volta anche Jane.

Le sembrava un'utopia.

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