Jeff punzecchiava continuamente Jane, mentre le mura assorbivano i loro insulti reciproci, le uniche voci della casa in quel momento.
Cara era uscita, assieme a Toby e Trenderman. Strano a dirsi, eppure lo facevano spesso, passavano molte ore nel bosco o vicino ad un lago, giusto per stare in pace e non sentire sempre le lamentele degli altri.
Cara era seduta in riva al lago assieme a Trenderman mentre Toby si isolò per il bosco per poter testare le affilate accette.
-C'è qualcosa che non va, Cara?
-No, zio. Perché?
-Sei pensierosa. Se vuoi possiamo tornare a casa, Offenderman tornerà a breve.
-No, mi va di stare ancora un po' qui, sinceramente.
La bionda lanciò un sasso in acqua, creando delle piccole onde che si infransero subito dopo. Nonostante le piacesse quel luogo e quella atmosfera si sentiva triste.
-Vedo nel tuo sguardo vuoto che c'è qualcosa che non va.- Insistette suo zio.
Allora Cara sospirò e si mise a fissare un punto impreciso del terreno, mentre con la mano strappava fili d'erba e li lanciava al vento.
-Penso spesso a me. È che, ho come questo rimorso dentro, ogni giorno cerco di andare avanti, distraendomi, ma non sempre è semplice.-
-Di che rimorso si tratta?-
-Lui.- E con questa diretta risposta Trenderman capì che la ragazza si stava riferendo a Toby. Gli aveva confessato che le piaceva molto, anche se da un bel po' di tempo non gli aveva detto più nulla al riguardo e Trenderman se ne era completamente dimenticato.
-Oh, ti ha... Fatto soffrire?- Chiese delicatamente lo zio.
-No...- A Cara venne spontaneo sorridere. Portò le mani sulle ginocchia e sospirò un'altra volta. - Forse ho fatto soffrire io lui. Anni fa.-
-Cosa intendi?-
-Quando l'ho scoperto. Di essere un'assassina, intendo. Quella sera, non lo potrò mai dimenticare, me l'ero presa con Toby perché non volevo accettare la realtà che lui mi stava presentando, era così, effettivamente.-
I due rimasero in completo silenzio, lasciando che solo i suoni lontani come il cadere delle foglie ed il venticello che urta contro gli alberi diventassero precipui.
-Erano venuti allo scoperto persino i tentacoli. Bianchi.- Il volto di Cara tornò malinconico. - Non so cosa mi sia preso, ma da quel momento in poi mi sento come se fossi un problema per lui. Ho spesso crisi di nervoso che, se le scoprisse, si sentirebbe ancor più a disagio. Non voglio che si possa sentire così con me. Voglio che rimanga un'amicizia un po' insolita, come lo è sempre stata.-
-Oh, si era dichiarato?- Domandò Trenderman, afferrando il discorso.
-Un anno fa, eppure gli dissi di no. Ho paura di farlo stare male ancora.-
-Cara, sono sicuro di una cosa soltanto: ciò che viene sincero e spontaneo non è mai errato.- Aggiunse lui, attirando l'attenzione della ragazza.
-In che senso?-
-Che le scelte che facciamo hanno tutte un perché. E non bisogna contraddirle. So che dette da un mostro come me può sembrare un discorso distorto ma, per favore, non prenderlo come tale.-
Cara ci rimase un po' all'allusione dello zio dell'essere un "mostro" perché lei non lo pensava affatto. Del discorso che egli le fece comprese grandi cose, le stesse che valevano anche per suo padre, quando la aveva dovuta abbandonare poiché si sentiva inadeguato da quella società che non lo accettava, oppure dall'atteggiamento scorbutico del suo migliore amico Jeff che nascondeva solo un senso di non volere legare troppo con le persone. Effettivamente, tutto aveva un perché. Anche vedere, per la prima volta, in quel corridoio, gli occhi scuri ed enigmatici di lui che si immersero subito in quelli di lei, chiari. I sorrisi che lui le dedicava erano di affetto, di un amorevole affetto che egli stesso non riceveva più e si domandava costantemente se un giorno avesse mai potuto sentirsi al centro dell'attenzione per qualcuno. Quel qualcuno era lei, che gli voleva bene e lo amava, ma per cause maggiori non poteva provare tali sentimenti ed il destino aveva voluto che restassero amici fino alla fine.
Da circa un anno Cara era rimasta sempre il più possibile al fianco di Toby, spesso indirettamente, sorridendo quando anche lui era tranquillo e felice e non pensava ai ricordi amari.-Cara...- Trenderman richiamò la sua attenzione vedendo questa volta la ragazza sorridere amaramente.
Quando lo zio si voltò vide Toby a poca distanza da loro osservare la schiena della ragazza quasi con insistenza, così decise di lasciarli per un po' soli.
Toby posò le accette nella cintura e si sedette affianco a Cara ammirando anch'egli quel lago spento e vuoto di pesci.
-Credo siano tutti sul fondo del lago.- Commentò lui, riferendosi ad essi.
-Sì, con questo freddo, credo che il fondo sia più caldo.- Aggiunse lei, guardando Toby e sorridendogli.
-Come stai?- Chiese improvvisamente Toby, mettendola in imbarazzo. Pensava a quanto fosse tenero con i capelli scompigliati e gli occhi scuri e dolci che la osservavano.
-Bene. E tu..?-
-Anche. Mi sento meglio vicino a te.- Sorrisero entrambi.
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My little daughter
FanfictionFanfiction scritta in adolescenza ma la tengo come bel ricordo :') Coraline sente la mancanza di qualcosa, o forse qualcuno, che non ha mai visto eppure che percepisce come se fosse parte di lei. Cosa succederà col tempo? Classifiche in generale (c...