"C'è una farfalla bianca che prova a nuotare
ha l'aria di chi sa che il mondo mente
vorrei darle di più di quel che posso dare
farle sentire più di quel che sente...""Ira, e dai fammi volare un'altra volta come hai fatto prima. Basta solletico" protesta Oliver, respingendo le mani di Filippo e allo stesso tempo cercando di incitarlo a sollevarlo dai fianchi.
"Solo se la smetti di chiamarmi Irama, te l'ho detto" gli ripete Filippo, per quella che è la centesima volta nell'arco di dieci minuti. "Mi chiamo Filippo, Ollie. Filippo."
"E dai Ira che papà ora arriva e dobbiamo mettere il film! Un'ultima volta, ti prego, ti prego Ira-"
"Parola d'ordine?"
"Filippo" ripete Oliver, roteando gli occhi. "Ora la smetti e mi fai fare l'aereo, per favore?"
Filippo lo guarda con un sorriso furbo e poi, senza preavviso, lo afferra per i fianchi e se lo tira addosso. In uno scatto repentino lo fa volare verso l'altro mentre Oliver caccia un urlo e poi scoppia a ridere, aggrappandosi alla spalliera del divano. "Aaah, mi sento un supereroe!"
Einar sorride dolcemente, poggiandosi contro lo stipite della porta e guardando a braccia conserte Filippo ed Oliver ridere e giocare sul divano. Gli sembra assurdo quanto la sua vita sia cambiata da quando ha rincontrato Filippo al parco quella domenica mattina, e gli sembra assurdo perfino che sia riuscito a sopravvivere cinque anni a quella monotonia che era diventata la sua quotidianità.
Sono passate due settimane da quando Filippo ha preso casa a Brescia e le cose per Einar ed Oliver sono sicuramente migliorate. Filippo è davvero tanto presente con loro, sarà che ovviamente a parte scrivere non ha da fare altro, ma è spesso a casa loro, e anche a lavoro, Einar ha perso il conto di quante volte già in due settimane si è ritrovato Filippo in fabbrica a chiedergli: "ti dispiace se prendo Oliver? Lo porto a fare un giro" oppure "lo porto a casa, gli ho comprato un'album da colorare davvero bellissimo" e ogni volta, con una scusa o con un'altra ha portato via Oliver dalla vita deprimente di fabbrica per fargli fare le cose normali che dovrebbe fare ogni bambino. Ed Einar gli è così grato per questo, per quanto gli sta rendendo facile la vita. E soprattutto non odia più l'idea di lasciare Oliver a qualcuno, ha capito che se riesce a fidarsi di qualcuno - in questo caso di Filippo - può anche accettare un aiuto, che sia da un amico come lui o magari da una babysitter. Proprio per questa ragione quando stamattina il suo capo lo ha preso da parte per dargli quella notizia, Einar un po' ha creduto davvero di potercela fare. E un po' ancora ci sta credendo.
Filippo si accorge della sua presenza soltanto quando ha quasi rimesso Oliver composto, sul divano, e un sorriso giovane gli spunta sulle labbra. "Oops, papà ci ha visti."
"Oh dio, ora ci punisce?" chiede Oliver, spaventato.
Filippo scoppia a ridere e gli posa un bacio sulla fronte, mentre gli risistema la maglietta che si è sollevata sui fianchi. "Fino a prova contraria sei soltanto tu suo figlio e no, a papà ci penso io. Mettiti comodo per il film."
"Quindi? Siamo arrivati al secondo, giusto?" chiede conferma Einar, mentre si avvicina alla televisione per inserire il secondo film della saga di Harry Potter. "Uno a settimana, dunque."
"Forse non se n'è accorto" sussurra Oliver a Filippo, mentre scivola al suo fianco. Filippo sorride e fa spazio ad Einar in modo che riesca a sedersi all'altro posto libero che ha accanto. E dio, è talmente bello stare qui seduto in mezzo ad Einar e Oliver.
Se Einar e Filippo non avessero mai visto Harry Potter sarebbe stato un bel problema perché Oliver parla per metà del film, commentando ogni scena, ogni incantesimo, saltando sul divano ogni volta che arriva un punto che gli piace particolarmente e tutto questo entusiasmo sembra finirlo, perché mancano almeno venti minuti alla fine del film quando crolla sul divano, con la testa poggiata sul bracciolo del divano e le gambe rannicchiate contro il petto.
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Tra le nuvole e fumo
FanfictionQuando Filippo Fanti (in arte Irama) entra a far parte di Amici non solo porta nella scuola se stesso e le sue canzoni ma anche la sua anima, i suoi scheletri nell'armadio, l'isola che gli è cresciuta dentro insieme a lui, i suoi ricordi, la sua ani...