In una macchina che va...

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Appena finito il tour i ragazzi si sono messi su un treno e sono andati tutti insieme a Riccione, per passare qualche giorno al mare prima dell'inizio della scuola. Hanno trovato una spiaggia praticamente deserta dove stare tranquillamente tutti e cinque insieme e si stanno godendo questi primi giorni di settembre, l'aria fresca e il mare calmo.

Oliver ha trascorso un'estate particolarmente speciale rispetto a quelle dei suoi coetanei, ma in questi mesi non sono mai riusciti a portarlo al mare neanche una volta ed Einar e Filippo ci tenevano a fargli respirare un po' d'aria buona. Alla fine sono stati tutti entusiasti di fare questa mini-vacanza, soprattutto dopo i tre mesi intensi che hanno vissuto in giro sì, a divertirsi, ma anche a lavorare tanto. Avevano bisogno di un po' di meritato riposo, anche se Einar e Filippo non hanno ancora avuto l'impressione di essersi fermati da quando qualche giorno fa ha deciso di dire a tutti della loro relazione. I social sono completamente impazziti, i giornali non parlano d'altro e, come se questo non bastasse, ci hanno messo due giorni ad uscire da quella stanza d'hotel a Roma senza beccarsi i flash dei fotografi sparati in faccia.

Adesso la situazione è decisamente più stabile e tranquilla, e mentre se ne sta seduto su uno degli sdrai che hanno fittato si gira per ammirare un po' le persone più importanti della sua vita mentre si rilassano. Ale e Lori sono stesi su un asciugamano al sole un po' più in là, si stanno baciando pigramente dall'ultima volta che Filippo li ha controllati e ormai ci ha rinunciato a tentare di separarli. Oliver invece è seduto affianco allo sdraio di Einar, e mentre il suo papà dorme se ne sta stranamente tranquillo a giocare con la sabbia.

"A' Filì, te sei addormentato?" gli chiede la voce squillante di Simone, dall'altra parte del telefono.

"Oh - oh, no sto qua scusami. Ma dove sta la mia principessa preferita?"

"Al nido, bro. Emma e io c'abbiamo troppi impegni con la musica, ce voleva" sospira Simone, visibilmente sollevato. "Oggi è il suo primo giorno, stranamente non m'hanno ancora chiamato."

"Quanto sei fiducioso, fratello" risponde Filippo divertito, mentre ammira il castello di sabbia che sta facendo Oliver. "Andrà tutto bene. La scuola è figa a quell'età, ci sono tanti giochi, i colori e roba simile. Noi invece abbiamo Ollie che sta facendo già i capricci perché all'ultimo anno d'asilo invece iniziano a prepararti per la prima elementare e lui trema solo se sente le parole "prima elementare". Si sente vecchio, capisci? Noi che dobbiamo dire?"

"Certo che quel piccoletto è proprio un personaggio" commenta Simone, lasciandosi andare ad una mezza risata. "Merda, vorrei proprio parlà con lui, Einar e pure Lori ma devo lasciare libera la linea. Sai, se chiama il nido - "

"D'accordo, Simo. Ma non chiamerà" sbuffa Filippo, con un sorriso. "Salutami Emmina e la principessa di casa. Ci sentiamo in questi giorni."

"Salutami pure tu i ragazzi. A presto bro."

Appena Filippo mette il telefono da parte, Oliver si alza e lo raggiunge sullo sdraio. "Mi annoio, Fili. Papà stava giocando con me ma si è addormentato. Mi dovrei offendere?"

"No, amore. Papà è solo molto stanco" risponde Filippo, sollevandolo per le braccia e facendolo sedere davanti a lui. "Ti annoi davvero così tanto? Posso aiutarti io a fare il castello di sabbia."

"Ho capito che non mi piace molto la sabbia. E poi non è divertente, Fili"

Filippo annuisce, pensieroso, guardandosi intorno per qualche secondo e cercando qualcosa che possa far divertire Oliver. Il suo sguardo si sofferma un po' più a lungo su Ale e Lori, e un sorriso giocoso gli compare sulle labbra. "Okay, ho un'idea. Te la dico nell'orecchio. Se ti piace prometti di prenderti le tue responsabilità e non dire mai, per nessuna ragione, che te l'ho suggerita io?"

Tra le nuvole e fumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora