Domenica notte, ore 02:20.
Filippo se ne sta ancora seduto alla scrivania a fissare la pagina bianca che ha davanti. Lo sa che sforzarsi non lo porterà a nulla, scrivere non funziona così, non richiede impegno ma soltanto ispirazione, cosa che al momento non sente più di avere. Sfoglia le pagine del suo quadernino e sorride nostalgico leggendo le vecchie pagine imbrattate di scritte, frasi sparse qua e là, canzoni che alla fine hanno preso forma. Ci trova sprazzi di Un giorno in più, Che ne sai e poi Che vuoi che sia, il brano che più lo rende fiero per come è nato. Sì perché Filippo è uno di quelli che ama trarre l'ispirazione da ciò che ha dentro perché non sa esprimersi e mettere su carta ciò che prova gli riesce molto meglio, ma gli piace anche trarre ispirazione da ciò che lo circonda, prendere il dolore di qualcun altro e trasformarlo in parole, musica e poesia.
E adesso non lo sa a che cosa sia dovuto questo blocco, sa soltanto che non può durare molto. Non può perché Irama sarà anche un bravissimo cantante ma non lo sarebbe senza Filippo. E Filippo non può esistere senza ciò che scrive. Filippo è questo quadernino imbrattato di testi e di parole, è la confusione che c'è tra queste pagine che nessuno sarebbe in grado di capire e decifrare, ma va bene così, ci è abituato e ciò che conta è che dall'età di sette anni ha trovato il modo per tirare fuori tutto ciò che avrebbe tenuto volentieri dentro e metterlo su carta. E non riuscire a scrivere per lui significa davvero tanto, significa non riuscire più ad esprimersi, ad aprirsi. Significa sentirsi vuoto ma allo stesso tempo pieno di tante cose che non sa come esternare. Filippo senza le sue parole non è più Filippo.
E senza Filippo non potrebbe esistere più Irama.
Perciò ci deve riuscire, non ha via di scampo. Sa che l'ispirazione non arriva a comando ma deve fare in modo che accada ad ogni costo perché Amici è la sua ultima possibilità e deve giocarsela fino in fondo, anche se dovesse finire per passare ogni notte sveglio a scrivere, non importa. Avrà tempo di dormire quando sarà morto. Ora è vivo e vuole vivere di musica. Ha smesso di sperare che possa esserci un'alternativa per lui.
Intanto Einar nel letto accanto alla scrivania dorme beatamente, stretto al suo cuscino e stavolta completamente ignaro della sua crisi. Meglio così, il silenzio è l'unica cosa che al momento può aiutarlo. Eppure all'improvviso questo silenzio pure viene spezzato da qualcuno.
Biondo entra in camera, cercando di fare il più piano possibile e chiudendosi la porta alle spalle. Filippo vorrebbe chiedergli se gli sembra ora di rientrare dato che domani hanno lezione, ma si limita a salutarlo con un cenno perché non ha alcuna intenzione di svegliare Einar. Già per riavere indietro la sua scarsa concentrazione dovrà aspettare che Simone si sarà addormentato altrimenti neanche per stanotte se ne fa niente. Diavolo. Sono giorni che non riesce a scrivere e sperava davvero che entrare nella scuola avrebbe cambiato le cose, e invece. Niente. Completamente bloccato.
"Fil, muoviti. Vestiti" gli dice Simone, lanciandogli un paio di jeans che ha trovato nell'armadio.
Filippo lo guarda, confuso, non capendone il motivo. Sono quasi le tre di notte e tra cinque ore dovranno essere a lezione. "Simo, hai visto che ore sono? Sei appena rientrato e vuoi uscire di nuovo?"
"Non mi pare che tu stia dormendo al momento" risponde Biondo a tono, mentre si avvia verso il letto di Einar. "Muoviti che io intanto sveglio lui."
Filippo sospira, mentre pian piano una grande e forte curiosità comincia a nascere in lui. E gli scappa un sorriso perché alla fine sono giovani, hanno ventidue anni e sono proprio queste pazzie che nella vita ti migliorano, ti ispirano e ti fanno scrivere se lo sai fare. E in fin dei conti Filippo oltre ad essere la sua musica e le sue parole è anche questo, è una pazzia fatta di notte perché te lo chiede un amico che neanche potresti definire come tale perché conosci da quaranta ore, ma gli va di farlo, così afferra il jeans che gli ha lanciato e va in bagno a cambiarsi. Quando è pronto ed esce dal bagno per prendere uno dei suoi maglioni dall'armadio, gli scappa un sorriso nel vedere un Einar assonnato che si sistema i pantaloni mentre borbotta qualcosa sul loro compagno di stanza. "Io lo so, me lo sento proprio che al serale non ci arrivo e finirò per tornare a casa a fare l'operaio" brontola, mentre Biondo intanto si sistema i capelli allo specchio con un sorriso divertito sulle labbra.
STAI LEGGENDO
Tra le nuvole e fumo
FanfictionQuando Filippo Fanti (in arte Irama) entra a far parte di Amici non solo porta nella scuola se stesso e le sue canzoni ma anche la sua anima, i suoi scheletri nell'armadio, l'isola che gli è cresciuta dentro insieme a lui, i suoi ricordi, la sua ani...